Libri di M. Moresco
Un segreto del ghiaccio
di Mo Malø
editore: Piemme
pagine: 384
Dopo un soggiorno forzato in Danimarca, l'ispettore Qaanaaq Adriensen torna a Nuuk, la gelida capitale della Groenlandia, per
Il profumo dei giorni perduti
di Ondine Khayat
editore: Piemme
pagine: 448
Gelsomino, mandorla, terra umida
Le bambine non esistono
editore: Libreria Pienogiorno
pagine: 160
Nonostante sia cresciuta sui monti afgani al confine con il Pakistan, in una zona molto tradizionalista, Ukmina sin da piccola
La digestione magica
editore: Libreria Pienogiorno
pagine: 176
Avete spesso mal di pancia e vi sentite gonfi dopo i pasti? Vi prude il naso subito dopo aver mangiato? Non riuscite a perdere
Il linguaggio proibito del corpo. Per decifrare i gesti delle donne e degli uomini
di Joseph Messinger
editore: Piemme
pagine: 359
Un incontro improvviso, un primo appuntamento, un pranzo di lavoro sono tutte situazioni in cui entra in gioco il potere di se
E allora cosa mangio?
di Christophe Brusset
editore: Piemme
pagine: 266
Dal supermercato alle mense aziendali e scolastiche, dai ristoranti ai take away, è veramente arduo sfuggire al cibo industria
La colpa dei vincitori. Viaggio nei crimini dell'esercito di Liberazione
di Eliane Patriarca
editore: Piemme
pagine: 174
Ci sono italiani che hanno pagato molto caro il prezzo della Liberazione
Rosso marcio. Una sconvolgente inchiesta internazionale sul pomodoro che finisce nel tuo piatto
di Jean-Baptiste Malet
editore: Piemme
pagine: 264
Cos'hanno in comune la pizza, il ketchup e il sugo per gli spaghetti? Il concentrato di pomodoro
Confessioni di un ciclista mascherato
editore: Piemme
pagine: 270
L'autore di questo libro è un corridore di alto livello, che ha preso parte con successo a tutti i grandi Giri - Francia, Ital
Siete pazzi a mangiarlo!
di Christophe Brusset
editore: Piemme
pagine: 227
Un vasetto di miele su due in commercio è di origine straniera, il più delle volte cinese, e spesso non ha visto neppure un'ap
Block 262830
di Guillaume Zeller
editore: Piemme
pagine: 262
Il 28 marzo 1942, la settimana santa, un prigioniero del campo di Dachau viene trovato in possesso di una somma di denaro. La punizione per tutto il Blocco 28 è terribile. Per sette giorni i prigionieri sono costretti a marciare e fare esercizi ininterrottamente per dodici ore, dal mattino alla sera. Otto non ce la faranno. Quegli uomini sono tutti preti, e le SS hanno deciso il loro calvario. 26, 28, 30 sono i Blocchi del campo di Dachau dove erano raggruppati i preti prigionieri dei nazisti. Nemici del Reich, con il triangolo rosso dei detenuti politici. Lì il Vaticano ha ottenuto che fossero raggruppati i 2.720 religiosi deportati tra il 1938 e il 1945. Più di mille non hanno fatto ritorno. Esposti alla sorte comune degli altri deportati, hanno condiviso fame, freddo, malattie, torture, esperimenti medici, umiliazioni di ogni genere. Ma spesso le SS riservavano loro "trattamenti" particolari, obbligandoli a bestemmiare, ad assistere a scene di blasfemia, esposti più di altri alla nudità e alla degradazione, come sfilare con una corona di filo spinato in testa sotto gli sputi e le ingiurie di prigionieri ebrei costretti a vessarli. Erano polacchi, francesi, tedeschi, italiani. Questa è la loro storia, fatta di eroismo, solidarietà, vigliaccheria e dubbio. Di preti che hanno perso la fede, e di molti altri che grazie alla loro fede hanno portato un raggio di luce nelle tenebre. Una storia per capire cosa accade alla speranza quando tutto intorno induce ad abbandonarla.
Spogliati. Il linguaggio segreto del look
editore: Piemme
pagine: 198
Kim va pazza per l'intimo. Chloè indossa più strati di vestiti larghi, ha il piercing all'ombelico e due angeli tatuati, sul seno e sul ventre. Lisa è perennemente insoddisfatta dei regali del marito. Sarah non sa fare a meno dei suoi stivali rossi di pitone. Catherine appena può corre in bagno a togliersi gli slip per sfuggire dalla noia. Muriel mette sempre maglioni bianchi e biancheria rossa. Il professor Pierre veste solo di nero. I vestiti sono dappertutto: si moltiplicano nei nostri armadi, ci fanno l'occhiolino dalle vetrine, si presentano come oggetti del desiderio, si offrono, si scambiano, rendono frenetici i nostri agognati pomeriggi di saldi. Di solito, si parla di loro in modo frivolo. Apparenza. Qualcosa più legato alle sfilate che non alle caratteristiche di chi si veste. Oppure semplice vezzo. Tutti i gusti sono gusti. Ognuno ha i suoi, quindi perché parlarne? E invece loro, gli abiti e gli accessori, parlano. E il loro linguaggio segreto dice molto di noi e di chi ci circonda. Sono la nostra "seconda pelle", quella che sa delle nostre fantasie, delle nostre paure, della nostre passioni più autentiche, della nostra sessualità, e che ricorda di noi ciò che fatichiamo a ricordare. Che si sia fashion-victims o pervicacemente allergici alla moda, trendy o casual, gli abiti svelano almeno tanto quanto celano.