Libri di S. Bertetto
Microfilosofia del cinema
di Bertetto paolo
editore: Marsilio
pagine: 310
Nel cinema, Deleuze rivendica la centralità della dimensione intellettuale
Il cinema e l'estetica dell'intensità
di Paolo Bertetto
editore: Mimesis
pagine: 450
L'intensità è una componente fondamentale del cinema, che delinea le dinamiche interne all'opera e i percorsi della sensazione dello spettatore. È il flusso del film, la dimensione creativa della forza e il suo vettore di attrazione. Contro la considerazione fredda del cinema - propria degli studi ideologici e semiologici - va affermato il carattere di emozione del film, che agisce direttamente sulla psiche. Il libro è articolato in una parte teorica e in una parte analitica dedicata a film come Arancia meccanica e Sentieri selvaggi, M e Quarto potere, Il Gattopardo e Zazie nel metro, Bella di giorno e Zero Dark Thirty e a capolavori dell'avanguardia come The Art of Vision di Brakhage e Vinyl di Warhol.
La macchina del cinema
di Bertetto Paolo
editore: Laterza
pagine: 188
Il cinema non è una finestra sul mondo, non è un'arte realistica, ma una macchina complessa che produce immagini, senso, emozi
Lo specchio e il simulacro
Il cinema nel mondo diventato favola
di Bertetto Paolo
editore: Bompiani
pagine: 273
Nel buio della sala, irrompe sullo schermo l'immagine della Monument Valley, con la sua distesa di sabbia e di arbusti, le mon
Fritz Lang
Metropolis
di Bertetto Paolo
editore: Lindau
pagine: 269
Della grande stagione del cinema muto "Metropolis" è forse il film più famoso, l'unico che è diventato parte integrante dell'i
Robert Wiene. Il gabinetto del dottor Caligari
editore: Lindau
pagine: 173
"Das Cabinet des Dr. Calidari" è stato a lungo al centro di discussioni, leggende e testimonianze contrastanti. Questa babele di voci ha prodotto due vittime: da un lato il film, con la sua complessità e il suo stile singolare, è stato a lungo escluso dall'interpretazione critica e considerato come il pretesto per una querelle; dall'altro Wiene è stato generalmente reputato come un regista di routine capitato per caso all'interno di una grande invenzione, dovuta principalmente agli sceneggiatori e agli scenografi. Lo studio di "Das Cabinet des Dr. Calidari" permette, invece, di rivelare una struttura filmica di alto livello formale, caratterizzata da una complessità di elementi compositivi, coordinati in un progetto registico forte. In particolare le componenti molteplici della messa in scena e i meccanismi sofisticati di produzione del senso attestano la rilevanza del progetto, che è in fondo la prima interrogazione cinematografica sulla verità del visibile e sulla sua ambiguità.