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Libri di A. Di Ciaccia

Lacan redivivus

editore: Astrolabio Ubaldini

pagine: 448

Come si diventa Jacques Lacan? In concomitanza con il sessantesimo anniversario del Seminario di Lacan (1963-64), cui seguì l'
36,00

Il seminario. Libro X. L'angoscia 1962-1963

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 374

Il problema dell'angoscia viene affrontato da Lacan da un'angolatura particolare, e cioè dal suo aspetto positivo. In questo ha dei precursori in alcuni filosofi, come Kierkegaard, Heidegger e Sartre stesso, che hanno visto nell'angoscia quel concetto capace di aprire alla riflessione soggettiva, ma soprattutto Freud, che assegna all'angoscia la funzione di causare la rimozione, dando cosi avvio alla formazione del sintomo. Lacan accentua la positività dell'angoscia, poiché per lui essa è la via privilegiata per accedere al reale. Il che vuol dire che l'angoscia è la via che porta al di là del significante, è la via privilegiata per cogliere quel "resto" che egli chiama oggetto "a". Oggetto essenziale, poiché non è l'oggetto desiderato, ma è l'oggetto che, invece, causa il desiderio. Si passa così, tramite l'angoscia, dal campo dell'oggetto docile al significante, come sono tutti gli oggetti che sembrano corrispondere al desiderio, a quest'oggetto "altro", che è all'origine del desiderio. Oggetto le cui manifestazioni erano già state delineate da Freud nell'oggetto orale e in quello anale, e che Lacan a sua volta completa con lo sguardo e la voce, e infine precisando la natura del fallo, oggetto di cui l'uomo viene a mancare e di cui la donna non sa che fare, lei che è invece sempre presa dal desiderio dell'Altro.
28,00

Il seminario. Libro XI. I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi (1964)

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 291

Il volume, qui presentato in seconda edizione e una nuova traduzione, contiene il seminario pronunciato da Lacan nel 1964 che segna una svolta fondamentale nel suo insegnamento. È infatti il momento della rottura con l'Associazione internazionale freudiana e della fondazione della sua Scuola, l'Ècole freudienne de Paris.
28,00

I complessi familiari nella formazione dell'individuo

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 104

Con questo breve testo redatto nel 1936 per la voce "La famiglia" dell'"Encyclopédie francaise" Lacan, partendo dall'inserzione dello stadio dello specchio - il conflitto tra l'Io e il suo doppio idealizzato - nel quadro teorico freudiano, rifonda tutto l'impianto teorico psicoanalitico che ruota intorno al complesso edipico.
18,00

Il seminario. Libro II. L'io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicanalisi (1954-1955)

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 382

"L'io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicoanalisi" è un seminario che Lacan tenne un anno dopo aver iniziato, a Roma, nel 1953, quello che chiamerà "il mio insegnamento". Come in tutta la prima serie dei suoi Seminari, e cioè praticamente fino al 1964, Lacan si dedica alla rilettura del testo freudiano. È il suo ritorno a Freud. In realtà non si tratta solo di una ripresa dei punti cardine della psicoanalisi in uno studio accurato, ma di una critica altrettanto accurata che potremmo chiamare metodologica: perché il testo freudiano sia leggibile e operativamente efficace nella cura psicoanalitica, occorre che i concetti freudiani prendano posto correttamente e, per farlo, è necessario uno strumento. Lo strumento che Lacan utilizza è la triade composta da immaginario, simbolico e reale. Per esempio, in questo Seminario, Lacan indica chiaramente che non è la stessa cosa, e nella pratica clinica non si hanno gli stessi effetti, quando l'io è considerato sul suo versante immaginario e quando lo è sul suo versante simbolico o ancora sul suo versante reale, sebbene quest'ultimo concetto sarà veramente esplicitato solo pia tardi. L'io di cui parla Freud è costituito a partire da identificazioni e da rapporti duali, ma è anche l'io che parla, l'io che sogna. Lacan distingue quindi l'io in quanto costruzione immaginaria, che ha valore di oggetto, dall'io in quanto soggetto che è una funzione simbolica.
26,00

Il seminario. Libro XXIII. Il sinthomo 1975-1976. Testo stabilito da Jacques-Alain Miller

di Jacques Lacan

editore: Astrolabio Ubaldini

pagine: 244

Questo volume presenta il testo del Seminario XXIII, tenuto neI 1975-1976 e redatto come tutti i Seminari di Lacan da Jacques-Alain Miller. Fin dagli inizi del suo insegnamento, Lacan tentò di rendere conto della scoperta di Freud: l'inconscio. Che vuoi dire l'inconscio freudiano secondo Lacan? Vuoi dire che c'e un sapere che funziona e che agita un soggetto sebbene egli non ne sappia nulla. Le formazioni dell'inconscio, come i sogni, i lapsus, gli atti mancati e i sintomi stessi, mettono in luce un pensiero funzionante secondo una logica che rivela un desiderio erratico, spesso inconfessato e inconfessabile. Inconscio, appunto. Lacan si volgeva verso i linguisti, gli strutturalisti, i letterati, i poeti perché potessero offrire degli strumenti per chiarire ed esemplificare questo strano funzionamento che egli sintetizzò nell'aforisma: l'inconscio è strutturato "come" un linguaggio. In questo Seminario, come in tutti quelli tenuti alla fine della sua vita, Lacan è su tutt'altra lunghezza d'onda. Alla ribalta non è più ciò che funziona come un linguaggio, ma ciò che non funziona, che è la definizione lacaniana del "reale" in psicoanalisi e che non è il reale della scienza. Alla ribalta non è più il simbolico, ma il reale. Così il sintomo stesso è visto da Lacan sotto un'altra angolatura. Da metafora del soggetto, diventa qualcosa che permette al soggetto un raccordo che gli consente di tenere insieme quella triade che costituisce l'essere parlante: l'immaginario, il simbolico e il reale.
22,00

Il seminario. Libro XIV. La logica del fantasma 1966-1967

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 392

«Un bambino viene picchiato» è, a dire di Freud, «la rappresentazione fantastica» che si ritrova con sorprendente frequenza in
28,00

Il seminario. Libro XX. Ancora 1972-1973

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 152

Il godimento femminile è il tema di questo Seminario. Un'assoluta novità nel campo psicoanalitico. Per Freud il godimento, comunque interdetto, si incentra tutto, per chiunque, sulla funzione fallica. Per Lacan il godimento, sebbene strutturalmente non sia permesso all'essere parlante, può essere detto tra le righe. È quel godimento di cui tutti e ognuno sanno dire qualcosa: parlare d'amore è già un godimento. L'amore infatti viene a supplire, e può arrivare a supplirvi egregiamente, al fatto che qualcosa nell'inconscio fa sì che anche quando l'uomo e la donna fanno l'amore ognuno resta dalla propria parte. Che Lacan sintetizza nell'aforisma "non c'è rapporto sessuale". Ma, colpo di scena, in questo Seminario Lacan apre un capitolo nuovo risolvendo una vecchia questione: il godimento fallico, rispetto al quale una donna si situa come non-tutta, ossia non-tutta lì, non esaurisce il godimento, poiché c'è un godimento altro, che è, rispetto al godimento fallico, supplementare. Ci sono persone che lo provano, ma che non sanno dirne nulla, come capita ad alcune donne o a dei mistici.
20,00

Autismo. A ciascuno il suo genoma

editore: Quodlibet

pagine: 68

L'autismo, oggi più che mai, è al centro dell'attenzione della comunità scientifica e dell'opinione pubblica. In particolare si va affermando una critica radicale ai modelli sinora usati, accusati di incapacità nell'affrontare la questione; mentre sono sempre di più gli studiosi che fanno riferimento alla genetica come campo di indagine delle cause prime dell'autismo. Ma la causa genetica dell'autismo è così certa come si dice? In questo volume Ariane Giacobino e François Ansermet illustrano in modo chiaro e diretto i risultati delle ricerche più avanzate. Ne emerge un quadro in cui il codice genetico non sembra in grado di fornire, da solo, una causalità univoca. Al contrario: se è pur vero che ogni caso di autismo è geneticamente determinato, queste determinanti sono variabili, molteplici, eterogenee. Si definisce dunque la necessità di affrontare ciò che costituisce "il proprio" di ciascun caso. E in questo senso la psicoanalisi è cruciale nel mettere in campo la singolarità di ognuno, autistico o no. Viene così a definirsi un inedito spazio di intersezione, e di possibile collaborazione, fra due campi sinora contrapposti: la genetica e la psicoanalisi. Introduzione di Antonio Di Ciaccia e Diego Centoze
12,50

Il seminario. Libro I. Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954)

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 343

Sotto il titolo "Il seminario" è raccolto l'insegnamento orale che Lacan tenne a Parigi senza interruzione dal 1953 fino a poco prima della sua morte. A Roma, nell'estate del 1953, alcuni mesi prima quindi dell'inizio del suo seminario, si era tenuto un congresso in cui Lacan aveva pronunciato il cosiddetto "Discorso di Roma", che segna l'inizio del suo insegnamento e che troverà forma definitiva nel testo "Funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi". Per i primi dieci anni Lacan si dedicherà al commento della teoria e della pratica clinica di Freud, facendo anche riferimento ai lavori degli psicoanalisti formati da Freud. Dal 1964 in poi, invece, ossia dalla rottura definitiva con l'Associazione freudiana, Lacan si dedicherà alla messa a punto della dottrina psicoanalitica che stava elaborando, precisando gli aspetti strutturali e logici della scoperta freudiana. Questo "Seminario" è il primo della serie dedicata all'opera di Freud. Come indica il titolo stesso, "Gli scritti tecnici di Freud", Lacan prende spunto da alcuni articoli, che all'epoca furono riuniti in Francia in una pubblicazione e che mettono l'accento sull'applicazione clinica della teoria freudiana. Per questo i temi trattati riguardano sostanzialmente la conduzione della cura, e quindi interessano chiunque si domandi da che posizione uno psicoanalista possa ascoltare e possa interloquire con chi gli si rivolge.
30,00

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