Libri di M. Bontempelli
Il Vangelo secondo Giovanni-Lettere di Giovanni
di Giovanni Evangelista (san)
editore: Se
pagine: 134
Il volume raccoglie, oltre al Vangelo e le Lettere di Giovanni, La Grande Passione di Albrecht Dürer, l'opera con cui l'artist
Il rosso e il nero
di Stendhal
editore: Newton compton
pagine: 384
Grande affresco dell'epoca postnapoleonica e al tempo stesso appassionato romanzo d'amore, "Il rosso e il nero", il capolavoro
L'asino d'oro
di Apuleio
editore: Se
pagine: 235
"L'asino d'oro", il capolavoro di Lucio Apuleio (125-170 d.C.), è l'unico romanzo della letteratura latina giuntoci per intero. Si compone di undici libri, che descrivono le peripezie del giovane Lucio, trasformato per magia in asino e che alla fine torna uomo grazie all'intercessione della dea Iside. La vicenda di Lucio ha un valore profondamente allegorico, poiché rappresenta la caduta e la redenzione dell'uomo. Opera celeberrima, anche grazie al suo impianto rigoroso, carico di rimandi simbolici all'itinerario spirituale del protagonista, "L'asino d'oro" viene considerato il prototipo del romanzo "iniziatico" moderno, che nel "Wilhelm Meister" di Goethe ha l'esempio più alto.
Apocalisse di Giovanni. Testo latino a fronte
editore: Se
pagine: 132
"L'Apocalisse" è l'opera di un Sene: dopo grandi vecchi quali i Profeti e Lao-Tze e Pitagora, il più bianco tra tutti Giovanni, il Vangelista del Logos, che relegato in una menoma isola dell'Egeo di Pan, sotto le stesse stelle che Saffo aveva vedute tramontare, nel giorno del Signore ha e scrive il rapimento dell'angoscia e della speranza: intorno a roghi asiatici leva un colore di mattino da restare eterno sulle mura della Città dalle porte spalancate ov'egli non vide alcun tempio "perché il Signore Iddio onnipotente e l'Agnello sono il suo tempio". In essa un fiume d'acqua viva scaturisce dal trono di Dio. "E chi ha sete, venga; e chi vuole prenda dell'acqua della vita gratuitamente"." (dalla postfazione di Massimo Bontempelli)
Apocalisse di Giovanni. Testo latino a fronte
editore: Se
pagine: 136
"L'Apocalisse" è l'opera di un Sene: dopo grandi vecchi quali i Profeti e Lao-Tze e Pitagora, il più bianco tra tutti Giovanni, il Vangelista del Logos, che relegato in una menoma isola dell'Egeo di Pan, sotto le stesse stelle che Saffo aveva vedute tramontare, nel giorno del Signore ha e scrive il rapimento dell'angoscia e della speranza: intorno a roghi asiatici leva un colore di mattino da restare eterno sulle mura della Città dalle porte spalancate ov'egli non vide alcun tempio "perché il Signore Iddio onnipotente e l'Agnello sono il suo tempio". In essa un fiume d'acqua viva scaturisce dal trono di Dio. "E chi ha sete, venga; e chi vuole prenda dell'acqua della vita gratuitamente"." (dalla postfazione di Massimo Bontempelli)
Ricordi di egotismo
di Stendhal
editore: Passigli
pagine: 125
I "Ricordi di egotismo", qui proposti nella traduzione d'autore di Massimo Bontempelli, furono iniziati da Stendhal nell'ozio di Civitavecchia allo scopo di fissare i momenti di felicità che lo scrittore francese era riuscito a cogliere nel decennio della sua vita parigina tra il 1821 e il 1830, successivo al felice periodo milanese e all'infelice amore per Matilde Dembowski. Ma l'intento autobiografico di Stendhal si frantuma in tutta una serie di descrizioni della vita e della società parigine, e soprattutto di incursioni nelle tre grandi passioni dello scrittore francese, l'amore, la musica e la pittura.
Il rosso e il nero-La certosa di Parma
di Stendhal
editore: Newton compton
pagine: 621
Grande affresco dell'epoca postnapoleonica e al tempo stesso appassionato romanzo d'amore, "Il rosso e il nero" fu pubblicato nel 1830. La vicenda di Julien Sorel, giovane di umili natali, intelligente, sensibile, esuberante, ambizioso, che cerca di farsi largo tra la mediocrità imperante nella Francia della Restaurazione sfruttando i favori di due donne, di cui poi si innamora, è lo specchio di un tempo difficile, di una realtà ostile, di un potere politico ingiusto, di un inarrestabile svilimento morale, di una inaccettabile tirannia dell'opinione pubblica. Scritto in poco più di un mese e mezzo, dopo anni di studi, "La Certosa di Parma" fu accolto entusiasticamente da Balzac all'epoca della pubblicazione, nel 1839. È la vicenda di Fabrizio Del Dongo, un romanzo d'amore e insieme di cappa e spada, con tanto di duelli e avvelenamenti: dominata dall'incanto magico della passione, l'opera è la geniale improvvisazione nella quale uno scrittore giunto ormai alla fine della vita celebra e reinventa la propria giovinezza, in un inno appassionato alla felicità del singolo, anche a dispetto delle sconfitte della storia. Introduzione di Alberto Cappi e Attilio Scarpellini.
Il capitan Fracassa
di Theophile Gautier
editore: Newton compton
pagine: 414
Una notte di maltempo un gruppo di comici girovaghi chiede ospitalità al giovane barone di Sigognac che trascorre i suoi giorn