E’ possibile insegnare la filosofia ai bambini e, soprattutto, perché è necessario farlo?
E’ possibile spiegare ai più piccoli una materia così complessa? Sembrerebbe una sfida ardua ma, se affrontata con semplicità e leggerezza, i temi più difficili possono diventare argomento di scambio e crescita. In fondo, sono proprio i più giovani ad essere i migliori interlocutori, perché sono curiosi, sono privi di sovrastrutture, e così capaci di meravigliarsi che domandarsi i perché di ogni cosa è quello che vien loro più spontaneo.
E allora ecco che il mondo editoriale, negli ultimi anni in particolare, si è mosso in questa direzione creando strumenti utili a supporto dei professionisti del settore, ci riferiamo agli educatori, gli insegnanti, i genitori , e non da ultimo, proprio dei bambini stessi.
I volumi che vi presentiamo hanno in comune, anche se ciascuno in modo diverso, il proposito di suggerire come via possibile quella del gioco o del laboratorio. L’esperienza e la condivisione di situazioni generano nei bambini spunti di riflessione.

Ed è attraverso la cura della loro immaginazione e intuizione che si allenano alla libertà d’espressione e progettazione, in qualunque ambito e campo del fare e del sapere. Nell’osservazione e descrizione di un’esperienza condivisa, imparano a prendere confidenza col proprio punto di vista e iniziano a giocare mentalmente con concetti estremamente profondi. Rendendoli più partecipi e consapevoli, i bambini saranno portati ad essere più aperti e capaci ad osservarsi e raccontarsi, oltre che più capaci a relazionarsi con gli altri in un confronto maggiormente costruttivo ed empatico. E’ attraverso il gioco che progettano nella collaborazione e nel confronto azioni di responsabilità.
Ne propone una puntuale e interessante testimonianza Frederic Lenoir, filosofo e autore best-seller, che con centinaia di bambini di tutto il mondo ha affrontato laboratori in cui temi come l'amore, il rispetto, la felicità, il senso della vita e le emozioni, sono stati oggetti di riflessione e dialogo. Concetti poi ripresi e proposti in un più ampio approfondimento nelle venti schede a corredo del volume.


A partire dal principio di non contraddizione Umberto Galimberti ci spiega invece come dalla formazione delle mappe cognitive, attraverso le pulsioni, le emozioni e poi l’educazione ai sentimenti, i bambini, nell’esercizio del pensiero, possano costruire un vero dialogo filosofico. Esponendo e mettendo a confronto le opinioni diverse, o addirittura opposte, il dialogo porta, in un clima amicale e non competitivo, alla verità. Imparare una modalità d’ascolto dell’altro che possa arricchire la propria esperienza e magari il proprio sapere rimuove quei pregiudizi che ostacolano una corretta formulazione di un proprio giudizio. L’addestramento alla filosofia, così scrive, significa insegnar loro a praticare questo esercizio, che è poi la condizione essenziale per una convivenza pacifica e non conflittuale.


Ne propone una puntuale e interessante testimonianza Frederic Lenoir, filosofo e autore best-seller, che con centinaia di bambini di tutto il mondo ha affrontato laboratori in cui temi come l'amore, il rispetto, la felicità, il senso della vita e le emozioni, sono stati oggetti di riflessione e dialogo. Concetti poi ripresi e proposti in un più ampio approfondimento nelle venti schede a corredo del volume.





Differente quindi l’approccio alla filosofia nei testi rivolti esclusivamente ai ragazzi. Racconti e storie tratti dalle culture di ogni tempo o che espongono le idee dei grandi pensatori vengono scelti come veicolo di riflessione e stimolo a sperimentare il confronto e l’autonomia di pensiero.










