GIULIO TEDESCHI Docente a contratto di Scienze dell'economia e gestione aziendale
La fotografia più remota che ho risale alle prime classi elementari, dove la maestra ci indusse alla lettura come compito a casa.
La fotografia più remota che ho risale alle prime classi elementari, dove la maestra ci indusse alla lettura come compito a casa.
Nella sala di casa mia, leggendo un libro con illustrazioni di Pinocchio, amorevolmente compratomi da mio papà, molto coinvolto anche con la fantasia nella avventura che vedevo descritta nella mia mente mentre leggevo. Poi, immediatamente dopo, Cuore, che mi intristì non poco, pur coinvolgendomi nella narrativa.
Devo poi saltare alle medie con Centomila gavette di ghiaccio che al momento non compresi appieno; mi aveva preso maggiormente la quasi omonimia con l’autore, ma al momento dovevo preparare l’interrogazione… L’ho poi riletto successivamente con altro approccio.
Posso anche ricordare la tranquillità estiva della lettura de Il gabbiano Jonathan Livingston, consigliatomi da una insegnante in pensione, amica di famiglia.
Entrando in università, ricordo la curiosità per un testo di storia economica di Chabod, non tanto per la preparazione dell’esame, quanto per il coinvolgimento quasi fotografico avvertito durante la lettura nel ricostruire (immaginare di ricostruire) i fatti indicati.
C’è un libro, o più di uno, che ha segnato particolarmente la sua crescita e perché?
Non sono un lettore attento, quindi dipende molto da ciò che mi hanno suggerito amici e parenti.
Ricordo il testo di K. Wojtyla, Segno di contraddizione edito da Vita e Pensiero, per le riflessioni interiori che mi ha indotto e per la curiosità di averlo comperato in occasione della vista dell’allora cardinale all’università, con la meraviglia poi di scoprirlo eletto papa.
Le letture per queste riflessioni individuali le ho ereditate da mio padre e, nel solco della domanda, segnalo l’ultimo che sempre mi ha fatto riflettere nello stesso modo dell’allora studente che ero: Ho scommesso sulla libertà di Scola.
Sempre nello spirito di libri che mi hanno segnato, ricordo alcuni testi di montagna non solo per la passione che ho avuto nello scalare, ma per la fantasia che tali letture inducono alla mia mente, per superare le paure personali e per imparare a conoscere il propri limiti. Tra questi, M.T. Cometto con Due montanari. La montagna è stata una palestra anche di vita.
Tra quelli di narrativa – anche per l’aspetto di rilassatezza – ricordo e suggerisco Il teorema del pappagallo di Guedj, perché ha acceso in me la voglia di leggere nel tempo libero, in un romanzo ove si intrecciano la suspance della trama e la vitalità della matematica, quest’ultima anche quale logica comportamentale.





C’è un libro, o più di uno, che vorrebbe consigliare ai giovani di oggi e perché?
Credo che il genere di libro dipenda anche dall’indole della persona. Mi permetto di suggerire di ritornare sempre alle fonti e, perché no, ai classici (forse che i Promessi sposi non insegnino ancora qualcosa?).
Mi ha colpito che mio figlio dopo la maturità abbia voluto rileggere l’Eneide, perché attraverso questo libro – che è una delle espressioni più elevate delle civiltà romana – si riesce a conoscere la storia romana e il grado di civiltà.
Venendo ai giorni nostri, molto più semplicemente consiglio la lettura dell’intervento di Mario Draghi in occasione del conferimento della Laurea honoris causa in Università Cattolica (ottobre 2019) sulla natura e le responsabilità del policy marker. Credo che possa rappresentare un insegnamento, non solo comportamentale, per tutti i laureandi che devono intraprendere la loro strada nel mondo del lavoro. E, analogamente, l’insegnamento del Papa, prendendo le mossa da Oeconomicae et pecuniariae quaestiones (scusate, ma appartengo alla facoltà di Economia).


Quando entra in una libreria che cosa spera o si augura di trovare e cosa non dovrebbe mai mancare?
L’esposizione, non tanto solo la varietà di libri o l’evidenza delle novità, ma il suggerimento un poco motivato da parte del libraio.
E’ il regista dell’ambiente che guida la curiosità e la scelta del lettore.
La risposta a un’esigenza, non per forza immediata e diretta, ma che sia anche solo uno stimolo che affascina e conduce (una bella copertina? Una frase selezionata a caso in una pagina aperta a caso?). Il resto vien leggendo.
Cosa non deve mai mancare? Il tempo, per riflettere, scegliere e lasciarsi sorprendere.
Il buon librario capace, prima ancora di vendere un bene materiale, di offrire un’esperienza… Che inizia in libreria, prosegue nella lettura individuale di ciascuno e non finisce più.
E’ il regista dell’ambiente che guida la curiosità e la scelta del lettore.
La risposta a un’esigenza, non per forza immediata e diretta, ma che sia anche solo uno stimolo che affascina e conduce (una bella copertina? Una frase selezionata a caso in una pagina aperta a caso?). Il resto vien leggendo.
Cosa non deve mai mancare? Il tempo, per riflettere, scegliere e lasciarsi sorprendere.
Il buon librario capace, prima ancora di vendere un bene materiale, di offrire un’esperienza… Che inizia in libreria, prosegue nella lettura individuale di ciascuno e non finisce più.