Gran via: Altrevie. Narrativa straniera
Se vivessimo in un paese normale
di Juan P. Villalobos
editore: Gran via
pagine: 125
Lagos de Moreno, Messico, fine anni Ottanta: in una catapecchia alla periferia del paese vivono il tredicenne Oreste e la sua scombinata famiglia. Il padre, professore di educazione civica, predica le virtù elleniche e si esercita ogni sera nell'arte dell'insulto ai politici, mentre la madre sforna quesadillas a ciclo continuo nel tentativo di sfamare la numerosa prole, "esseri semirrazionali oscillanti tra i quindici anni di Aristotele, il maggiore, e i cinque dei finti gemelli, Castore e Polluce". Un giorno, Oreste diviene testimone della rivolta che paralizza il suo paese dopo l'ennesima frode elettorale. Nel caos Castore e Polluce scompaiono, spingendo così Oreste e Aristotele ad allontanarsi anch'essi per cercare i finti gemelli. È l'inizio di un'avventura picaresca che porterà Oreste a imbattersi in processioni di pellegrini e in un politico che lo educherà alla seducente arte della menzogna, un percorso visionario al termine del quale il nostro piccolo eroe imparerà qualcosa sulla lotta di classe, la realtà e il potere della fantasia. Racconto lucido ed esuberante, che ricalca, in chiave surreale, la struttura di una tragedia greca, "Se vivessimo in un paese normale" è una critica alla società messicana che diventa parabola universale e che suggerisce uno spazio di ribellione all'assurdità del presente.
Figli e pianeti
di Clemens J. Setz
editore: Gran via
pagine: 110
Renè Templ è un individuo pauroso, un padre inetto, un marito che tradisce la moglie. Ossessionato dal proprio corpo e dalle sue manchevolezze, si rifugia nella letteratura, trovando un mentore, e una figura paterna sostitutiva, nell'anziano filosofo Karl Senegger. Ed è a questo rapporto quasi morboso che egli sacrifica le proprie responsabilità verso la moglie e il figlio. Ma anche Karl Senegger è a sua volta un padre assente, troppo egocentrico per accorgersi del figlio, il geniale Victor. Un'anima fragile e sensibile, Victor, quasi un Kafka del giorno d'oggi, anch'egli tuttavia incapace di instaurare un legame positivo con Andreas, il figlio della fidanzata Nina, ragazza madre. Come pianeti orbitanti che si avvicinano al lettore e si lasciano scrutare per un momento, i protagonisti di questo romanzo compongono una galassia di padri e figli allo sbando. Tormentati, impauriti, a volte grotteschi, sempre inadeguati, su di essi Clemens J. Setz, costruisce un testo lunare, malinconico, umanissimo, un debutto letterario che sorprende per precisione ed equilibrio.
Il morto di Passy
di Bongartz Barbara
editore: Gran via
pagine: 140
Barbara Bongartz è la figlia insicura di una coppia litigiosa
Ricerca sul campo
di Mischa Berlinski
editore: Gran via
pagine: 420
Quando il giovane Mischa Berlinski decide di seguire la compagna in Thailandia per lavoro, immagina per sé un periodo di riposo, fatto di occasionali corrispondenze giornalistiche e immersioni nell'esotica cultura locale. Ma la storia di Martiya van der Leun, antropologa americana suicidatasi nel carcere thailandese dove scontava una condanna per omicidio, risveglia la sua curiosità, che non tarda a tramutarsi in ossessione. Alla ricerca di qualsiasi indizio che possa rivelare i dettagli del crimine commesso dalla studiosa, deciso a seguire ogni possibile pista, Mischa raccoglie testimonianze, lettere, ricordi dai quali a poco a poco emergono la figura della misteriosa Martiya, la sua biografia, il percorso che l'ha condotta sulle montagne della Thailandia del Nord per studiare l'oscura tribù dei Dyalo e lì subire la fascinazione del dyal, il rituale pagano della semina del riso. Mischa, nel tentativo di sottrarre la storia di Martiya all'oblio, finisce così con lo svelare la fitta trama dei legami tra la donna e la famiglia della sua vittima, i Walker, una dinastia di missionari che in Thailandia aspetta la fine del mondo.