La Casa Usher: Oggi del teatro. Saggi
Il teatro dei sogni materializzati. Storia e mito del Bread and Puppet Theatre
di Sergio Secci
editore: La Casa Usher
pagine: 110
Si può scrivere su qualcuno: si può scrivere anche con o attraverso qualcuno. Più che un libro su Peter Schumann e il Bread and Puppet, questo è un libro con o attraverso Peter Schumann e il Bread and Puppet. Peter Schumann e il Bread and Puppet sono stati (e intenzionalmente si usa qui un tempo passato) un fenomeno di teatro, in fondo, meno importante e significativo dei movimenti entro i quali hanno agito: la guerra del Vietnam, la protesta civile, i giovani e la rivolta contro l'"american way of life". Forse perché Peter Schumann e il Bread and Puppet erano pieni, sostanziati, di vita oltre che di teatro. A questa sostanza Sergio Secci ha attinto secondo le regole del gioco: con parzialità e seguendo le sue personali passioni, ma anche con grande efficacia ricostruttiva nell'attentissima cronologia della vita di Peter Schumann, nell'attività spettacolare del Bread and Puppet, nella documentazione-registrazione di The life and death of Oswald von Wolkenstein, visto e vissuto di persona durante il soggiorno americano, o nell'utile bibliografia. Gli ampi stralci da Schumann sono riportati, oltre che per un intento documentario, quasi a confermare un modo di agire e vivere (teatro); i riferimenti a Brecht e alla politica, la 'chiave critica' del bambino ribelle. Il volume è arricchito dalla significativa testimonianza per immagini di Maurizio Buscarino da spettacoli italiani del Bread and Puppet.
Il teatro dell'altro. Interculturalismo e transculturalismo nella scena contemporanea
di Marco De Marinis
editore: La Casa Usher
pagine: 231
In questo libro vengono prese in esame le questioni dell'identità e dell'alterità, così come esse sono state portate all'attenzione generale dai maestri contemporanei, cioè dai protagonisti delle due fasi della riforma teatrale nel XX secolo, e così come si pongono oggi nei settori più avanzati della scena. Tre, in particolare, sono le esperienze teorico-pratiche che fungono da riferimenti guida. La prima è quella di Artaud e del suo viaggio in Messico, esempio precoce ed estremo di osservazione partecipante. Artaud parte per il Messico in cerca di una cultura organica e del vero teatro. La partecipazione ai riti del peyotl presso i Tarahumara lascia sul visionario francese un segno indelebile, e il tentativo ininterrotto di renderne conto attraverso la scrittura costituisce uno degli sforzi grandiosi della sua ultima stagione creativa. La seconda esperienza teorico-pratica è quella dell'antropologia teatrale di Eugenio Barba e dell'ISTA, l'International School of Theatre Anthropology. Il terzo esempio è quello di Jerzy Grotowski, che in qualche modo funge da filo rosso, legando i diversi capitoli del volume. In effetti, un libro come il presente, consacrato alle questioni dell'altro e dell'alterità nella scena contemporanea, non poteva non trovare nel regista e teorico polacco la figura eponima.
Il teatro dell'altro. Interculturalismo e transculturalismo nella scena contemporanea
di De Marinis Marco
editore: La Casa Usher
pagine: 231
In questo libro vengono prese in esame le questioni dell'identità e dell'alterità, così come esse sono state portate all'atten
La bellezza amara. Arte e vita di Leo Di Berardinis
di Gianni Manzella
editore: La Casa Usher
pagine: 263
Leo de Berardinis è stato per più di quarant'anni uno dei protagonisti assoluti della ricerca teatrale italiana e della lotta per il suo rinnovamento. Attore e autore, maestro riconosciuto per più di una generazione della scena, amato da molti quanto circondato a lungo dalla diffidenza dell'establishment, all'epoca del sodalizio artistico con Perla Peragallo, quando calava Shakespeare dentro la sceneggiata napoletana, evocando l'artista "veggente" prefigurato da Rimbaud, il poeta adolescente toccato dalla "bellezza amara" dell'arte. Laddove un nuovo teatro reclamava con forza un nuovo sguardo, una nuova disponibilità dello spettatore a confrontarsi con l'evento scenico, rinunciando ai comodi appigli dell'interpretazione. Ora che Leo se ne è andato per sempre oltre il palcoscenico del mondo, il suo itinerario ci appare esemplare, non solo per non avere mai ceduto al compromesso commerciale. Romanzo-saggio che attraversa l'intero zodiaco di una straordinaria vita d'artista, "La bellezza amara" è anche una storia della nostra vita culturale nella seconda metà del Novecento e una lucida riflessione sul senso dell'arte nella società contemporanea. Testimonianza di una stagione creativa che ha rotto argini e liberato energie, mescolato le carte delle discipline, invogliato gli artisti a misurarsi su terreni diversi.
Artigiani di una tradizione vivente. L'attore e la pedagogia teatrale
di Jacques Copeau
editore: La Casa Usher
pagine: 283
A chi serve questa antologia, o meglio, per chi è stata concepita e creata? Per prima cosa essa è destinata ai giovani che amano il teatro, che lo studiano, che lo praticano. Ma vorrebbe pure essere utile a tutti coloro che sono attenti alla dimensione umana e pedagogica, individuale e collettiva del teatro: attori del teatro professionale o del teatro amatoriale, oppure insegnanti, operatori del teatro sociale e del teatro ragazzi. Vorrebbe non restare ignota a quegli amministratori pubblici che capiscono il valore inestimabile della cultura teatrale come bene collettivo. Questo libro è dedicato all'artigianato e alla tradizione del teatro, in particolare espressi nell'attore e nella sua presenza vivente al centro dell'esperienza teatrale. Esso non invita a servire l'arte diffidando della tecnica, ma vuole mettere in guardia contro il virtuosismo e l'artificio spinti all'abuso. Vuole in fondo riproporre oggi una vecchia storia, quella dell'umanità del teatro, e rendere così manifesto l'apporto che il teatro ha dato e che ancora può dare alla formazione e alla vita dell'uomo contemporaneo.