Libri di M. Gregori
Firenze. La cupola di Brunelleschi. Ediz. italiana e inglese
editore: Scripta maneant
pagine: 320
L'esposizione mai vista in termini di dettaglio e completezza di tutto il ciclo pittorico della cupola progettata e costruita
Il vizio della curiosità
editore: Mondadori Electa
pagine: 536
Per Philippe Daverio la curiosità non è un difetto ovviamente, anzi: è la base stessa della conoscenza
AgGREGazioni
di Claudio Greg Gregori
editore: Capire Edizioni
pagine: 265
Disarmante, simpatico, buono, in questo suo libro Claudio si nasconde e si mette a nudo allo stesso tempo; spesso, dove gli al
Banksters. Libor, il più grande scandalo della storia della finanza mondiale (per ora!)
di Gregori Mario
editore: Mimesis
pagine: 235
È la storia di un mezzo reggimento di banksters che falsificano i dati in un giro di operazioni finanziarie di centinaia di mi
Il corno di Orlando. Vita, morte e misteri di di Ottavio Bottecchia
di Claudio Gregori
editore: 66th and 2nd
pagine: 532
Il Tour de France, al tempo dei pionieri, è un mondo rovesciato, abitato da un popolo di insonni che ama le brasserie e la str
Passo d'uomo
editore: Laterza
pagine: 246
Francesco De Gregori si racconta per la prima volta attraverso una serie di conversazioni condotte da Antonio Gnoli
Vienna 1900. Arte, architettura, design, arti applicate, fotografia e grafica
editore: Electa
pagine: 843
Il volume esce nel 2018 in occasione delle celebrazioni viennesi per il centenario di quattro protagonisti del modernismo: Gus
Merckx, il figlio del tuono
di Claudio Gregori
editore: 66thand2nd
pagine: 570
Il 20 marzo 1966 un giovane belga si schiera al via della Milano-Sanremo
Passo d'uomo
editore: Laterza
pagine: 234
Francesco De Gregori si racconta per la prima volta attraverso una serie di conversazioni condotte da Antonio Gnoli. La sua vita e il suo mondo emergono in una successione di pensieri, ricordi ed emozioni. L'intima intelligenza delle sue canzoni fa da sfondo alle nostre esistenze intrecciate con la storia italiana. Chiunque si sia posto domande su che cos'è l'arte e la bellezza, il tempo che passa e ci trasforma, Dio e le religioni, l'oggi che comprendiamo sempre meno, troverà in questi dialoghi risposte di sorprendente sincerità e acutezza. Scoprirà inoltre le numerose esperienze che De Gregori ha vissuto con coerenza e desiderio: i libri letti e amati; l'America con i suoi miti e la politica con i suoi equivoci e il senso di cosa abbia voluto dire per lui essere di sinistra senza lasciarsene condizionare. Il mondo poetico di De Gregori ne esce in sintonia con il battito del suo cuore e della sua mente. Tra la musica che ha scritto e quella che ha amato. In un finale sorprendente Francesco De Gregori riflette, ragiona e affronta con umiltà lo spirito del nostro tempo, così segnato dalle passioni tristi. Non ci sono ricette, né messaggi edificanti. Solo la sommessa convinzione che la vita migliore è quella che si interpreta con passo d'uomo.
Banksy
Il terrorista dell'arte. Vita segreta del writer più famoso di tutti i tempi
di De Gregori Sabina
editore: LIT - Libri in Tasca
pagine: 256
Negli anni Ottanta i muri di città come Bristol e Londra iniziarono ad essere presi di mira da un artista misterioso che, con
Shepard Fairey in arte Obey. La vita e le opere del re della poster art
di Sabina De Gregori
editore: Castelvecchi
pagine: 205
Al termine di una trionfante campagna elettorale, Barack Obama, appena eletto a guidare gli Stati Uniti d'America, ha preso carta e penna per scrivere a Shepard Fairey, in arte Obey, e ringraziarlo personalmente per avergli dedicato un manifesto che, secondo molti analisti, ha rappresentato la vera chiave di svolta del successo personale del primo Presidente nero della storia americana. Quel manifesto - il volto di Obama virato in rosso e blu e accompagnato dalla scritta Hope - ha fatto velocemente il giro del mondo, diventando un'icona celebre quanto "la Gioconda" di Leonardo Da Vinci o la "Marilyn" di Andy Warhol. Tutto merito dell'indiscusso talento di un ragazzo che, nato in una cittadina della Carolina del Sud nel 1970, inizia a far parlare di sé ai tempi del college, quando tappezza le metropoli americane di adesivi con il volto del wrestler André The Giant. In quel momento, la poetica di Obey prende forma, concentrandosi sui temi cruciali della propaganda e del controllo sociale. Un'attenzione all'aspetto comunicativo dell'arte che Obey metterà a frutto nella guerrilla marketing e, durante il conflitto tra gli Stati Uniti e l'Iraq, in campo politico, realizzando una serie di manifesti di stampo pacifista. Da quel momento in poi, caratterizzato da uno stile grafico inconfondibile, il lavoro di Fairey accompagna e commenta gli eventi e le tendenze della contemporaneità, alfiere di un approccio artistico che si fa critica sociale del mondo globalizzato.