Salerno: Piccoli saggi
Nelle stanze del re. Vita e politica nelle corti europee tra XV e XVIII secolo
di Pierpaolo Merlin
editore: Salerno
pagine: 380
Basandosi sulla storiografia più aggiornata, Pierpaolo Merlin ricostruisce l'organizzazione e l'evoluzione delle corti di Spag
Il fondamentalismo islamico dal 1945
di Beverley Milton-Edwards
editore: Salerno
pagine: 221
A partire dalla seconda guerra mondiale, Islam e politica si sono uniti dando vita a una forza potente nota come "fondamentalismo islamico". In anni recenti questa forza ha occupato le prime pagine dei giornali, imponendosi come la più temibile minaccia alla sicurezza dell'Occidente dai tempi della guerra fredda. Si tratta solo di un'espressione di fede fanatica ed estremista, antidemocratica e totalitaria? Da questo punto di vista i leader di molte nazioni musulmane temevano il potenziale rivoluzionario legato ai fondamentalisti; i leader dei paesi democratici pensarono in un primo momento che l'ondata rivoluzionaria andasse bloccata, fornendo appoggio ai regimi esistenti. Analizzando le origini e lo sviluppo dei nuovi movimenti, l'autore si sofferma sui principali ideologi che li ispirarono e che hanno dato forma all'attuale pensiero politico islamico. Piuttosto che concentrarsi specificamente sulla roccaforte dell'Islam - il Medio Oriente -, guarda al mondo musulmano nella sua totalità, in un contesto globale, e ricostruisce una visione storica d'insieme necessaria per comprendere gli aspetti principali del fondamentalismo islamico. Attraverso l'esame di questioni come gli effetti del colonialismo sull'Islam, il secolarismo e la reazione islamica, l'Islam e la violenza, la globalizzazione e i movimenti islamici transnazionali, l'Islam dopo l'11 settembre, Il libro propone una lucida analisi delle cause e della varietà di questo fenomeno che coinvolge Stati diversi in tutto il mondo.
Riti di corte e simboli della regalità. I regni d'Europa e del Mediterraneo dal Medioevo all'età moderna
di Maria Antonietta Visceglia
editore: Salerno
pagine: 224
Un'indagine sulla complessa relazione tra sacralità e regalità nell'Europa cristiana e nel mondo islamico
Storia del libertinaggio e dei libertini
di Didier Foucault
editore: Salerno
pagine: 504
La sfida al dogma religioso e la ricerca dei raffinati piaceri della carne: l'età moderna del XVII secolo, libera e laica. Dissolutezza e comportamenti licenziosi ma anche apertura alle nuove scoperte e un atteggiamento di pensiero contrario al conformismo: il Seicento è un'epoca di straordinario fermento intellettuale che ha segnato l'ingresso dell'Occidente nell'età moderna. Didier Foucault dedica questo studio ai "libertini" (come li definì per primo Calvino, che li considerava più pericolosi degli eretici): scaltri, dissoluti, spesso eruditi, desiderosi di comprendere il mondo senza ricorrere al conforto della religione e ai suoi dogmi; sostituiscono alla colpevolizzazione cristiana del desiderio, al peccato originale e alla provvidenza, un'ars vivendi edonista, perché la vera saggezza insegna la via della felicità, del piacere, del godimento terreno, e contribuiscono così alla definizione di nuove norme di comportamento e di etica laiche. Ma è anche un'epoca di intolleranza e il libertinaggio è una pratica pericolosa: Teophile de Viaux, Cyrano de Bergerac, Ninon de Lenclos, Sade subiranno l'ostracismo o il carcere, Giordano Bruno, Vanini, Étienne Dolet moriranno sul rogo.
Quale Italia. Prospettive e retrospettive
di Enrico Malato
editore: Salerno
pagine: 164
Chiudendo, nel gennaio 2000, il vol. dedicato al Novecento della sua Storia della letteratura italiana, costruita come un grande affresco dello sviluppo di letteratura, cultura e civiltà italiane, l'autore ha sviluppato alcune riflessioni su un'esperienza storica giunta, sullo scorcio del secondo millennio, a un "varco" tra i più ardui e rischiosi dell'intero cammino: "Tangentopoli". Pochi anni dopo, mentre ci si inoltra nel terzo, egli riprende le fila di quel discorso chiedendosi come l'Italia possa affrontare la nuova sfida di un mondo "globalizzato". Di qui un'esplorazione del presente la politica, la giustizia, la scuola, l'università, impietosa e sconcertante, che mostra una dinamica negativa della quale sfugge a volte la portata devastante, e un'interrogazione sul futuro, che sarà possibile affrontare con prospettive di successo solo se si sarà ben focalizzato il presente, anche nella retrospettiva del passato, e solo se si troverà il coraggio di attuare le riforme che la sfida del post-moderno richiede. Una riflessione sull'Italia di oggi e di ieri, e su quale potrà essere domani, con una serie di rilievi per molti versi sorprendenti.
Il futurismo tra cultura e politica. Reazione o rivoluzione?
di Angelo D'Orsi
editore: Salerno
pagine: 344
Un secolo fa, nel febbraio 1909, veniva dato alle stampe il "Manifesto" con cui nasceva una delle ultime avanguardie artistiche: il futurismo. L'inizio di un tragitto che avrebbe visto intrecciata indissolubilmente la vicenda del movimento a quella del suo fondatore Marinetti. Il futurismo espresse subito una forte passione politica modernizzatrice: le "masse agitate dal lavoro e dalla sommossa", la guerra "sola igiene del mondo", le "belle idee per cui si muore", il "disprezzo della donna", ma anche la sua emancipazione. La fase "eroica" si esaurì con la Grande Guerra, che condusse al sodalizio Marinetti-Mussolini. Il "teppista" diventò così uomo di potere, l'avanguardista che voleva chiudere musei e accademie indossò gli abiti di "accademico" d'Italia. Solo la morte, nel 1944, gli impedì di giungere all'onta della disfatta senza onore del regime fascista e della Repubblica Sociale Italiana. Il libro affronta i temi principali del rapporto tra futurismo e politica, anche alla luce delle analisi di A. Gramsci, mettendone in luce i diversi, contraddittorî aspetti, dando spazio alle componenti di sinistra del movimento, ben presto emarginate.
Un altro Mediterraneo. Una storia comune fra scontri e integrazioni
di Salvatore Bono
editore: Salerno
pagine: 356
Mai come oggi ci si interroga sulla definizione di quella realtà geografico-politica e storico-culturale designata con il nome di Mediterraneo. Proprio per l'acuirsi di drammatici problemi contemporanei il "mondo mediterraneo" ha bisogno di riacquistare consapevolezza di questa sua unità. L'autore di questo saggio, professore emerito di Storia dei paesi afro-asiatici e noto in particolare per il suo Corsari nel Mediterraneo edito da Mondadori, si propone di chiarire quale o meglio quali diverse realtà geografiche, culturali, politiche, istituzionali si designano con quel nome. La prospettiva storica ha condotto l'autore a considerare il Mediterraneo al di là dei suoi termini strettamente geografici, come una "parte del mondo" nella quale si sono intrecciati e si intrecciano i destini dei paesi dell'intera Europa e del mondo arabo, della Turchia e di Israele.
Mostri e prodigi dell'epoca della riforma
di M. José Vega
editore: Salerno
pagine: 152
I fatti straordinari e i portenti più spaventosi hanno sempre trovato spazio nelle cronache o in opere di filosofia e storia naturale, ma nel XVI secolo, e in particolare all'epoca della Riforma, si assiste a una proliferazione di libri di prodigi, cataloghi di portenti, storie della mostruosità. Ingente è la produzione a stampa di libri, foglietti, pamphlets, opuscoli e pagellae con xilografie che riproducono, descrivono, interpretano e diffondono i prodigi più insoliti e spaventosi. In queste pagine l'autrice, fine conoscitrice della letteratura cinque-seicentesca, ripercorre le varie tappe che hanno portato alla codificazione di un vero e proprio genere letterario, riconoscibile e ben caratterizzato: il liber prodigiorum. Largo spazio è dedicato alla emblematica figura di Lutero e alla produzione letteraria che ruota intorno al riformatore.
Inquisitori, censori, filosofi sullo scenario della Controriforma
di Saverio Ricci
editore: Salerno
pagine: 432
Leggere per diletto. Saggi sul Decameron
di Mirko Bevilacqua
editore: Salerno
pagine: 100
Come Boccaccio stesso scrisse nel Proemio del "Decameron", tutte le novelle, le favole, le parabole e le storie raccontate in quest'opera sono pensate per scacciare la "malinconia" e la "grave noia", in particolare delle donne infelicemente innamorate. Ed è per soddisfare quelle "lettrici" che non possono ascoltare le novelle della brigata, quelle donne amorosamente sole che già sognano leggendo storie di dame e cavalieri, che viene redatto questo libro di diletto per le donne, che, "oziose", avranno così di che passare il tempo. "Piacevoli ragionamenti", o addirittura "sollazzevoli", divengono l'espressione viva di quella "cortesia borghese", di quella brigata, che sta a cuore al geniale autore del Decameron. Giardino - il Decameron - è dunque il luogo della scoperta, finalmente, di una letteratura del piacere, del diletto, da contrapporsi alla letteratura della penitenza medievale e all'immagine della terribile pestilenza che travolse la vita del Boccaccio stesso e di tutti i suoi concittadini.