Libri di C. Baldacci
Storia del pensiero pedagogico. Dall'antica Grecia all'età contemporanea
di Massimo Baldacci
editore: Carocci
pagine: 476
Il volume offre un quadro della storia del pensiero pedagogico occidentale, allo scopo di dare un primo orientamento agli stud
Baciare
editore: Cittadella
pagine: 136
Baciare qualcuno, baciare un oggetto, abbracciarsi e darsi un bacio sono riti che accompagnano il vivere di ogni persona
Milo de Angelis. Le voragini del lirico
di Alessandro Baldacci
editore: Mimesis
pagine: 210
Il libro propone un percorso nell'opera di Milo De Angelis, dall'esordio di Somiglianze (1976) sino alle sue ultime raccolte,
Il Padre nostro per i piccoli
di Morena Baldacci
editore: AVE
pagine: 56
Un libro cartonato e tutto illustrato per il Padre nostro nella nuova versione recentemente approvata dalla Conferenza episcop
Un curricolo di educazione etico-sociale. Proposte per una scuola democratica
di Massimo Baldacci
editore: Carocci
pagine: 192
Il volume affronta il problema dell'educazione etico-sociale scolastica in chiave curricolare
La scuola al bivio. Mercato o democrazia?
di Massimo Baldacci
editore: Franco Angeli
pagine: 256
La scuola si trova oggi di fronte a un bivio: da una parte il mercato, con i suoi meccanismi concorrenziali e i suoi imperativ
Oltre la subalternità. Praxis e educazione in Gramsci
di Massimo Baldacci
editore: Carocci
pagine: 275
Nonostante la vasta attenzione culturale che l'opera di Gramsci riscuote a livello nazionale e internazionale, in ambito pedag
Archivi impossibili. Un'ossessione dell'arte contemporanea
di Cristina Baldacci
editore: Johan & levi
Ben prima che la diffusione dei social network e dei mezzi di registrazione ci rendesse tutti potenziali archivisti, gli artis
Archivi impossibili
di Cristina Baldacci
editore: Johan & levi
Ben prima che la diffusione dei social network e dei mezzi di registrazione ci rendesse tutti potenziali archivisti, gli artisti contemporanei hanno ripensato le forme di catalogazione usando linguaggi e media a loro disposizione, spesso ispirandosi a compendi visivi e "musei portatili" di illustri antecedenti novecenteschi, come il "Bilderatlas" di Warburg e il museo immaginario di Malraux. Dall'atlante di Gerhard Richter, una collezione di migliaia di immagini utilizzate come fonti iconografiche per la pittura, all'album di Hanne Darboven, una monumentale cosmologia che condensa storia personale e memoria collettiva, al museo di Marcel Broodthaers, un sagace strumento di critica istituzionale, allo schedario di Hans Haacke, un mezzo di indagine e di impegno sociopolitico, il furore archivistico si è ormai impossessato della pratica artistica. Che dietro ogni slancio tassonomico ci sia desiderio di ordine, ricerca identitaria, insofferenza verso la tradizionale organizzazione della conoscenza e del potere o un mero horror vacui che spinge i disposofobici a realizzare dei veri santuari della banalità, alla base c'è sempre il bisogno di restituire una logica più profonda a relitti e tracce: prelevati, assemblati e reimmessi in un nuovo contesto, si caricano di un valore inatteso. Ecco allora che l'archivio non è più solo un cumulo inerte di documenti da cui scaturisce quel turbamento che Derrida associa al processo mnestico, ma diventa, in senso foucaultiano, un dispositivo critico capace di rigenerare le consuete logiche di salvaguardia, utilizzo e diffusione del sapere, di riattivare la memoria e la coscienza politica. In quest'ottica, l'artista diventa attore primario del cambiamento sociale e culturale. Cristina Baldacci ripercorre in questo volume la lunga e articolata storia dell'interesse per la pratica archivistica ricomponendo il ricco mosaico dei ruoli e dei significati che l'archivio ha assunto nel corso del tempo e la sua rilevanza come opera d'arte, quindi come sistema classificatorio atipico e, per certi versi, impossibile.
Giorgio Caproni. L'inquietudine in versi
di Alessandro Baldacci
editore: Cesati
pagine: 165
L'allegoria della vita a cui Giorgio Caproni dà forma nei suo originalissimo percorso di artigiano della parola - dagli, esordi, sotto il segno di una inquieta sintesi fra tradizione e modernità, sino alla maniera "estrema" della sua stagione tarda - viene qui ripercorsa per intero, ponendo al centro della riflessione il peso decisivo che la Resistenza svolge nella vita e nell'opera dell'autore. Alessandro Baldacci predispone così il percorso di una scrittura dalla vocazione malinconica, dichiaratamente stoica, che pur percorrendo i luoghi della morte e del negativo rimane sempre ancorata alla concreta esperienza del vivere e al desiderio di comunicare con il proprio lettore, investendo nella poesia nel secolo della sua progressiva marginalizzazione culturale e sociale, come strumento di verità ed etica.
Vacanze da Tiffany
di Baldacci Francesca
editore: Sperling & kupfer
pagine: 279
Ci sono svariati modi di reagire a un fidanzato che ti lascia