Arte
Razmataz
di Paolo Conte
editore: Feltrinelli
pagine: 256
"Razmataz è, in forma di racconto, la celebrazione dell'incontro della vecchia Europa con la giovane musica nera
Balletto
editore: Gribaudo
pagine: 360
Drammatica, sensuale, espressiva, la danza comunica a un livello profondo
Dall'ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo. Il tesoro d'Italia
di Vittorio Sgarbi
editore: La nave di teseo
pagine: 464
Quarto appuntamento della storia e geografia dell'arte italiana condotta da Vittorio Sgarbi. Dopo il ciclone Caravaggio, tutti i grandi pittori giungono a Roma per vedere e toccare con mano la scia di fuoco che il pittore lombardo ha lasciato dietro di se'. Mattia Preti, Ribera, Bastianello, Rubens, Valentin de Boulogne tutti rimangono folgorati dal genio inventivo, dalla forza espressiva di Caravaggio. Ma, quasi contemporaneamente, come per reazione alla forza rivoluzionaria di Caravaggio, si assiste a un progressivo ritorno all'ordine: i Carracci, Guido Reni. Vittorio Sgarbi, con la sua prosa letteraria, ci conduce in un viaggio nei tesori inesauribili d'Italia, un viaggio nel tempo e nelle specificità di ogni città comune regione.
Dall'epistolario di Emmanuele Antonio Cicogna
di Isabella Collavizza
editore: Forum Edizioni
pagine: 184
Nuova pianta di Roma. Data in luce da Giambattista Nolli. L'anno 1784
di Gian Battista Nolli
editore: Intra moenia
La "Nuova pianta di Roma" di Giovanni Battista Nolli, realizzata tra il 1736 e il 1748, è considerata una pietra miliare nell'arte e nella scienza della cartografia per l'accuratezza con cui registra il fitto tessuto urbano di Roma al culmine della sua bellezza settecentesca: strade, piazze, spazi pubblici, ville, vigneti, monasteri e antiche rovine. Insomma, quasi otto miglia quadrate di terreno incise squisitamente su dodici lastre di rame e con l'indicizzazione di 1320 siti. Questa riproposta editoriale la rende particolarmente fruibile grazie alla facile consultabilità di ogni singolo foglio riprodotto in grandi dimensioni. Una pubblicazione, dunque, non solo evocativa, ma anche utile: nel corso degli ultimi 250 anni il centro storico di Roma è cambiato ben poco nei suoi siti essenziali e perciò la pianta di Nolli rimane ancora una delle migliori fonti per comprendere anche la città contemporanea.