Libri di C. Prosperi
Un volgo disperso. Contadini d'Italia nell'Ottocento
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 324
Quali erano le condizioni di vita dei lavoratori della terra nelle campagne italiane dell'Ottocento? Pierre Bourdieu ha coniat
Lutero. Gli anni della fede e della libertà
di Adriano Prosperi
editore: Mondadori
pagine: 580
La traccia lasciata da Martin Lutero e dalla sua Riforma nella cultura e nella società europea è così profonda che, senza i va
Identità. L'altra faccia della storia
di Adriano Prosperi
editore: Laterza
pagine: 105
Che cosa rivela l'inarrestabile diffusione della retorica identitaria? Il fatto che nella nostra epoca, mentre le merci e gli
Majorana ha vinto il Nobel
di Prosperi Pierfrancesco
editore: Meridiano zero
pagine: 182
In un 1945 molto diverso dal nostro, la Seconda guerra I mondiale non c'è stata, se non per quanto riguarda il Pacifico dove I
Finis Terrae
di Pierfrancesco Prosperi
editore: Meridiano zero
pagine: 141
In Spagna, a Santiago de Compostela, capolinea del più famoso pellegrinaggio religioso al mondo, l'ispettore di polizia Jorge
Lutero. Gli anni della fede e della libertà
di Adriano Prosperi
editore: Mondadori
pagine: 580
La traccia lasciata da Martin Lutero e dalla sua Riforma nella cultura e nella società europea è così profonda che, senza i va
Chi di spada ferisce. La nuova inchiesta di Adriano Panatta
di Giorgio Serafini Prosperi
editore: Nn editore
pagine: 297
Dopo aver brillantemente risolto un caso difficile ed essere uscito da una tumultuosa storia d'amore, l'ex commissario Adriano
Delitto e perdono. La pena di morte nell'orizzonte mentale dell'Europa cristiana. XIV-XVIII secolo
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 588
Come ogni dramma teatrale, ciò che manteneva alta la tensione degli spettatori era l'incertezza dell'esito. Erano in gioco due vite, quella del corpo e quella dell'anima e tutte e due rimanevano in pericolo fino alla fine: una fine che si prolungava oltre l'esecuzione, quando il corpo rimaneva esposto alla folla, talvolta squartato e infilzato sulle picche talvolta pendente dalla forca, talvolta ancora "sparato" dai chirurghi nel rito della "notomia" pubblica. La sorte del corpo e quella dell'anima entrarono a far parte dei dialoghi che si svolsero tra il condannato e la folla per incanalarsi poi all'interno del confronto tra il condannato e gli esperti nell'arte del conforto, i membri di confraternite che si specializzarono in questa funzione e che, fiorite inizialmente nell'Italia centrosettentrionale fra Trecento e Quattrocento, si diffusero in seguito in tutta Europa.
La vocazione. Storie di gesuiti tra Cinquecento e Seicento
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 269
La Compagnia di Gesú, nata nel secolo della Riforma e della Controriforma per combattere le eresie, abolita nel Settecento illuminista, riportata in vita nell'Ottocento romantico e reazionario, impegnata infine nelle tragedie del XX secolo, ha svolto ruoli diversi nel tempo. Ha accolto personalità tra di loro in vivace contrasto ma questo non ha impedito che nel corso dei secoli la parola "gesuita" continuasse a evocare un tipo umano speciale: sofisticati maestri di finzione e di doppiezza. Fu facile per critici e avversari giocare ogni volta sul luogo comune della distanza tra l'inarrivabile modello di Cristo e le difettose, parziali imitazioni di chi si fregiava del suo nome. Distanziandosi da tali stereotipi Adriano Prosperi racconta chi furono in realtà i primi gesuiti e come ne fu costruita la speciale coscienza di "chiamati" da Cristo a essere i nuovi Apostoli del mondo moderno. Lo fa attraverso l'analisi delle loro "autobiografie" che mettono in luce il rapporto tra la vocazione, la chiamata divina, e l'arbitrio umano nell'ascoltare e nel rispondere ad essa: un territorio oscuro, pieno di incidenti imprevedibili, dominato dalla resistenza umana.
Identità. L'altra faccia della storia
di Adriano Prosperi
editore: Laterza
pagine: 105
La 'barbarie' la troviamo a viso scoperto o celata sotto sinonimi. Tra questi sta conoscendo una fortuna crescente 'identità'. E accanto a 'identità', 'radici', ma anche 'etnicità', con gli antenati 'nazione' e 'nazionalità'. Parole che sono diventate abituali nel nostro linguaggio ma che possono diventare pietre perché, come tutto ciò che serve a distinguere e a prendere coscienza di una separazione, contengono un potenziale violento pronto a giustificare aggressioni civili e guerre. È dietro queste parole che vediamo alzarsi in piedi individui collettivi di cui si presuppone una naturalistica e inassimilabile diversità. Se, come scriveva Saul Bellow, l'identità di un essere umano è quella definita dal racconto della sua vita, per estensione l'identità di un popolo o di una società umana sarebbe la sua storia. Ma nessuna definizione, per quanto acuta ed elegante, può impedirci di avvertire dietro questa parola, apparentemente così semplice e innocua, l'eco sorda della risacca della storia e dei rapporti di forza che ha ripreso a fare intensamente il suo antico lavoro: scaraventa sulle rive più diverse popoli e individui, quando non li cancella inabissandoli nel fondo del mare.
Il seme dell'intolleranza
Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492
di Prosperi Adriano
editore: Laterza
L'anno 1492 segna tradizionalmente una cesura epocale importante: con la scoperta dell'America e l'avvio dell'unificazione del
Dare l'anima. Storia di un infanticidio
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 396
Bologna 1709: il processo di un cupo caso di infanticidio diviene crocevia di un acceso dibattito in cui principi teologici, morali e scientifici si scontrano intorno all'essenza della vita e alla natura dell'anima. La vita di Lucia si intreccia con quella del figlio da lei concepito, partorito e ucciso. Una tragica vicenda che rimanda a quelle di moltissime donne dell'epoca e che si situa nel quadro delle concezioni dell'identità umana e dei rituali elaborati per fissare i confini tra i vivi e i morti. Grazie a un'esemplare ricerca condotta nelle direzioni più diverse, la sorte di una madre e quella del suo piccolo risultano inestricabilmente legate ai modi in cui la cultura dell'epoca affrontò un problema centrale nella storia delle nostre civiltà: se esista e in che cosa consista la speciale natura dell'essere umano.