Libri di R. B. Finazzi
Dal mondo antico all'universo medievale. Nuove modulazioni di lingue e di culture
editore: EDUCatt Università Cattolica
pagine: 192
È appena stata pubblicata per i tipi di EDUCatt la raccolta di contributi degli studiosi di chiara fama che hanno partecipato ai seminari organizzati dall'Istituto di Glottologia del nostro Ateneo e alla Giornata di Studio che si è svolta il 7 aprile 2011. Come si legge nell'introduzione del Direttore dell'Istituto Alfredo Valvo, il volume rispecchia l'approccio multidisciplinare che si è voluto applicare all'analisi del passaggio dal Tardoantico all'alto Medioevo, mettendo in luce "i mutamenti verificatisi sul piano istituzionale, economico-sociale, linguistico ed espressivo in una fase cruciale per la formazione e lo sviluppo dell'identità culturale europea". Dallo studio sulla Cristianizzazione degli Slavi di Mario Enrietti, alle testimonianze sul "nuovo latino carolingio" di Guido Milanese, a un approfondimento di Giovanni Negri sulla Cultura giuridica tra tardo antico e medioevo, la prospettiva è ampia e i punti di vista molteplici. Dieci i contributi raccolti: oltre ai già citati, si trovano scritti di Giacomo Baroffio, Caterina Giostra, Nunzio La Fauci, Marcello Meli, Giovanni Negri, Diego Poli, Domenico Silvestri e Paola Tornaghi.
Lingua e storia nell'antico mondo germanico
di Dennis H. Green
editore: EDUCatt Università Cattolica
pagine: 516
Questo libro vuole offrire un approccio singolare e un'opportunità di avvicinamento alle tribù germaniche dell'Europa centro-settentrionale nei più antichi contatti con l'antichità classica e con il cristianesimo delle origini. Esso riunisce le testimonianze linguistiche che, in termini cronologici, vanno dai tempi anteriori a Cesare fino a circa il 900 d.C. e, in termini geografici, dall'Irlanda alla Crimea e alla Spagna visigotica fino al Baltico orientale, per far luce su aspetti importanti della cultura germanica e per mostrare quanto questa sia stata influenzata dal contatto con il mondo esterno, in gran parte ma non esclusivamente latino. Il volume dimostra quanto gli studi sull'interferenza linguistica, spesso guardati con timore dai non specialisti, possano costituire parte di un puzzle affascinante e offrire importanti indizi per gli storici e per gli archeologi che si occupano di questo periodo. Dimostra anche che i filologi e i linguisti non possono ignorare, se non a loro rischio, la testimonianza storica.