Ist. nazionale studi verdiani

Musicare la storia. Il giovane Verdi e il «grand opéra»

di Gloria Staffieri

editore: Ist. nazionale studi verdiani

pagine: 417

Il volume illustra l'ascesa creativa di Giuseppe Verdi con particolare riferimento al panorama musicale parigino e del grand o
25,00

Carteggio Verdi-Piroli

editore: Ist. nazionale studi verdiani

pagine: 1201

Fra le amicizie più salde di Giuseppe Verdi, quella con Giuseppe Piroli è caratterizzata dalla reciproca stima incondizionata
69,90

Carteggio Verdi-Ricordi 1892

editore: Ist. nazionale studi verdiani

pagine: 481

Il 1892 fu per Giuseppe Verdi un anno di grande importanza non tanto per la dimensione personale e privata che si svolse sostanzialmente in linea con il metabolismo esistenziale che contraddistingueva da sempre la vita del Maestro ma, soprattutto, per la dimensione artistica. In quell'anno infatti egli portò a compimento la composizione dell'ultimo dei suoi capolavori melodrammatici: il Falstaff. La documentazione afferente all'esperienza compositiva, direttamente e/o indirettamente, prevale all'interno di questo carteggio. Le esperienze quotidiane, le relazionalità e gli interessi culturali ed economici (la campagna, l'economia domestica, il divenire dei teatri, della musica e dell'impresariato) si presentano sostanzialmente come 'contrappunti' a un'esistenza proiettata verso l'atto creativo. L'editore Giulio Ricordi si ripresenta in queste lettere come uomo garbato ma al tempo stesso deciso quanto a finalità e obiettivi del proprio agire che seppe porsi con umiltà e fraterno affetto in atteggiamento empatico verso il compositore attraverso un dire e un dirsi articolato e puntuale di persona dotata di finezza psicologica, di uomo che vuol convincere con assunti e/o con silenzi. Compaiono con vario ruolo e rilevanza, altre figure che hanno avuto uno spazio significativo lungo tutta l'esistenza dei principali protagonisti: le rispettive consorti (Giuseppina Strepponi e Giuditta Brivio), il dipendente Eugenio Tornaghi, gli amici e/o collaboratori, Arrigo Boito, Giuseppe De Amici.
42,90

Carteggio Verdi-Ricordi 1893

editore: Ist. nazionale studi verdiani

pagine: 393

42,90

Carteggio Verdi-Morosini 1842-1901

di Giuseppe Verdi

editore: Ist. nazionale studi verdiani

pagine: 482

Tra i numerosi carteggi di Giuseppe Verdi ancora in gran parte inediti, quello con la famiglia Morosini si segnala per alcune perculiarità: si tratta, innanzitutto, di un carteggio plurale, dove alla madre Emilia si affiancano le figlie Giuseppina, Annetta, Carolina e Cristina, in un dialogo tutto femminile rivolto al giovane ma già celebre compositore del "Nabucco". Gli estremi cronologici, probabilmente i più ampi dell'intero epistolario verdiano, sono il 1842 e il 1901 (con poche fasi di silenzio attorno alla metà del secolo), una sorprendente fedeltà che si deve quasi unicamente all'iniziativa della figlia di Emilia, la Contessa Giuseppina Negroni Prati Morosini (1824-1909), tra le prime e più ferventi sacerdotesse del mito verdiano. Dalle oltre duecento lettere - conservate a Sant'Agata, al Museo teatrale alla Scala e all'Archivio di Stato del Cantone Ticino a Bellinzona - traspare un Verdi intimo, alle prese con la composizione delle sue opere non meno che con la fabbrica di Sant'Agata e della Casa di riposo per musicisti, poco timoroso di esprime le sue idee politiche e attento ai grandi eventi storici che hanno segnato la sua epoca. Il volume, pubblicato per volontà dell'Archivio storico della Città di Lugano in collaborazione con l'Istituto di studi verdiani di Parma, è curato da Pietro Montorfani, coadiuvato negli apparati critici e nelle note da Giuseppe Martini. Ad apertura del libro, un intervento di Renato Meucci sulla competenza strumentale del giovane Verdi.
41,90