Libri di M. P. Secciani
I gerarchi. Gli uomini del Duce
di Alessandro Secciani
editore: Editoriale Nuova (Novara)
pagine: 176
I gerarchi furono il simbolo della classe dirigente fascista e furono visti come coloro che eseguivano gli ordini di Mussolini quando le cose andavano bene e come coloro che lo tradivano e in segreto facevano il contrario di ciò che voleva il capo quando le cose andavano male. Da una parte furono l'indispensabile cinghia di trasmissione fra il vertice e la base, ma dall'altra parte ebbero talora il ruolo di parafulmini ogni volta che il regime aveva dei problemi. Eppure molti di loro, specie nel primo decennio del regime, ebbero una notevole importanza e riuscirono a guadagnarsi una stima non da poco sul piano internazionale. Italo Balbo con le sue trasvolate ebbe una fama che rischiò di oscurare anche quella di Mussolini, Giuseppe Bottai con la sua Carta del lavoro, elaborata quando era al ministero delle corporazioni, fu accolto in Europa come colui che aveva trovato la terza via fra capitalismo e comunismo, Dino Grandi come ministro degli esteri e ambasciatore a Londra venne considerato un interlocutore credibile del fascismo nelle maggiori capitali europee e negli Stati Uniti. Questo libro, che contiene un'ampia documentazione fotografica, spesso ancora inedita, esamina pregi e difetti degli uomini di Mussolini. Alcuni furono indubbiamente mediocri e impreparati per il compito loro assegnato, ma molti ebbero qualità non trascurabili lasciando importanti tracce del loro operato.
L'impero. Le colonie italiane in Africa
di Alessandro Secciani
editore: Editoriale Nuova (Novara)
pagine: 176
Con la realizzazione dell'Impero e la creazione dell'Africa Orientale Italiana (AOI) Mussolini raggiunse l'apice del consenso. Se oggi questa impresa viene vista alla luce di un anticolonialismo ormai acquisito, allora fu ritenuta da avversari e alleati un'operazione che metteva l'Italia alla pari con le altre grandi nazioni europee, che avevano un ampio dominio coloniale. Per di più il tutto era avvenuto contro la volontà della Società delle Nazioni e di quelle democrazie, come Francia e Gran Bretagna. Il governo italiano dell'epoca, quindi, colse in questo frangente un grandissimo successo sia in politica interna (si parlò allora di 20 milioni di italiani che parteciparono alle manifestazioni per la nascita dell'Impero) sia di politica estera, riuscendo a portare a termine la conquista dell'Etiopia di fatto contro tutti. Nell'AOI, che venne divisa in sei governatorati che facevano capo a un viceré che stava ad Addis Abeba, erano confluite, oltre all'Etiopia, anche la Somalia e l'Eritrea, già sotto il dominio italiano. Si trattava di una vastissima zona nell'Africa centro-orientale, che si andava ad aggiungere alla Libia, che proprio durante il fascismo, sotto il governatorato di Italo Balbo, ebbe un rilancio in grande stile. Questo libro, che riporta un'ampia documentazione fotografica, per la maggior parte ancora inedita, intende offrire al lettore moderno un saggio dello spirito dell'epoca e quasi immergerlo in quella che allora fu ritenuta una grande impresa italiana.