Nottetempo: Figure
Il tempo della festa
di Furio Jesi
editore: Nottetempo
pagine: 231
In queste pagine, Furio Jesi definisce per la prima volta il rivoluzionario modello della "macchina mitologica", riflette sull'esperienza festiva e sulla rivolta come "sospensione del tempo storico", getta una luce sorprendente sul rapporto tra poesia e merce. Intreccia le opere e le vicende esistenziali di Rimbaud, di Rilke, del giovane Lukács e di Cesare Pavese, mentre in un importante inedito ricostruisce il linguaggio mitologico della Storia di Susanna nella Bibbia. Ripercorrendo infine la propria biografia intellettuale - dagli esordi da enfant prodige al magistero di Kerényi e agli ultimi lavori ispirati a Benjamin e a Bachofen - ci guida nelle stanze nascoste del proprio laboratorio. Ancora una volta, Jesi ci offre straordinari strumenti critici contro le mitologie dominanti, svelando le strategie che separano gli uomini uguali dai diversi, riconoscendo nel potere una vera e propria "religione della morte" cui si oppone soltanto il tempo della festa e dell'insurrezione.
Il ritratto del Diavolo
di Arasse Daniel
editore: Nottetempo
pagine: 74
Che cosa lega i diavoli mostruosi del Medioevo - figure ibride che mescolano i "portenti" esotici, gli esseri fantastici dell'
Cultura di destra
di Furio Jesi
editore: Nottetempo
pagine: 297
"Che cosa vuol dire cultura di destra?" chiede un intervistatore a Furio Jesi nel 1979. È "la cultura entro la quale il passato è una sorta di pappa omogeneizzata che si può modellare nel modo più utile, in cui si dichiara che esistono valori non discutibili, indicati da parole con l'iniziale maiuscola". Originale mitologo della modernità, Jesi dedica gli studi qui raccolti a individuare le matrici sotterranee, il linguaggio e le manifestazioni delle "idee senza parole" della cultura di destra otto-novecentesca; e lo fa smascherandone i luoghi comuni, le formule e le parole d'ordine che alludono a un nucleo mitico profondo e inconoscibile, ma fondante e modellante, cui fanno riferimento i principi ricorrenti di Tradizione, Passato, Razza, Origine, Sacro. Un "vuoto" da riempire di materiali mitologici, manipolati dalla propaganda politica di destra per legittimare il suo potere e gli ordinamenti sociali dominanti. Da questa prospettiva, Jesi indaga gli apparati linguistici e iconici sottesi al fascismo e al neofascismo, al nazismo e al razzismo, penetra nelle pieghe dell'esoterismo di Julius Evola e del lusso retorico dannunziano, attraversa le pagine di Liala e Pirandello. Questa nuova edizione di un libro ancora attualissimo è corredata da tre inediti e un'intervista.
In che stato è la democrazia?
editore: Nottetempo
pagine: 192
Che vuol dire essere democratici? Dove e in che forme agisce la democrazia, oggi? Qual è il suo stato di salute? Sebbene la pa
Politica della vergogna
di Zizek Slavoj
editore: Nottetempo
pagine: 117
Il potere, secondo Zizek, abita l'inconscio e struttura i comportamenti umani attraverso forme e dispositivi "osceni": forme c
Nudità
di Agamben Giorgio
editore: Nottetempo
pagine: 168
Giorgio Agamben ha raccolto in una serie di saggi brevi i motivi più urgenti e attuali delle sue ricerche: dalla festa, messa
Le potenze del sonno
di Risset Jacqueline
editore: Nottetempo
pagine: 117
Le potenze del sonno abitano con leggerezza questi brevi testi popolati da ricordi, suggestioni, spunti biografici, riflession
Il pianeta malato
di Debord Guy
editore: Nottetempo
pagine: 61
Tre saggi dello scrittore e cineasta francese, scritti nel 1971, di una straordinaria, preveggente attualità: uno scritto sul
Cronache filosofiche
di Nancy Jean-Luc
editore: Nottetempo
pagine: 63
Il testo raccoglie undici brevi interventi di Nancy effettuati nel corso di una trasmissione radiofonica proposta da France Cu
Profanazioni
di Giorgio Agamben
editore: Nottetempo
pagine: 116
"Profanare significa restituire all'uso comune ciò che è stato separato nella sfera del sacro"
L'espulsione dell'altro
di Byung-Chul Han
editore: Nottetempo
pagine: 108
In questo nuovo saggio, che è una sorta di summa delle sue opere precedenti, Byung-Chul Han mostra la scomparsa della figura d