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Diabasis: Terra e mare

Stato mondiale o «nomos» della terra. Carl Schmitt tra universo e pluriverso

di Caterina Resta

editore: Diabasis

pagine: 140

A distanza ormai di quasi sessanta anni dalle pagine dedicate da Schmitt al Nomos della terra, la «grande antitesi della politica mondiale» tra pluriverso e universo, lungi dall'aver trovato soluzione, è divenuta, semmai, di ancor più scottante attualità con il sopraggiungere dell'età globale. Pur con tutti i suoi limiti intrinseci, la teoria schmittiana dei grandi spazi ha l'indubbio merito di porre l'accento sulla necessità di pensare a un pluriverso in grado di contrastare le spinte universalistiche della potenza imperiale di turno, oltre a smascherare il carattere ideologico dell'attuale "umanitarismo". Tuttavia, oltre l'antitesi schmittiana tra universo e pluriverso, se davvero si vuole fugare lo spettro di un Impero universale o quello, altrettanto minaccioso, di una guerra civile mondiale, nell'epoca della globalizzazione universo e pluriverso non sono i termini di un'alternativa, ma vanno pensati insieme. Solo una politica dell'ospitalità può ispirare il pluriverso di una confederazione di grandi spazi, i quali si riconoscono nell'universale con-vivenza che consente a ciascuno di scoprire quell'estraneo che è e quell'ospite che è chiamato a diventare.
13,00

Paesaggio: l'anima dei luoghi

editore: Diabasis

pagine: 384

21,50
17,00

Intervista sulla geofilosofia

editore: Diabasis

pagine: 96

10,00

Paesaggio, identità e comunità tra locale e globale

di Luisa Bonesio

editore: Diabasis

pagine: 232

L'etica dell'abitare, della responsabilità verso la singolarità dei luoghi: un tema concreto e di grande attualità. Il volume, attraverso i concetti di appartenenza e identità dei luoghi, traccia il percorso del mutamento epocale del concetto di paesaggio, caduto progressivamente nell'oblio e oggi tornato ad affermarsi in tutta Europa per una rinnovata consapevolezza dell'abitare e dei valori della territorialità. Interpretato, soprattutto in età romantica, solo in funzione estetica, senza la concretezza della salvaguardia del territorio, il paesaggio viene oggi riscoperto come espressione e forma da interpretare, specie in funzione del bisogno di identità e di differenzialità nel processo di delocalizzazione provocato dalla globalizzazione. Un tema, la geofilosofia, che ritorna alla cultura, allo studio, al confronto concreto tra pensiero e governance di un territorio. Studiosa del pensiero di Nietzsche, Spengler, Jünger e di estetica del paesaggio e di geofilosofia, l'autrice si dedica da tempo all'elaborazione di un'ermeneutica del paesaggio.
18,00

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