Diabasis
Italo marocchina. Storie di immigrati marocchini in Europa
di Anna Mahjar-Barducci
editore: Diabasis
pagine: 160
La bellezza della persona buona
di Heller Ágnes
editore: Diabasis
pagine: 140
I saggi raccolti nel volume documentano una parte significativa della riflessione più recente della filosofa ungherese
Rappresentare la città. Topografie urbane nell'Italia di antico regime
editore: Diabasis
pagine: 477
Roma, Milano, Napoli, Venezia, Firenze, Torino, Genova, Ferrara... diciotto 'monumenti' della cartografia urbana italiana presentati e commentati dai maggiori specialisti dell'argomento. Negli ultimi anni gli storici della città hanno fatto dell'iconografia urbana una delle loro fonti predilette, interpretando carte e vedute come specchio della storia di un centro urbano, una società cittadina, una stagione culturale. Questo libro è dedicato a un particolare tipo di rappresentazione di città, la pianta, che sin dal tardo medioevo si era andata caratterizzando come insostituibile dispositivo di conoscenza analitica del territorio, affermandosi progressivamente come strumento eminentemente tecnico di controllo e governo dello spazio cittadino (e non solo). Ad acquisire leggibilità attraverso le immagini raccolte nel volume, così, non sono solo le vicende di alcune fra le principali città italiane di antico regime, ma anche le tecniche di rilievo e le strategie di governo, la cultura progettuale e le pratiche politiche di cui quelle stesse città furono teatro.
Stato mondiale o «nomos» della terra. Carl Schmitt tra universo e pluriverso
di Caterina Resta
editore: Diabasis
pagine: 140
A distanza ormai di quasi sessanta anni dalle pagine dedicate da Schmitt al Nomos della terra, la «grande antitesi della politica mondiale» tra pluriverso e universo, lungi dall'aver trovato soluzione, è divenuta, semmai, di ancor più scottante attualità con il sopraggiungere dell'età globale. Pur con tutti i suoi limiti intrinseci, la teoria schmittiana dei grandi spazi ha l'indubbio merito di porre l'accento sulla necessità di pensare a un pluriverso in grado di contrastare le spinte universalistiche della potenza imperiale di turno, oltre a smascherare il carattere ideologico dell'attuale "umanitarismo". Tuttavia, oltre l'antitesi schmittiana tra universo e pluriverso, se davvero si vuole fugare lo spettro di un Impero universale o quello, altrettanto minaccioso, di una guerra civile mondiale, nell'epoca della globalizzazione universo e pluriverso non sono i termini di un'alternativa, ma vanno pensati insieme. Solo una politica dell'ospitalità può ispirare il pluriverso di una confederazione di grandi spazi, i quali si riconoscono nell'universale con-vivenza che consente a ciascuno di scoprire quell'estraneo che è e quell'ospite che è chiamato a diventare.
Una città d'autore. Trieste attraverso gli scrittori
di Elvio Guagnini
editore: Diabasis
pagine: 224
Nel panorama della letteratura moderna, Trieste occupa uno spazio di rilievo, in Italia e all'estero. La "città di carta", la città degli scrittori, protagonista di molte pagine di narratori, poeti e saggisti, ha assunto anche le fattezze del mito ed è un contesto di ricerca per chi ne insegue il fascino passato, le caratteristiche di particolare osservatorio dell'inquie-tudine dei moderni" (come lo definiva Slataper), i percorsi presenti. Modello di una proiezione nella cultura europea e di contiguità con le culture del Nord e dell'Est, Trieste ha maturato la fisionomia di una città "d'autore", testimoniata anche fuori dal suo territorio attraverso le pagine di una letteratura originale e viva. I trentatré capitoli che compongono questo profilo di città attraverso le testimonianze letterarie costituiscono le introduzioni - qui opportunamente rielaborate - ai volumi della collana "Trieste d'autore" usciti assieme al quotidiano "II Piccolo" di Trieste tra il 2003 e il 2004.
La corrispondenza di Fradique Mendes. Memorie e note
di José M. Eca de Queiros
editore: Diabasis
pagine: 180
La vita e la corrispondenza di Carlos Fradique Mendes, l'immaginario poeta satanico inventato e reinventato dalla penna di Eca de Queirós, in un gioco di finzione che precede di una generazione quello di Fernando Pessoa, sono narrati in questo romanzo pubblicato nel 1900 e finora inedito in Italia. Il protagonista è un personaggio straordinario: aristocratico, dandy raffinato e erudito, instancabile viaggiatore e onnivoro conoscitore di ogni civiltà, leggiadro amatore, aperto spirito cosmopolita. Questa biografia immaginaria viene ricostruita per frammenti: dall'ironico racconto della eterogenea formazione intellettuale fatta da preti di provincia e fervidi giacobini al ricordo delle prime prove letterarie alla Baudelaire, dal viaggio egiziano del 1871 alla quotidianità eccezionale vissuta tra Parigi, Lisbona e Londra.