Libri di A. Geraci
Breve storia del tardo impero ottomano
di M. Sukru Hanioglu
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 344
Già per il fatto singolare di essere esteso su tre continenti e di essere la porta tra di essi, l'Impero ottomano era lo Stato
Il mattatore
di Bill James
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 336
In un degradato quartiere di edilizia popolare, la tredicenne Mandy fa il corriere della droga. Quando, durante una consegna, rimane vittima del fuoco incrociato tra bande rivali, il suo caso finisce su tutte le prime pagine, diviene emblema dello "stato della Nazione" e oggetto di spietate analisi da parte dei media. Di fronte alla totale omertà degli abitanti del luogo, i tutori della legge sentono l'urgenza di mutare la strategia di contrasto al crimine. Ma laddove il Capo della Polizia Mark Lane propende per infiltrare un detective in mezzo ai trafficanti (con tutti i rischi che ciò comporta), per l'Assistente Capo Desmond Iles l'unico scenario realistico è quello di una più o meno tacita intesa in base alla quale si chiudono "entrambi gli occhi" sui traffici dei baroni della droga in cambio della "pace sulle strade". Con l'infida arroganza che lo distingue - e gli è valsa l'appellativo di "Iago dell'Ovest" da parte dell' Observer - Iles tesse perciò la sua tela sordo ai richiami di Lane: e va innanzitutto alla ricerca di un interlocutore valido e affidabile, che possa garantire la non belligeranza tra le diverse organizzazioni malavitose. Terrorizzato dalle possibili conseguenze tanto della politica di Lane che di quella di Iles, il Soprintendente Colin Harpur indaga sulla morte di Mandy, alla ricerca di una verità che di per se stessa metta in scacco entrambi i superiori.
La calda notte dell'ispettore Tibbs
di John D. Ball
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 235
Virgil Tibbs è un ispettore di polizia di colore finito per caso in un paesino della Carolina, nel giorno in cui è stato commesso un delitto eccellente. A Wells vige il più rigido segregazionismo contro i "negri", la paranoia della contaminazione è tale per cui basta una goccia di "sangue nero" in una persona per vietargli lo sgabello del bar o una stanza dell'hotel in città. È offensivo per l'intera comunità che proprio lui venga imposto allo sceriffo locale in quanto esperto di scienza investigativa. Il racconto oscilla dunque tra il piano dell'inchiesta scientifica e quello del dramma psicologico del rapporto, tra Tibbs e gli altri investigatori, che parte dall'odio razziale per giungere all'accettazione della persona grazie ai suoi meriti.
Perché corre Sammy?
di Budd Schulberg
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 395
Kurt Vonnegut su questo libro: "un piccolo capolavoro, americano al cento per cento". Significa che conserva la lezione del Grande Gatsby di Scott Fitzgerald e insieme la spiccata impressione di certi film americani alla metà del Novecento, quando parlano della giungla metropolitana, del mondo dei giornali e dello spettacolo. Al Manheim, il narratore che ha il tono distaccato e in fondo simpatizzante del Nick testimone, appunto, del Grande Gatsby, ci racconta in presa diretta perché corre Sammy, la sua ascesa nel mondo dei media da fattorino di redazione a produttore hollywoodiano. Il ritmo del racconto è quello del reporter capace di dare solennità alla cronaca di eventi quotidiani e trasferire in essi il senso della storia.
Piccolo Cesare
di William R. Burnett
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 277
Con "Piccolo Cesare", del 1929, siamo all'origine stessa del romanzo criminale. Assieme a "Giungla d'asfalto", l'altro capolavoro di Burnett, costituisce il modello e l'icona di ogni narrazione della giornata del gangster: "brulicante, sporca, fracassona, freneticamente viva" come la metropoli moderna, suo ambiente naturale. Da entrambi i romanzi, infatti, vennero insuperabili classici della cinematografia realistica americana; espressioni gergali nacquero dalle perfette metafore dei due titoli, capaci di sintetizzare in un'immagine l'intero universo criminale. Ed è interessante notare che, nati dall'osservazione dichiaratamente oggettiva, "verista" della realtà sociale, i due romanzi hanno certamente influenzato perfino la saggistica sociologica sull'argomento, almeno nelle scelte espressive e nella ricostruzione delle atmosfere. "Piccolo Cesare" è il ritratto di un boss, Rico Bandello, nell'arco della sua avventura: eccezionalmente capace, inesorabilmente freddo, professionalmente estraneo a ogni valutazione etica, straordinariamente fortunato. L'intenzione dichiarata dell' autore era di descrivere l'immagine del mondo vista con gli occhi di un gangster" raccontando la storia "in modo che l'azione stessa parlasse". Ma c'è anche qualcosa di più. Tacito ed evidente come una scultura, c'è un tipo umano in tutto il suo spessore psicologico; e in tutta la sua tragedia: essere comunque sconfitto, dover sempre ricominciare.
Dizionario snob del cinema
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 176
"Questo Dizionario Snob del Cinema si propone di colmare in parte il gap culturale tra gli Snob e i nonSnob - scrivono nell'In
Protezione
di Bill James
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 324
Arrivano alla polizia di una cittadina del sud dell'Inghilterra due informazioni molto riservate: che un sergente ormai alla soglia della pensione è nel libro paga di un boss locale, e che il figlio ritardato di questo boss è stato rapito per vendetta da una banda rivale. Il sergente corrotto, Hubert Scott, disperato congegna un ricatto ai danni dei colleghi; mentre il boss, detto "Tenerezza", muove tutte le sue pedine, in un misto di ferocia e pietà, per riavere il figlio amatissimo. Lo sforzo della polizia sarà quello di minimizzare il danno dei due corsi di eventi, giocandoli in qualche modo l'uno contro l'altro, infischiandosene delle conseguenze umane. Gestori del disordine (o registi della cospirazione) sono il soprintendente Harpur e il suo superiore Assistente Commissario Capo Iles, i due personaggi che si ritrovano in tutta la serie poliziesca cui appartiene questo romanzo. Opposti in tutto: Harpur, il "buono", è velenoso e insieme adulatore verso il suo superiore le cui azioni punta a moderare; Iles, "desiderava con tutto il cuore di essere una persona buona e responsabile", ma l'egocentrismo distrugge le intenzioni; "sono l'angelo Gabriele e il Satana dei ragazzi in blu". "Protezione" fa parte di una serie poliziesca ambientata nell'Inghilterra sud occidentale. Il tema della serie è la zona grigia tra legge e crimine: informatori, infiltrati, poliziotti disposti a farsi corrompere, delitti insabbiati e inchieste "aggiustate".
Confessione
di Bill James
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 414
Ritornano i personaggi di "Protezione", il primo giallo della serie di Bill James pubblicato in Italia accolto subito come un maestro. L'ambiente è ancora una volta quello di un commissariato di polizia inglese dove agenti non sempre "immacolati" - non mancano i deboli, gli infiltrati, i corrotti - si mescolano a capi dalla dubbia condotta. Il tutto complicato dai rapporti tra loro, le loro mogli, e i tanti che si muovono al confine tra malavita e persone per bene. Questa volta al centro della vicenda è Sarah, la moglie dell'Assistente Commissario Capo Desmond Iles. Una sera Sarah si trova al Monty, il malfamato locale del barone della droga Ralph Ember, quando vi giunge trafelato un giovane molto elegante che subito si accascia sul pavimento, evidentemente ferito. È proprio Sarah ad ascoltare le ultime, incomprensibili parole del ragazzo, prima che Ralph spenga la luce permettendo ai sopraggiunti inseguitori di completare la loro opera. Sarah vorrebbe vederci chiaro, ma non può certo raccontare l'accaduto al marito Desmond, dato che quella sera al Monty si trovava in compagnia dell'amante Ian Aston, anche lui in polizia.
Fronte del porto
di Budd Schulberg
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 463
Fronte del porto, sia nella sua mitica versione cinematografica sia in quella letteraria, più violenta, più amara e pensosa, è tra le immagini simboliche persistenti di un'epoca. Fu letto come la rappresentazione della prepotenza mafiosa contro chi non si piega, nascosta sotto la superficie ordinata della metropoli moderna; e forse, più universalmente, della violenza della massa totalitaria contro il singolo. E in quest'ultima visione, incarnata nel controllo del sindacalismo criminale, fu più amato negli ambienti culturali lontani da ogni simpatia per il socialismo. La storia è quella del pugile fallito Terry Malloy, un portuale, parzialmente invischiato nel sistema, che trova la forza di ribellarsi, grazie all'amore della dolce Katie, sorella di una vittima del sindacato, e al sostegno morale dell'eroico Padre Barry. Oggi si può leggerlo con maggiore libertà: come una possente raffigurazione di un mondo del lavoro cacciato ai margini, e abbandonato alla lotta per la sopravvivenza. Il racconto è pieno di immagini sociologiche, di descrizioni precise della concorrenza per il posto di lavoro, del sistema del caporalato, e dell'uso cinico fattone dai tecnocrati. E, in questo, contiene il malinconico messaggio di quanto disperata sia, in un mondo siffatto, la ribellione solitaria, che può nutrirsi di rapide vampate di tenerezza e di eroismo.
Club
di Bill James
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 371
È stato ucciso Ian Aston, forse a colpi di mazza forse in altro modo: nemmeno l'arma del delitto è definita. Era un uomo di raccordo della malavita. Era anche l'amante dell'inquieta Sarah, la moglie, da poco madre di una bambina, del tirannico Desmond Iles, numero due della polizia locale. L'omicidio, per lo stile e il luogo, sembra un regolamento di conti. Ma nessuno può fare a meno di sospettare di Iles, il quale, del resto, è così arrogante da non curarsene affatto. E a complicare il contesto, c'è la circostanza che l'oscuro omicidio piomba tra capo e collo mentre sia la polizia che la mafia stanno tentando un restyling di immagine pubblica. Intanto, l'organizzazione deve sostituire il suo uomo di raccordo e pensa di farlo con il più rispettabile Ralph Ember, proprietario del Monty, un club, una volta esclusivo, adesso incontro della malavita, frequentato anche da Sarah e da Ian Aston. Dal Monty dunque partono le due storie: l'inchiesta sull'assassinio, condotta, con un misto di reticenza e malizia, da Colin Harpur e Mark Lane, i due alti colleghi del sospetto Iles; l'ascesa entro l'organizzazione del prudente Ralph Ember, boss "suo malgrado". E al club Monty giungeranno entrambe, trovando un compromissorio accomodamento intorno al cadavere di Aston. Cos'è dunque il Club del titolo? È il Monty; ed è, simbolicamente, la cricca dei poliziotti e quella dei delinquenti, colte, in un parallelismo acidamente ironico, mentre tentano di mettersi in sintonia con i nuovi tempi politici che corrono.
Rose, rose
di Bill James
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 324
"Quando fu uccisa da tre coltellate al torace nel parcheggio di una stazione ferroviaria, Megan Harpur stava tornando a casa, a dire al marito che lo lasciava per un altro uomo". Megan, la moglie del Soprintendente di Polizia Colin Harpur, è stata fino a questo punto, tra i personaggi della serie ambientata da Bill James in un'innominata città costiera dell'Inghilterra meridionale, il critico più severo e sprezzante della "zona grigia" tra legge e crimine: quella frequentata da informatori gestiti come minimo disinvoltamente, infiltrati che agiscono come agents provocateurs, poliziotti disposti a farsi corrompere. Figlia di due integerrimi medici londinesi che "avevano conservato il modo di pensare e di comportarsi che veniva loro dall'educazione, quegli usi e costumi che avevano contribuito a tenere più o meno a galla la componente di classe media del Partito Laburista per decenni", Megan ha vissuto con disagio l'ascesa di Colin in quel mondo profondamente ambiguo, fino a decidere di lasciare la famiglia e ufficializzare la relazione con Tambo, un alto funzionario di Scotland Yard. Anche lui un poliziotto, dunque, ma uomo rigoroso, tutto d'un pezzo, con il quale Megan può oltretutto condividere i propri interessi culturali. Poi, improvviso, il delitto: forse una vendetta trasversale, i cui contorni precisi risultano tuttavia sulle prime illeggibili, proprio perché circondati dalle nebbie della "zona grigia".
Il detective è morto
di Bill James
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 314
Seguendo le inchieste di Colin Harpur e Desmond Iles - gli umani troppo umani eroi della serie ideata da Bill James a rappresentare il lato oscuro dell'Inghilterra in età post-thatcheriana -ci rendiamo conto che tutto questo movimento ansioso, questi dialoghi spezzati e aggressivi, questa avidità diffusa che sembra non riuscire mai a placare una sete disperata, questi eccessi selvaggi hanno un unico fine. In questo romanzo il "detective è morto" perché il vecchio modo di fare giustizia non funziona più. La storia è intricata. È morto Knapp, il re del traffico di droga nell'immaginaria città inglese dove si svolge la serie investigativa. Immediatamente si accende la lotta barbarica per la sua eredità e spuntano i primi cadaveri di due trafficanti ben noti alla polizia. Harpur sa chi sono gli assassini. Glieli ha rivelati un informatore, ma al processo, per timore che venga ucciso per vendetta, si rifiuta di fare il suo nome e i colpevoli sono scagionati. L'informatore di Harpur è Keith Vine, un po' pedina un po' spietato protagonista di un enorme affare. Sulla sua testa si incrociano le strategie opposte dei poliziotti. Mentre Harpur vorrebbe proteggerlo, il capo supremo vuole liberarsene e Desmond Iles lo vuole fare strumento di un suo piano. Da parte sua, Vine cerca di sfruttare questi diversi disegni per i suoi fini, e attrae tutti quanti in un labirinto di paura e di rischio.