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DeriveApprodi: Habitus

Cakegarden. Esplorazioni tra dolci e giardini

di Monica Sgandurra

editore: DeriveApprodi

pagine: 158

Pani, brioches, biscotti, croquembouches, biscuits e tronchetti. E poi giardini di vetro, architetture, paesaggi, aiole, parchi, collinette, sentieri... Dolci e giardini in questo libro stanno insieme. Attraverso memorie, rimandi, suggestioni, analogie capaci di sfumare un baklava in un giardino giapponese, di far spuntare Paul Klee pensando a una torta Madeira. Cakegarden è un libro di associazioni, di assemblaggi improbabili, di rimandi tra forme ed estetiche, tra gusto e bellezza. È il racconto di come un pellegrinaggio possa diventare una torta-sentiero e un giardino della memoria un pane Challah. Immagini, narrazioni, ricette, di giardini visitati e di mirabili creazioni di zucchero realizzate, lungo la traccia di un medesimo paesaggio capace di generare piacere, sorpresa, seduzioni. A legare dolci e giardini è certo la creatività, ma anche la capacità di tradurre una metafora in un progetto, di dare forma a una sensazione. Per questo realizzare un dolce e realizzare un giardino hanno tratti comuni: sono operazioni precise, servono regole non sempre evidenti. Monica Sgandurra, architetto e paesaggista, in questo libro ci mostra come fare, conducendoci nei suoi giardini della delizia.
15,00

Piccola pedagogia dell'erba. Riflessioni sul giardino planetario

di Gilles Clément

editore: DeriveApprodi

pagine: 157

Temporali e cimiteri, land art e insetti, volpi volanti e dèi del giardino. Poi migrazioni, vagabondaggi, erranza umana e vegetale. Architetture urbane e del paesaggio. Radici secolari. Talpe sovversive e cani randagi. Un libro lungo vent'anni che raccoglie il farsi del pensiero e della pratica di Gilles Clément, giardiniere, paesaggista e filosofo francese. Ritroviamo gli incolti, il meticciato, il terzo paesaggio, il giardino planetario e il giardino in movimento - temi cari all'autore e per i quali è oggi noto. Ma anche le nuvole, il bioma, Jean-Baptiste Lamarck e il posto degli umani nella biosfera. A tenere insieme tutto questo è Louisa Jones, curatrice del volume, e il pensiero stesso di Gilles Clément, a partire dalla filosofìa di una Terra intesa come vivente, sulla quale "la vita avanza seguendo un caos poetico, che si offre a tutti coloro che sono disposti a non chiudere gli occhi". Postfazione di Andrea Di Salvo.
15,00

Da leccarsi i baffi. Memorabili viaggi in Italia alla scoperta del cibo e del vino genuino

di Soldati Mario

editore: DeriveApprodi

pagine: 315

Da leccarsi i baffi è un'antologia di scritti di Mario Soldati; una raccolta di racconti, appunti, dialoghi su vino, cibo, oli
17,00

Uomini e piante

di Lucilla Zanazzi

editore: DeriveApprodi

pagine: 320

22,00

Etica e politica delle piante

editore: DeriveApprodi

pagine: 222

«Gli alberi, le piante e i semi
16,00

Elogio delle vagabonde. Erbe, arbusti e fiori alla conquista del mondo

di Gilles Clément

editore: DeriveApprodi

pagine: 147

"Le piante viaggiano. Soprattutto le erbe. Si spostano in silenzio, in balìa dei venti. Niente è possibile contro il vento. Se mietessimo le nuvole, resteremmo sorpresi di raccogliere imponderabili semi mischiati di loess, le polveri fertili. Già in cielo si disegnano paesaggi imprevedibili. Il caso organizza i dettagli, per la diffusione delle specie ricorre a ogni possibile vettore. Non c'è nulla che non sia adatto al trasporto: dalle correnti marine alle suole delle scarpe. Ma la gran parte del viaggio spetta agli animali. La natura prende in prestito gli uccelli consumatori di bacche, le formiche giardiniere, le docili pecore, sovversive, il cui vello racchiude campi e campi di sementi. E poi l'uomo. Animale tormentato in continuo movimento, libero scambiatore della diversità. L'evoluzione ha il suo tornaconto. La società no. Il minimo progetto di gestione cozza contro il calendario delle previsioni. Come ordinare, gerarchizzare, imporre, quando a ogni angolo spuntano possibilità? Come conservare il paesaggio, gestirne il dispendio se si trasforma col passare degli uragani? Quale schema tecnocratico applicare agli straripamenti della natura, alla sua violenza? Al cospetto dei venti e degli uccelli rimane il problema dei divieti. La natura creativa condanna il legislatore a rivedere i testi, a cercare parole rassicuranti. [...] Cosa diventeremo se gli stranieri occupano le nostre terre? È questione di sopravvivenza...
15,00

Non è il vino dell'enologo. Lessico di un vignaiolo che dissente

di Corrado Dottori

editore: DeriveApprodi

pagine: 132

Corrado Dottori è un vignaiolo che produce Verdicchio e non solo sulle colline marchigiane. È approdato alla vigna dopo essersi licenziato da un posto garantito in una grande banca internazionale. E oggi fa il contadino. Cosa significa fare ed essere un agricoltore agli albori del Terzo millennio? Come si fa agricoltura? Cos'è un ambiente? Quali sono le relazioni tra un coltivatore e un sistema vivente quale la vigna? Quale vino produrre? Con quali tecnologie e per ottenere quale gusto? Questo lessico per un'altra "contadinità" ne è la risposta. Un viaggio dentro il mondo della vigna e dentro la vita di chi se ne prende cura. Che passa per la cantina e gli scaffali di vendita. Per la critica del gusto e la storia della produzione viti-vinicola nel Novecento. Per l'enologia e Luigi Veronelli. Per le grandi fiere del vino e i terroir. Una riflessione lungo i sentieri che partono dalla "natura" e sfociano in un prodotto di "artificio" quale una bottiglia di vino. Articolato nella forma di un lessico, questo libro è anche il racconto di ciò che definisce il mondo del vino ma che non trova spazio nelle guide o nei manuali sul bere. E per leggerlo, non serve essere esperti, conoscitori, bevitori o sommelier, basta lasciarsi andare alla linfa che scorre in queste pagine e che ci trascina da un tralcio di vite a una diversa visione dell'ambiente e della natura, a un'ecologia tutta da costruire.
13,00

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