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Audino: La buona politica

Politicamente s-corretto

La sinistra dalla Bolognina a oggi nel racconto controcorrente di un protagonista

di Macaluso Emanuele

editore: Audino

pagine: 96

Emanuele Macaluso, in quest'intervista con Peppino Caldarola, lontana dalla rievocazione memorialistica, svolge un esame criti
9,90

Strade parallele (la scuola, la vita). Dialogo tra un insegnante degli anni '70 e uno studente di oggi

editore: Audino

pagine: 162

In Italia la scuola superiore disperde, prima della conclusione del suo corso, quasi uno studente su quattro, e (cosa ancora p
15,00

Il potere delle fondazioni

di Arfaras Giorgio

editore: Audino

pagine: 79

Dopo lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena, emerso a inizio 2013, qualcuno ha riscritto così la celebre frase di Brecht co
9,50

Una città aperta

di Borgna Gianni

editore: Audino

pagine: 131

Quindici anni di grandi trasformazioni culturali avvenute a Roma sotto la direzione di Gianni Borgna, assessore alla Cultura d
10,00

La vita che vorrei

Un confronto sul vissuto, la politica, il Paese che è stato e quello che potrebbe essere

editore: Audino

pagine: 111

Come governare una regione e come governare l'Italia, come fare dell'Europa un soggetto politico
10,00

La città che non c'era. Un racconto molto personale del processo che ha rilanciato l'immagine e lo sviluppo di Torino

editore: Audino

pagine: 159

Chi torna a Torino dopo tanto tempo quasi non la riconosce più. Chi non c'era mai stato la considera una delle città più belle e vivibili d'Europa. Che cosa è successo? Ce lo raccontano due dei protagonisti di una metamorfosi che non si è verificata in nessun'altra città italiana. Il racconto ha inizio a partire dalla Torino operaia degli anni Settanta e si snoda fino ad arrivare alla Torino delle Olimpiadi e dei 150 anni dell'Unità d'Italia, quando tutto il mondo finalmente può conoscere una città diversa, elegante, capace di usare la cultura come un grande strumento di attrazione. Un filo rosso che unisce la Torino di Novelli, di Castellani e di Chiamparino, con al centro la volontà dei Torinesi di non accettare un declino che sembrava inevitabile. Il simbolo di quella volontà è il Piano strategico che il Comune nel 1998 propose di redigere in modo partecipato. Ne derivò una "narrazione" condivisa di un futuro possibile, in cui la novità più eclatante consisteva nella centralità assegnata alla cultura. Il "caso Torino" dimostra infatti, in modo lampante, che è sbagliato considerare la cultura un lusso da "tempi di vacche grasse". È la cultura la sola capace di produrre contestualmente bellezza e ricchezza. Ma questo è possibile solo se le iniziative culturali sono inquadrate in una strategia di sviluppo complessivo che dia loro giustificazioni e prospettive. Quello che è avvenuto a Torino potrebbe avvenire in ogni città italiana.
15,00

Nostalgia canaglia. Perché la politica torni passione. Gli errori che non dobbiamo ripetere

editore: Audino

pagine: 95

Ma è davvero morta la politica? Franco Giordano e Peppino Caldarola sono convinti del contrario e in un lungo viaggio, ricco di riflessioni sul passato, scrivono un breviario per la buona politica. Come si viveva nel Pci, le sue regole ferree ma anche la sua umanità e poi il dramma della fine di quell'esperienza con la scissione, che separò coloro che volevano rifondare il comunismo dai riformisti. Il dialogo procede senza indulgenze sul filo della nostalgia, ma con la presa d'atto dei ritardi della sinistra, dei suoi errori e dei suoi abbacinamenti. Per arrivare all'oggi, alla politica prigioniera delle nomenclature e commissariata dai "tecnici" al governo. Lo sguardo si fa spietato, ma si dirige curioso verso il mondo di cittadini che non smette di pensare in grande e non rinuncia a farsi protagonista di nuove sfide. La sinistra che Giordano e Caldarola sognano, da punti di osservazione diversi, deve farsi largo fra le sue macerie e i suoi valori non addomesticabili, perché, come scrive Umberto Galimberti nella Prefazione, "occorre quindi resistere alle sirene della nostalgia, e al tempo stesso non rassegnarsi al tramonto della politica che, nella sua essenza, è la prefigurazione di una società più giusta".
9,90

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