Meridiano zero: Gli obliqui pocket
Il bacio inspiegabile del sole
di Christine Leunens
editore: Meridiano zero
pagine: 256
Nuova Zelanda
Bloody Mary
di Jean Vautrin
editore: Meridiano zero
pagine: 254
Uno zelante poliziotto alsaziano, divorato dall'ambizione di far carriera, vive ossessionato dall'ordine e dalla moralità
Il circo del Dr. Lao
di Charles G. Finney
editore: Meridiano zero
pagine: 178
Cosa accadde quando in piena Grande Depressione, ad Abalone, Arizona, piantò le tende il circo itinerante e sinistro del vecch
Der Zoo, o lettere non d'amore, oppure la terza Eloisa
di Viktor Sklovskij
editore: Meridiano zero
pagine: 158
Nella Berlino del 1923, a un semisconosciuto scrittore russo emigrato non ancora trentenne da una Pietrogrado postrivoluzionaria, viene rivolta dalla donna amata la richiesta più difficile da rispettare: "Se vuoi che ti risponda, scrivimi di tutto, fuorché d'amore". Lei è Alja Kagan, conosciuta in arte come Elsa Triolet (nonché sorella di Lili Brik, amante e musa di Majakovskij). Lui è Viktor Sklovskij, iniziatore del Formalismo russo insieme all'amico Roman Jakobson. Si incontrano in una città i cui bar sono zeppi di russi coi pantaloni senza piega. Parlano a voce troppo alta o non parlano affatto. Poeti affamati, narratori sradicati, ubriaconi tristi o molesti... Fra loro c'è anche Boris Pasternak. Chi più chi meno, soffrono la condizione degradante dell'esilio, hanno nostalgia di casa. Li riconosci perché tra loro discorrono di rivoluzione, guerra, paura, letteratura e donne. Vivono vicino allo Zoo, e ogni volta che mettono piede fuori casa non possono evitare di gettare un occhio alle scimmie con commiserazione fraterna. In un esperimento di scomposizione del romanzo a intreccio e del genere epistolare, Sklovskij gioca a confondere amabilmente il lettore nella sua percezione degli elementi di realtà e finzione, opera e vita, componendo l'intera narrazione su stranianti digressioni: arte e motori, amici e detrattori, case editrici e camere d'affitto... Laddove ogni argomento, compreso il tempo atmosferico, si fa metafora di quel doloroso tabù che è l'amore non corrisposto.
Iprite
editore: Meridiano zero
pagine: 352
Per la prima volta in traduzione italiana, il romanzo ucronico del 1925 a firma del grande formalista russo Viktor Sklovskij! Spassosa parodia dei romanzi d'avventura occidentali, "Iprite" mette in scena una grandiosa e visionaria fantasia narrativa dallo stile cinematografico e scoppiettante. Una guerra all'ultimo respiro fra Potenze Imperialiste e URSS a suon di gas tossici, nuove religioni, stacanovismo chimico e strilli di giornali. Nel futuro immaginato dai due eccezionali coautori si presume infatti che gli Occidentali abbiano in progetto di sterminare l'Unione Sovietica e i popoli che insorgono per la libertà con l'iprite, il gas tossico simbolo dell'orrore della Prima guerra mondiale. Da Mosca a New York, passando per l'arcipelago di Novaja Zemlja, al centro di questa storia fantastica si muove l'estroso marinaio sovietico Paska, accompagnato dall'inseparabile orso ubriacone Rokambol. Tra comici colpi di scena, avventure surreali e scambi di persona, gli autori si divertono a introdurre digressioni e nuovi personaggi che vanno a intrecciarsi con l'evoluzione di una Storia "alternativa", denunciando col sorriso numerosi elementi di realtà.