Libri di P. Stoppelli
L'equivoco del nome. Rime incerte fra Dante Alighieri e Dante da Maiano
di Pasquale Stoppelli
editore: Salerno
pagine: 101
Nella critica dantesca è opinione consolidata che le prime esperienze di Dante rimatore siano avvenute nel segno di Guittone:
Filologia della letteratura Italiana
di Pasquale Stoppelli
editore: Carocci
pagine: 234
Compito primario della filologia è restituire i testi alla loro forma originaria dopo averli liberati dai guasti della trasmis
Don Giovanni nei Promessi sposi
di Pasquale Stoppelli
editore: Book time
pagine: 48
"L'idea che nella complessa tessitura del romanzo potesse nascondersi una trama dongiovannesca mi venne cadendomi contemporane
Dante e la paternità del «Fiore»
di Pasquale Stoppelli
editore: Salerno
pagine: 144
Nella storia di tutte le letterature del mondo non esiste altra opera anonima a cui, a pari del Fiore, la critica filologica abbia attribuito tanti possibili autori. Questo testo in 232 sonetti, è stato riconosciuto a Brunetto Latini, Rustico Filippi, Cecco Angiolieri, Folgore da San Gimignano, Antonio Pucci e altri. Ma è Dante che ha calamitato l'attenzione dei filologi. In questo saggio la questione del "Fiore" viene affrontata nella sua complessità, alla luce di tutta la bibliografia critica prodotta dal 1881 a oggi. Il lavoro vuole dissociare definitivamente Dante dal testo del "Fiore". La proposta di un altro rimatore con titoli più solidi ad accollarsene la paternità, le osservazioni critiche sulla lezione del testo vulgato e l'invito a riconsiderare l'effettiva paternità di alcune rime oggi unanimemente riconosciute all'autore della Commedia sono risultati accessori di rilievo, ma tutto sommato secondari rispetto alla finalità di liberare uno dei più grandi poeti della storia dell'umanità del peso di un'opera che attribuita a un autore di secondo piano può risultare anche interessante, ma guardata dall'altezza di Dante risulta irrimediabilmente inadeguata.
Filologia della letteratura Italiana
di Pasquale Stoppelli
editore: Carocci
pagine: 201
Come si sa, il fine prioritario della filologia è di riportare il testo alla forma più vicina alla volontà dell'autore. A un manuale di filologia italiana si chiede anzitutto di insegnare i metodi e le tecniche di base di quest'arte in relazione alle opere della nostra letteratura, ma anche di raccontare le vicende che hanno contraddistinto il loro farsi, i modi della produzione degli oggetti materiali (manoscritti e stampe) che le hanno trasmesse. La lettura di un testo letterario richiede sempre attenzione, pazienza, capacità di osservazione. La grande letteratura non si consuma in fretta: è un gioco continuo di scoperte, di conoscenze. Ma per riuscire in questo sono necessarie competenze tecniche, senso della storia, consapevolezza che lo studio della letteratura fa i conti per prima cosa con la testualità, poi con le teorie e le ideologie.