Libri di R. Cobianchi
Comunicare la sostenibilità. Oltre il Greenwashing
di Aldo Bolognini Cobianchi
editore: Hoepli
pagine: 288
Un libro per manager e imprenditori, che desiderano approfondire l'argomento sostenibilità, dal punto di vista del marketing e
La sindrome di Hugh Grant
di Daniele Cobianchi
editore: Mondadori
pagine: 178
Thomas Rimini ha studiato alla Bocconi e lavora nel marketing dei sughi pronti. È bello e brillante, ma... ha quarant'anni: non l'età di mezzo, ma l'età dove sei mezzo. Mezzo adulto e mezzo ragazzo, mezzo sognatore e mezzo disilluso, mezzo innamorato e mezzo in attesa di chissà chi. Così, quando la vita gli chiede da che parte intende stare, Thomas non risponde e si rifugia in un eterno presente, sperando con tutto se stesso che sia il modo migliore per cogliere l'onda giusta. Lascia Marcella, che era pronta a sposarlo, si butta nel lavoro, prende una casa in centro, affina tecniche di seduzione da chef e ritrova i vecchi amici: tutti suoi coetanei, ognuno impegnato ad affrontare i propri fallimenti come può. Non è che Thomas scappi dalle responsabilità: anzi, le brama. È dal compromesso che fugge, dal modello sociale che impone tempi e modi preconfezionati alla sua generazione, cresciuta nel benessere ma spesso incapace di capire cosa vuole. Accade però che la strada scelta da Thomas, quella che sembrava la più facile, improvvisamente s'impenna, e il tracciato inizia ad aggrovigliarsi irrimediabilmente. Daniele Cobianchi ci racconta l'universo dei "quarantenni disperati", tra separati, depressi e insoddisfatti cronici: una fotografia fatta con Instagram colorata e accattivante, ma aggiustata con un filtro e in realtà un po' sbiadita. Ne emerge, a sorpresa, un Hugh Grant uscito dallo schermo, pronto a dire la sua verità.
American dream. Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat
di Marco Cobianchi
editore: Chiarelettere
pagine: 160
Missione compiuta. Marchionne l'infallibile è riuscito nell'impresa disperata di salvare la Fiat. A quale prezzo? La più grande industria italiana è destinata a diventare parte di una multinazionale che sarà quotata a New York, che avrà sede ad Amsterdam e che pagherà le tasse a Londra. Una fuga dall'Italia dopo anni in cui lo Stato, cioè i contribuenti, ha foraggiato l'azienda per miliardi di euro via rottamazioni, sussidi indiscriminati, fondi pubblici alla ricerca e allo sviluppo, cassa integrazione. Un polmone artificiale che ha dato ossigeno a un'industria in fin di vita, con la famiglia Agnelli che non ha messo un euro ma ha continuato a incassarne. Marco Cobianchi alza il sipario sui dieci anni dell'era Marchionne appena compiuti. Mette in fila i fatti: le promesse e le bugie, il carosello dei piani industriali (ben otto in nove anni, e mai realizzati), i bilanci e un debito considerato "spazzatura" dalle agenzie di rating, la trasformazione della Fiat in una finanziaria, i flop internazionali (Cina, Russia, India). I numeri non lasciano scampo: oggi Fiat perde 911 milioni di euro mentre Chrysler guadagna un miliardo e 854 milioni. Gli stabilimenti italiani divorano gli introiti di quelli d'oltreoceano e per questo sono a rischio chiusura nonostante tutti dicano che no, non è il caso di preoccuparsi. La casa di Marchionne a Detroit è l'ultimo atto di una lunga liaison internazionale. Il sogno americano è diventato realtà. Era proprio destino.
Dormivo con i guanti di pelle
di Cobianchi Daniele
editore: Mondadori
pagine: 197
William Orsini suona il piano
Mani bucate
A chi finiscono i soldi dei contribuenti. L'orgia degli aiuti pubblici alle imprese private
di Cobianchi Marco
editore: Chiarelettere
pagine: 295
Un fiume di soldi alle imprese e l'Italia va a picco
Bluff. Perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente
di Marco Cobianchi
editore: Orme Editori
pagine: 126
"Questo libro raccoglie stralci di editoriali, dichiarazioni e interviste dei più importanti economisti italiani apparsi sui maggiori quotidiani, contiene un'impressionante sequela di clamorosi errori di valutazione dei migliori cervelli italiani. E proprio per questo è la dimostrazione del bluff di questa disciplina di studio e delle sue formule matematiche. È evidente, leggendo gli articoli scritti prima e durante lo scoppio della crisi, quanto le teorie abbiano azzerato la capacità di un'intera classe di studiosi di elaborare i dati che la realtà metteva a loro disposizione. Non li capivano? Li sottovalutavano? Oppure, semplicemente, era meglio non approfondirli?" Marco Cobianchi