Salerno: Faville
Il principe ermafrodito
di Ferrante Pallavicino
editore: Salerno
pagine: 172
Giustiziato dalle guardie pontificie a causa del suo spirito eversivo, Ferrante Pallavicino svelò, nelle sue opere vivaci e spregiudicate, le imposture della religione e della politica. Anche in questo suo romanzo, "Il principe ermafrodito" (1640), Pallavicino dà origine ad una storia paradossale di travestimenti, sdoppiamenti, peripezie d'amore, audaci stratagemmi e beffe delle regole imposte, per giungere al colpo di scena finale.
Lettere a Nietta negli anni del tramonto
di Gabriele D'Annunzio
editore: Salerno
pagine: 200
Il volume si basa sulle numerose lettere e sui telegrammi che il poeta scrisse alla nobildonna Nietta Cassinari
Descrizione del mondo e delle sue genti. Testo latino a fronte
di Anonimo del IV secolo
editore: Salerno
pagine: 116
L'"Expositio totius mundi", redatto da un anonimo di origine orientale, offre un resoconto ammirato della realtà incontrata nei domini imperiali del IV secolo d.C. La vivacità del racconto e l'attenta curiosità del narratore, non privo di doti letterarie, rendono il testo, uno dei piú ricchi d'informazioni sulla vita quotidiana e sulle meraviglie architettoniche delle maggiori città alle soglie del Medioevo. Dall'"Expositio" hanno attinto notizie anche gli autori dei piú importanti manuali moderni dedicati alla storia di Roma antica e cristiana, da Mommsen a Piganiol.
Il Puttanismo romano
di Gregorio Leti
editore: Salerno
pagine: 220
Pubblicata anonima nel 1668, l'opera comprende due testi distinti, ma uniti nella tradizione editoriale: nel primo s'immagina che le cortigiane di Roma, allarmate dalla diffusione della sodomia in città, organizzino un conclave per eleggere alla successione di Alessandro VII un papa a loro favorevole, e a questo scopo passano al vaglio i piú noti cardinali dell'epoca; il secondo è un "Dialogo tra Pasquino e Marforio" sullo stesso argomento, ma in realtà rivolto a materie ancora piú compromettenti: il nepotismo, l'Inquisizione, l'infallibilità del papa. Dietro la denuncia dei cattivi costumi dei prelati, s'insinua la meno scanzonata riflessione sugli strumenti repressivi del potere, denunciati in nome di un'eterodossa libertà di pensiero.
Pace e guerra
di Erasmo da Rotterdam
editore: Salerno
pagine: 228
La necessità della concordia tra le nazioni, tra le parti di uno Stato e soprattutto nei cuori stessi degli uomini è la base d
I processi contro le streghe (Cautio criminalis)
di Friedrich von Spee
editore: Salerno
pagine: 384
Come distinguere se l'imputata si sia suicidata o se sia stata strangolata dal diavolo? Quali sono le tre tipologie di confessione del reato di stregoneria e come ottenerle? La tortura è davvero un metodo attendibile per ottenere la verità? Come evitare che innocenti possano rischiare un processo per stregoneria? Di questo e di altre questioni "tecniche", ma anche morali, tratta questo volumetto scritto in Germania nel 1631 dal gesuita Friedrich von Spee, profondamente segnato dalla sua esperienza di confessore di streghe. L'opera, circolata inizialmente in forma manoscritta e successivamente edita con falsa indicazione d'autore e senza autorizzazione, mina le fondamenta della caccia alle streghe, attaccandone le basi giuridiche ed etiche.
Vita di Petrarca
di Giovanni Boccaccio
editore: Salerno
pagine: 212
Il volume offre tre scritti che consentono di conoscere alcuni particolari biografici sul Petrarca. Il testo principale è la prima biografia del poeta di Arezzo, scritta nel 1342 da Giovanni Boccaccio, "De vita et moribus Francisci Petracchi poetae". Boccaccio conobbe personalmente Petrarca, del quale accettò il suggerimento di non distruggere il suo capolavoro, il "Decameron". Importante testimonianza per la storia della letteratura, il "De vita" boccacciano concentra la sua attenzione sull'erudizione di Petrarca latinista, tramandandone un'immagine che perdurò per oltre un secolo. L'edizione è completata da due lettere "senili" dello stesso Petrarca, in cui racconta la propria vita: "Posteritati" e la "Lettera a Guido Sette".
Melusina sull'altro marciapiede. Racconto di una passeggiata
di Francesco Cipriani
editore: Salerno
pagine: 184
Questo racconto inedito del 1928 è una scoperta importante per la storia del movimento novecentista, di cui abbiamo poche testimonianze, ma è rappresentante unico del realismo magico dell'avanguardia napoletana anteriore agli anni Trenta. Melusina, personaggio mitologico e fiabesco (una fata silvana e acquatica) evocato anche da Paracelso e Goethe, è in questo racconto una ragazza che, nel momento stesso in cui rivela il suo magico nome a Giulio Giovanni, lo introduce in un mondo celato dietro la realtà di una metropoli novecentesca. La passeggiata autunnale del protagonista maschile si trasforma cosí in un viaggio "magico" in compagnia di una "fata" che, percorrendo i luoghi della quotidianità ne svela scenari di ritrovata bellezza.
L'Alcibiade fanciullo a scola
di Antonio Rocco
editore: Salerno
pagine: 116
"Alcibiade fanciullo a scuola", sfuggito all'Indice ma considerato l'opera piú diabolica e immorale del Seicento, all'epoca in cui fu scritto (1641) circolò in pochi esemplari anonimi e con false indicazioni di luogo e data di stampa a causa della feroce persecuzione censoria. La vicenda, ambientata nella Grecia classica, vede l'anziano Filòtimo, maestro del bell'Alcibiade, sperimentare tutta la propria scienza oratoria per convincere il giovane a concedergli le sue grazie, argomentando con un abile e pretestuoso ragionamento retorico come ciò sia cosa giusta e necessaria. Al termine del vivace confronto dialettico l'allievo accondiscende a soddisfare i sensi del suo precettore suscitando lo scandalo che condannò il libro alla "damnatio memoriae".
I proscritti
di Honoré de Balzac
editore: Salerno
pagine: 120
Libro fondatore dell'immaginario dell'esilio, "I Proscritti" rappresenta, all'interno dell'"edificio" balzachiano quella soglia che l'autore attraversa nel momento in cui avverte in sé il nascere di una nuova poetica. Punto d'incontro delle riflessioni giovanili d'ispirazione mistica e dell'attrazione per il pensiero scottiano - dunque attinente a un progetto di scrittura sul versante del romanzo storico - in esso Balzac si misura con quella "visionarietà del reale attenta all'immensa verità dei dettagli" che gli permetterà di addentrarsi nel labirinto della "Commedia umana".