Libri di Mughini Giampiero
Gli intellettuali e il caso Moro
di Giampiero Mughini
editore: Pendragon
pagine: 88
Commissionato dalla Feltrinelli durante i giorni del sequestro Moro, il volume venne avversato dai comunisti e dagli ultraross
I rompicazzi del Novecento. Piccola guida eterodossa al pensiero pericoloso
di Giampiero Mughini
editore: Marsilio
pagine: 272
Il vero rompicazzi se ne infischia delle etichette ideologiche, all'occorrenza fa il voltagabbana, è cangiante e contraddittor
Il Muggenheim. Quel che resta di una vita
di Giampiero Mughini
editore: Bompiani
pagine: 288
A proposito di carte originali del Novecento - libri, cataloghi, poster, riviste, plaquettes, inviti di mostre - gli anni che
Nuovo dizionario sentimentale. Delusioni, sconfitte e passioni di una vita
di Giampiero Mughini
editore: Marsilio
pagine: 288
A volte i libri nascono da desideri, e contemporaneamente sono capaci di generarli
Uffa. Cartoline amare da un tempo in cui accadde di tutto
di Giampiero Mughini
editore: Marsilio
pagine: 235
«Cinque minuti
A via della Mercede c'era un razzista. Lo strano caso di Telesio Interlandi
di Giampiero Mughini
editore: Marsilio
pagine: 254
Nell'epoca desiderosa di oblio che fu il secondo dopoguerra italiano, la storia di Telesio Interlandi, l'intellettuale che più
Memorie di un rinnegato
di Giampiero Mughini
editore: Bompiani
pagine: 192
A chi l'ha definito un rinnegato, Mughini ha risposto con una vita ad alto tasso d'indipendenza - "la più fiera che mi ritrovo
Che profumo quei libri. La biblioteca ideale di un figlio del Novecento
di Giampiero Mughini
editore: Bompiani
pagine: 208
Un libro in onore dei libri, quelli di carta
Era di maggio. Cronache di uno psicodramma
di Giampiero Mughini
editore: Marsilio
pagine: 156
«E se le celebrazioni del maggio '68 evitassero la prevedibile enfasi? Se scegliessero di attingere alla cascata di impertinen
Sempre una gran Signora. Lettera d'amore alla nuova Juventus
di Giampiero Mughini
editore: Mondadori
pagine: 148
"Nell'agosto 2016 la Juve è giunta a un momento apicale della sua storia ultracentenaria, quella di un brand italiano che dura e primeggia dagli ultimissimi anni dell'Ottocento e dunque è entrato nel terzo secolo della sua storia. Dio, quant'è giovane la Vecchia Signora. E quando parlo di un brand, ossia di uno stemma iconico ed elettrizzante, mi riferisco a qualcosa che è molto più di un marchio puramente 'sportivo', e bensì a qualcosa che attiene profondamente alla vita, all'immaginazione, alle fantasie e alle attese quotidiane di tantissimi di noi. Ma in tutta lealtà che cosa sarebbero state tante tantissime domeniche e serate e ore della vita di milioni di italiani, se a un certo punto della giornata non avessero preso a scorrazzare sul campo gli uomini con la maglia bianconera, gli uomini di tutte le speranze e di tutte le vittorie dai primi anni Trenta fino alla settimana scorsa? Sto esagerando?" Questo libro parla d'amore, quello per la Juventus. Un amore viscerale, totale, immune agli alti e bassi connaturati alle imprese sportive, cantato dal tifoso bianconero più sbilanciato e pugnace del mondo dello spettacolo, Giampiero Mughini. In "Sempre una gran Signora" Mughini enumera le infinite ragioni e le sfaccettature emotive della sua travolgente passione con quello stile letterario che gli è valso la professione prima di giornalista poi di opinionista. È un canto di passione e di giubilo, di sofferenza e di piacere, espresso con il giusto lirismo che si conviene agli eroi - da Boniperti a Marotta, da Platini a Marchisio, Buffon e Higuaín - e ai vincitori di mille battaglie: tutti coloro che abbiano vestito anche solo per un istante la maglia a strisce bianche e nere.
La stanza dei libri. Come vivere felici senza Facebook Instagram e followers
di Giampiero Mughini
editore: Bompiani
pagine: 157
Per la generazione di Giampiero Mughini, che ha vissuto in pieno gli anni della contestazione, i libri non erano semplicemente libri: erano l'obiettivo e l'emblema della vita stessa. E nelle biblioteche di quei ragazzi, pareti coperte di bianchi dorsi Einaudi o piccole raccolte di testi fondamentali, era racchiusa la loro identità. Così è stato per Mughini, che per i libri ha sempre nutrito una passione smodata e che ora rifiuta il sapere liquido che scorre incessantemente sui nostri schermi. Come può una fruizione bulimica di grosse quantità di nozioni sostituire il rapporto profondo e riflessivo con testi accuratamente scelti, che vivono per molto tempo tra le nostre mani e che diventano parte di noi?
Addio gran secolo dei nostri vent'anni. Città, eroi e bad girls del Novecento
di Giampiero Mughini
editore: Bompiani
pagine: 382
Lo hanno definito "il secondo Rinascimento". Il Novecento, il "secolo breve" cominciato nel 1914, con la carneficina della prima guerra mondiale, e finito nel 1989, quando i giovani berlinesi buttarono giù a colpi di unghie il muro che spaccava in due l'Europa. Il secolo in cui si contrapposero frontalmente quelli che massacravano in nome del comunismo e quelli che massacravano in nome del nazismo. Il tempo magnifico dell'avvento del cinema e della fotografia, di Pablo Picasso e di Andy Warhol, del rock suonato allo stremo innanzi a fanciulle che accavallavano le gambe a valorizzare le minigonne create da Mary Quant. Il tempo in cui nacque e si diffuse la stampa a rotocalco, e più tardi quel computer e relativa comunicazione virtuale che l'hanno messa a morte. Un secolo da cui è impossibile traslocare per quanti ebbero vent'anni negli anni Sessanta, quando sembrò che tutto delle libertà e dei redditi dell'Occidente fosse in movimento verso l'alto. Giampiero Mughimi era uno di quei ventenni, e del Novecento porta per sempre le stimmate dolorose e inebrianti. In una sorta di faccia a faccia con Lev Trockij, Brigitte Bardot e le altre "cattive ragazze", i grandi autori del design italiano, gli eroi e le canaglie della Parigi occupata (un capitolo che fa da libro a sé), il suo è un viaggio a spiegare territori e protagonisti apparentemente lontani.