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Libri di L. Frausin Guarino

La morte di Auguste

di Georges Simenon

editore: Adelphi

pagine: 155

Arrivato cinquant'anni prima dalla nativa Alvernia senza un soldo in tasca, Auguste Mature, che muore, schiantato da un ictus,
18,00

Maigret e il barbone

di Georges Simenon

editore: Adelphi

pagine: 142

Di solito non si ammazzano i poveracci, Maigret lo sa. Eppure qualcuno ha massacrato di botte e poi scaraventato nella Senna un inoffensivo barbone che viveva sotto un'arcata del pont Marie. Per fortuna un battello fiammingo diretto a Rouen con un carico di ardesia era ormeggiato lungo il quai des Célestins, e l'imponente Jef van Houtte l'ha coraggiosamente ripescato, salvandogli la pelle. Certo, François Keller detto il "dottore" è uno strano barbone, l'eccezione che conferma la regola, insomma. La padrona del Petit Turin, il bistrot dove andava a rifornirsi di vino, sostiene che l'ha miracolosamente guarita. Ma c'è di più: ha una moglie che vive addirittura sull'Île Saint-Louis e frequenta l'alta società, e una figlia, Jacqueline, che ha sposato un Rousselet, quelli dei prodotti farmaceutici. Cosa può averlo mai spinto ad abbandonare dall'oggi al domani la famiglia e una professione che amava, lasciandosi dietro solo una lettera? È nel suo oscuro passato che va cercata la chiave del tentato omicidio? Dai tempi del cavallante della Providence Maigret non si trovava di fronte a un così perturbante passage de la ligne, e questo caso lo appassiona come non mai. Nel suo letto d'ospedale, Keller lo scruta senza dire una parola. Eppure il commissario ha l'impressione di capirlo: appartiene alla gente perbene, ama l'ordine e il decoro, ma conosce l'altra faccia del mondo, gli emarginati, gli scarti, i nemici della società. E, incredibilmente, ne comprende il linguaggio segreto.
11,00

Maigret e il signor Charles

di Georges Simenon

editore: Adelphi

pagine: 154

Una moglie che affoga la sua infelicità nell'alcol. Un marito che si consola rimorchiando nei night club giovani entraîneuse con le quali trascorre pochi giorni, o anche un paio di settimane, in una finzione di armoniosa vita coniugale. In quella che è destinata a essere la sua ultima inchiesta (nonché l'ultimo romanzo in assoluto scritto da Simenon) Maigret si trova ad affrontare una vicenda la cui protagonista la bella donna un pò stropicciata dalla vita che va da lui a denunciare la scomparsa del notaio giuggiolone e bon vivant con il quale forma da quindici anni una coppia infelicissima, suscita nel commissario sentimenti contrastanti, non ultima una profonda pietà. L'uomo, il signor Charles del titolo, viene ripescato nella Senna con il cranio maciullato da almeno dieci, furibondi colpi di un corpo contundente, ma Maigret capisce subito che l'assassino non può essere stata la moglie la quale, però, se non nasconde affatto il suo odio per il defunto, nasconde di sicuro parecchi altri segreti. Quando verrà scoperto un secondo cadavere, quello di un giovane gigolò, il commissario troverà la chiave per risolvere un caso che lascerà anche a lui molto amaro in bocca.
12,00

I fantasmi del cappellaio

di Georges Simenon

editore: Adelphi

pagine: 244

Una piccola città, La Rochelle, immersa in una gelida pioggia autunnale; borghesi apparentemente insospettabili che giocano a bridge; una serie di strani delitti che viene improvvisamente a turbare la vita della città; e due personaggi (il cappellaio, agiato e rispettabile commerciante, e il "piccolo sarto" armeno con addosso il suo irrimediabile odore di aglio e di miseria) che si osservano in una comunicazione tragica e segreta: due sguardi consapevoli, due punti di vista contrapposti e complementari fino alla reciproca dipendenza, fino alla complicità, si affrontano in una sorta di controcampo investigativo di altissima tensione drammatica.
12,00

Il dio del massacro

di Yasmina Reza

editore: Adelphi

pagine: 91

Fin dalle primissime battute di questa commedia appare chiaro perché Roman Polanski abbia deciso di portarla sullo schermo - e
11,00

Tre camere a Manhattan

di Georges Simenon

editore: Adelphi

pagine: 181

New York, notte
12,00

Suite francese

di Irène Némirovsky

editore: Adelphi

Nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, Irène Némirovsky compose febbrilmente i primi due rom
14,00

Il vino della solitudine

di Irène Némirovsky

editore: Adelphi

pagine: 245

"Il vino della solitudine" è il più autobiografico e il più personale dei romanzi di Irene Némirovsky: la quale, pochi giorni prima di essere arrestata, stilando l'elenco delle sue opere sul retro del quaderno di "Suite francese", accanto a questo titolo scriveva: "Di Irene Némirovsky per Irene Némirovsky". Non sarà difficile, in effetti, riconoscere nella piccola Hélène, che siede a tavola dritta e composta per evitare gli aspri rimproveri della madre, la stessa Irene; e nella bella donna che a cena sfoglia le riviste di moda appena arrivate da Parigi in quella noiosa cittadina dell'impero russo - e trascura una figlia poco amata per il giovane cugino, oggetto invece di una furente passione - quella Fanny Némirovsky che ha fatto dell'infanzia di Irene un deserto senza amore. Hélène detesta la madre con tutte le sue forze, al punto da sostituirne il nome, nelle preghiere serali, con quello dell'amata istitutrice, "con una vaga speranza omicida". Verrà un giorno, però, in cui la madre comincerà a invecchiare, e Hélène avrà diciott'anni: accadrà a Parigi, dove la famiglia si è stabilita dopo la guerra e la rivoluzione di ottobre e la fuga attraverso le vaste pianure gelate della Russia e della Finlandia, durante la quale l'adolescente ha avuto per la prima volta "la consapevolezza del suo potere di donna". Allora sembrerà giunto alfine per lei il momento della vendetta. Ma Hélène non è sua madre - e forse sceglierà una strada diversa: quella di una solitudine "aspra e inebriante".
18,00

L'orologiaio di Everton

di Georges Simenon

editore: Adelphi

pagine: 166

Da quando la moglie se n'è andata, quindici anni e mezzo prima, senza portarsi via il figlio di pochi mesi e lasciandosi dietro solo una vestaglietta di cotonina e la scia del suo profumo, Dave ha vissuto soltanto per Ben. Ogni attimo della sua vita. La notte come il giorno. Il figlio ha sempre detto che sì, era felice. Sulla madre non ha fatto mai un granché di domande. Allora perché una notte è andato via, anche lui senza una parola per quel padre che non desiderava altro che essergli amico? E perché lui e Lillian, la ragazzina quindicenne che lo ha seguito, hanno ucciso un uomo? Solo quando Ben, dopo il suo arresto, rifiuterà di vedere il padre, Dave comincerà a capire il figlio e il suo disperato bisogno di ribellarsi...
12,00

Jezabel

di Irène Némirovsky

editore: Adelphi

pagine: 194

Quando entra nell'aula di tribunale in cui verrà giudicata per l'omicidio del suo giovanissimo amante, Gladys Eysenach viene accolta dai mormorii di un pubblico sovreccitato, impaziente di conoscere ogni sordido dettaglio di quella che promette di essere l'affaire più succulenta di quante il bel mondo parigino abbia visto da anni. Nel suo pallore spettrale, Gladys evoca davvero l'ombra di Jezabel, l'ombra che nell'Athalie di Racine compare in sogno alla figlia. La condanna sarà lieve poiché la difesa invoca il movente passionale. Ma qual è la verità - quella verità che Gladys ha cercato in ogni modo di occultare limitandosi a chiedere ai giudici di infliggerle la pena che merita?
10,00

Due

di Irène Némirovsky

editore: Adelphi

pagine: 237

"Chi meglio della signora Némirovsky, e con un'arma più affilata, ha saputo scrutare l'anima passionale della gioventù del 1920, quel suo frenetico impulso a vivere, quel desiderio ardente e sensuale di bruciarsi nel piacere?" scrisse, all'uscita di questo libro, il critico Pierre Loewel. Le giovani coppie che vediamo amoreggiare in una notte primaverile (la Grande Guerra è finita da pochi mesi, e loro sono i fortunati, quelli che alla carneficina delle trincee sono riusciti a sopravvivere) hanno, apparentemente, un solo desiderio: godere, in una immediatezza senza domani, ignorando "il lato sordido" della vita, soffocando "la paura dell'ombra". Eppure, quasi sulla soglia del romanzo, uno dei protagonisti si pone una domanda - "Come avviene, nel matrimonio, il passaggio dall'amore all'amicizia? Quando si smette di tormentarsi a vicenda e si comincia finalmente a volersi bene?" - che ne costituirà il filo conduttore. Con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, Irène Némirovsky accompagna i suoi giovani personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta, un po' ottusa sicurezza dell'amore coniugale.
18,50

Thérèse Desqueyroux

di François Mauriac

editore: Adelphi

pagine: 139

Sin dalle prime pagine di questo libro - quando vediamo Thérèse, il piccolo volto "livido e inespressivo", uscire dal Palazzo
18,00

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