Libri di S. Liberatore
Impressionisti. Biografia di un gruppo
di Sue Roe
editore: Laterza
pagine: 462
Cézanne era un deluso cronico, quando non era soddisfatto di un lavoro riduceva la tela in pezzi. Non era riuscito ad essere ammesso alla Scuola di belle arti e minacciava in continuazione di lasciare Parigi. Nel settembre 1861, depresso e disincantato, se ne tornò ad Aix, e si mise a lavorare nella banca di suo padre. Ben presto, comunque, ne ebbe abbastanza, tanto da scarabocchiare dei versi sul suo libro mastro di banca: "II banchiere Cézanne guarda impaurito / dietro il banco appare una pantera". Nel novembre 1862 tornò a frequentare lo studio parigino di Suisse. Il libro raccoglie questa e altre biografie dei maggiori pittori impressionisti.
La caccia alle streghe in Europa
di Brian P. Levack
editore: Laterza
pagine: 402
"Streghe a migliaia dovunque, che si moltiplicano sulla terra come vermi in un giardino": un milione e ottocentomila, secondo le parole di un demonologo francese del Seicento. Cifra che rende un'idea delle dimensioni della caccia alle streghe. Tra il 1450 e il 1750, i processi furono 90.000 e 45.000 gli individui, per la maggior parte donne anziane e povere, condannati da tribunali religiosi e civili. Molti venivano mandati al rogo come rei confessi (ma sotto tortura). Altri confessavano spontaneamente, ma oggi sappiamo che patologie mentali come la mitomania, o l'uso di sostanze stupefacenti (ad esempio l'atropina contenuta in diversi unguenti 'stregati') possono indurre le persone a confondere realtà e immaginazione. Tuttavia non si può liquidare una tale mattanza come un fenomeno legato solo a ignoranza e superstizione. La psicosi della caccia alle streghe coinvolse classi colte e gente comune, fu a un tempo riflesso delle idee popolari e di quelle dell'elite, ebbe specifiche dimensioni religiose e sociali e fu condizionata da fattori politici e giuridici.
Cosmopolitismo. L'etica in un mondo di estranei
di Kwame A. Appiah
editore: Laterza
pagine: 220
Strattonati dal terrore e dal fondamentalismo, ci siamo abituati a pensare a un mondo lacerato da fedi e culture in conflitto, separate da abissi di incomprensione. Kwame Anthony Appiah lancia una sfida: gli intellettuali e i politici hanno esagerato sin troppo la rilevanza delle divisioni. Per abbattere il muro di diffidenza reciproca, bisogna tornare al concetto filosofico antico dell'uomo "cittadino del mondo", che non si identifica in una sola patria, non classifica il resto dell'umanità come "straniero". Quell'ideale cosmopolita, sottolinea Appiah, è stato alla base di alcune tra le conquiste principali dell'illuminismo, come la dichiarazione dei diritti dell'uomo e la proposta kantiana di una società delle nazioni. La filosofia moderna, che se ne è allontanata, ha seguito la società nei suoi conflitti e nelle sue paure. Traendo ispirazione dalle affinità del sentire umano che si esprime sotto tutte le latitudini, dalla storia, dalla letteratura, dall'arte e dalla filosofia, Appiah affronta questioni di spinosa attualità e tratteggia un cosmopolitismo contemporaneo, un approccio etico globale.
L'ultima parola. Domande e risposte sulla scienza di tutti i giorni
editore: Editori Riuniti
pagine: 240
Perchè le colle più potenti non restano incollate al tubetto che le contiene? Come fanno gli uccelli a dormire su un ramo senza cadere? Perché quando si è ubriachi si barcolla più verso sinistra che verso destra? E' vero che l'acqua calda ghiaccia più in fretta dell'acqua fredda? A cosa serve il singhiozzo? A tutte queste domande e interrogativi che affollano la nostra mente risponde questo interessante volume, che getta luce sui tanti piccoli misteri che affollano il nostro mondo e la vita di tutti i giorni.