Libri di F. Jaeggy
I beati anni del castigo
di Fleur Jaeggy
editore: Adelphi
pagine: 107
Un collegio femminile in Svizzera, nell'Appenzell
Sono il fratello di XX
di Fleur Jaeggy
editore: Adelphi
pagine: 129
A un certo punto di questi racconti si parla di una "calma violenta" - e subito si riconosce il timbro e il passo di una scrit
Le statue d'acqua
di Fleur Jaeggy
editore: Adelphi
pagine: 110
In un sotterraneo di Amsterdam vive un solitario, Beeklam, circondato da statue. Conversa con loro, evoca ricordi, perde "il controllo delle ore e della vita", esce di rado, per lo più di notte. È uno di "coloro che sono nati persi e debuttano dalla loro fine". Ha lasciato presto il padre, per andare "a comperare statue". In lui, infanzia e vecchiaia si confondono. Una precoce percezione dell'effimero sembra avergli impedito, da sempre, di credere che le cose possano avere una ragione. La sua sola attività è una perenne, silenziosa cerimonia dedicata agli assenti. L'austero domestico che abita con lui, le statue stesse, l'acqua frusciante che lo chiama, dietro le pareti: sono le comparse di un teatro d'ombre dove il vuoto si veste sontuosamente di ogni apparenza. Verso Victor, suo domestico, e Lampe, che era stato domestico del padre, Beeklam sente un'oscura affinità. Ciò che li unisce è almeno la "vocazione del ricordo" e il perverso piacere della rinuncia. Su ciascuno di loro grava una sorta di eccentricità metafisica, ciascuno conserva qualcosa dell'innocenza - e del furore - che è delle persone totalmente sole. E un giorno Beeklam abbandonerà le statue e i sotterranei, emergendone "come nelle fiabe, carico di anni".
Sono il fratello di XX
di Fleur Jaeggy
editore: Adelphi
pagine: 129
A un certo punto di questi racconti si parla di una "calma violenta" - e subito si riconosce il timbro e il passo di una scrittrice per cui l'ossimoro è come l'aria che respira, quasi un segno di riconoscimento, fin dal titolo del suo romanzo più famoso, "I beati anni del castigo". Del quale Iosif Brodskij scrisse: "Durata della lettura: circa quattro ore. Durata del ricordo, come per l'autrice, il resto della vita". Non diverso l'effetto di queste storie, talvolta di una brevità lancinante, talvolta dense come un romanzo. Mescolando all'estro fantastico frammenti di ricordi e apparizioni, amalgamati in uno stile dove domina quello che gli etologi chiamano Ubersprung, "diversione": quello scarto laterale, apparentemente fuori contesto, che è un segreto ancora insondato del comportamento. E, come si mostra qui, della letteratura.
Vite congetturali
di Jaeggy Fleur
editore: Adelphi
pagine: 52
Le esistenze di De Quincey, Keats e Schwob raccontate come tre minuscoli romanzi
La paura del cielo
di Fleur Jaeggy
editore: Adelphi
pagine: 114
Il volume contiene sette racconti dell'autrice. Una ragazza guarda le finestre illuminate di una villa: guarda "dove è passato il suo destino". Accanto a una strada di benestanti, che finisce sulle rive del lago Lemano, si vede una casa dall'intonaco rosa pallido. Chi passa non sa che è abitata soltanto da esseri che la legge ha privato dei diritti civili. La casa è gratuita, la vita è gratuita. In un'altra casa, linda e ossessiva, una "vecchia vanesia" spinge soavemente al suicidio il suo anziano, premuroso consorte. Due gemelli, cresciuti in un orfanotrofio, tornano alla "casa dell'origine", quella della loro madre, che non hanno mai conosciuto, in un paese prealpino. Un sottile terrore, un gelo intimo si annidano in questi luoghi, in queste strade.