Se l’ambientazione di un romanzo è tutt’altro che un elemento di contorno, lo è, a maggior ragione, per un giallo, in cui diventa parte integrante della storia e si lega imprescindibilmente alle azioni e ai comportamenti dei protagonisti.
Attraverso questi romanzi, inoltre, si possono trovare risvolti socio-culturali che ci accompagnano lungo i grandi cambiamenti della storia italiana.
In questo Giro d’Italia immaginario andremo da Nord a Sud per conoscere alcuni degli scrittori più rappresentativi del genere, tutti legati da una solida simbiosi con le loro città.

Da questo libro, nel 1975, Luigi Comencini ne trasse un film di successo con Marcello Mastroianni e Jean Louis Trintignant.
Gli eleganti caffè del centro e le passeggiate lungo il Po sono, poi, l’ambientazione in cui Margherita Oggero fa muovere i protagonisti del suo La collega tatuata, in cui la protagonista, Camilla Baudino, è un’annoiata professoressa di mezza età che trova il modo di sfoggiare il suo talento investigativo.
Protagonista della seconda tappa è la Milano della scighera, la fitta nebbia che fino a pochi anni fa avvolgeva le strade della città, scenario ideale in cui il maestro del noir all’italiana Giorgio Scerbanenco ambienta le vicende del controverso commissario Duca Lamberti.
E’ la Milano del boom economico, quella delle fabbriche in città, dove le periferie erano popolate da bande criminali disposte a tutto e una borghesia ipocrita dedita al malaffare si celava dietro un perbenismo di facciata.
E’, invece, una Milano surreale e travolta dagli anni '80 quella che Andrea G. Pinketts descrive attraverso le vicende del suo alter ego Lazzaro Santandrea e il suo vivace tour nei bar della città.

Dai portici del centro storico fino ai colli appenninici che circondano la città, l’autore mette in luce vizi e virtù della Bologna "nera".
Tra i vicoli del centro e, in particolare, quelli della zona universitaria della Dotta, i commissari Grazia Negro e l’impacciato Coliandro tentano di fermare il crimine che funesta la città.
Caratterizzato da uno stile incalzante ed efficace, Lucarelli scatta una fotografia lucida e attuale del capoluogo emiliano.



Questo personaggio, commissario dal volto umano come forse non se ne vedono più, si aggira per le vie del centro della Capitale, in particolare tra la zona dell’Esquilino e il rione Monti, non lontano da quella via Merulana in cui Gadda ambientò il suo Pasticciaccio Brutto.
Contraddistinto da un linguaggio volgare e diretto, il libro narra le vicende alla base di "Mafia Capitale" ed è stato d’ispirazione per il film del 2015 diretto da Stefano Sollima, oltre che per la fortunata serie TV prodotta da Netflix.







In una Bari insolitamente cupa e solitaria, il controverso avvocato si aggira per i vialetti caratteristici del quartiere di Bari Vecchia mostrando grandi capacità investigative, ma, anche, debolezze e lati oscuri.


Il nostro Giro lungo lo Stivale giunge qui al termine.
Lasciatevi trasportare in questo tour letterario e... che il viaggio abbia inizio!