Dal Dopoguerra a oggi, la storia d’Italia è stata caratterizzata da misteri, stragi e omicidi che non hanno sempre avuto una risposta giudiziaria coerente; in particolare, negli anni Settanta, con la strategia della tensione, si sono verificati i casi più eclatanti di cui ancora oggi sentiamo parlare: la gestione, a volte poco chiara, dei processi e delle sentenze ha alimentato nell’opinione pubblica il sospetto di depistaggi e occultamenti. In questo articolo seguiremo alcuni dei casi più famosi che hanno segnato maggiormente la storia della nostra Repubblica.
È il 1962: Enrico Mattei è uno dei dirigenti pubblici più importanti e influenti d’Italia, protagonista con la ENI del “Miracolo economico italiano” del Dopoguerra.
Il 27 Ottobre di quell’anno, Mattei morì a causa di un incidente aereo nelle campagne lombarde.
Inizialmente catalogato come tragica fatalità, l’incidente che causò la morte di Mattei venne poi rubricato come attentato, deciso probabilmente da chi mal tollerava le sue aperture commerciali verso i paesi del Terzo Mondo.
Per conoscere di più sullo sviluppo di questa vicenda, vi rimandiamo a Egidio Ceccato con il suo Il delitto Mattei edito da Castelvecchi.
Milano, 12 Dicembre 1969: una bomba esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, causando 17 morti e 88 feriti.
Da quel giorno l’Italia perde la sua innocenza e comincia uno dei periodi più sanguinosi della nostra Repubblica; una serie di attentati e stragi che verranno ricordati con il nome di “anni di piombo”.
Carlo Lucarelli, narratore del mistero per eccellenza, nel suo Piazza Fontana ci guida attraverso le indagini svolte nel mondo degli anarchici e dei neofascisti, per ricostruire “il romanzo nero della storia d’Italia”.
Siamo nella notte tra l’1 e il 2 novembre, sul litorale di Ostia: viene rinvenuto il corpo, brutalmente massacrato, di Pier Paolo Pasolini, uno degli intellettuali più influenti del XX secolo, che si distinse non solo come scrittore, ma anche come regista e filosofo. Anticonformista e acceso contestatore della nascente società dei consumi, Pasolini fu protagonista di dibattiti che suscitarono forti polemiche per i suoi giudizi e le sue ficcanti considerazioni. Le indagini sulla sua morte vennero più volte riaperte e la giornalista Simona Zecchi ce ne parla ampiamente nel suo L’inchiesta spezzata di Pier Paolo Pasolini, dove vengono svelati i retroscena delle investigazioni che Pasolini stava facendo sui poteri forti del nostro Paese.
È il 16 Marzo 1978, in via Fani a Roma: una banda armata rapisce e prende in ostaggio il Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, più volte Presidente del Consiglio e acceso promotore, insieme a Enrico Berlinguer, di quella fase di riforme politiche chiamata “Compromesso storico”.
Il Paese, alla notizia del rapimento di Moro, si fermò letteralmente e seguì con grande apprensione l’evolversi della vicenda, il cui indelebile simbolo rimane sicuramente la celeberrima foto di Moro con la bandiera delle Brigate Rosse alle spalle.
55 giorni dopo, il cadavere di Moro viene ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa parcheggiata simbolicamente nei pressi della sede della DC; quel giorno, il 9 maggio del 1978, segnerà uno spartiacque nella politica italiana.
Marco Damilano, nel suo Un atomo di verità, ci spiega chi era e cosa rappresentava Moro per l’Italia, paragonando la sua storia, per importanza e clamore, a quella di Kennedy a Dallas.
Milano, 11 Luglio 1979: nei pressi della sua abitazione viene ucciso l’avvocato Giorgio Ambrosoli, nominato dalla Banca d’Italia commissario liquidatore della Banca Privata Italiana del faccendiere Michele Sindona.
Costretto ad agire in una situazione di isolamento, Ambrosoli ricevette diverse minacce di morte a seguito delle sue indagini ma, pur consapevole del rischio, continuò imperterrito nel suo lavoro.
Celebre la lettera inviata alla moglie in cui scriveva: “[…] pagherò a caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il paese”.
Per celebrare la vita e la morte di questo eroe del dovere, della coerenza agli ideali di libertà e responsabilità possiamo trovare un ottimo spunto nel libro Qualunque cosa succeda, scritto dal figlio Umberto.
27 Giugno 1980: un aereo di linea diretto a Palermo si inabissa misteriosamente al largo di Ustica, causando la morte di 81 persone.
A distanza di molti anni non sono mai state chiarite le dinamiche dell’incidente. Tra le varie ipotesi ci sarebbe un coinvolgimento involontario dell’aereo civile in un combattimento franco-libico; o ancora, l’ipotesi mai del tutto tramontata dell’attentato terroristico.
Per scoprirne di più, la giornalista Cora Ranci riapre il caso nel suo Ustica. Una ricostruzione storica, facendo luce su una vicenda che ha fatto parlare molto di sé e che ha influenzato anche il mondo del cinema, ad esempio con il film Muro di gomma di Marco Risi.
2 Agosto 1980, ore 10.25: l’esplosione di un ordigno alla stazione centrale di Bologna provoca la morte di 85 persone e oltre 200 feriti.
Considerato come atto conclusivo della “strategia della tensione”, cominciata anni prima con la strage di piazza Fontana, questo caso porta con sé molte ipotesi.
Imma Giuliani, nel suo 2 Agosto 1980. Scienza e coscienza di un massacro, attraverso nuove interpretazioni scientifiche ci racconta i fatti che quella mattina sconvolsero Bologna e l’Italia intera.
10 Aprile 1991: nel porto di Livorno, il traghetto Moby Prince entra in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, causando quella che è considerata come la più grande tragedia della marina mercantile italiana.
Inizialmente catalogato come un errore umano dovuto a un’improvvisa nebbia formatasi lì intorno, nel 2006 il caso è stato riaperto e molte delle tesi precedenti sono state smontate.
Partendo da questi fatti, Federico Zatti, nel suo Una strana nebbia, cerca di far luce su questa vicenda avvolta da una fitta coltre di mistero.
Attraverso questa cronistoria abbiamo voluto far luce su uno dei periodi più bui del nostro Paese, anni che lo hanno segnato profondamente e ai quali ci auguriamo venga dato sempre più risalto, anche nei libri di storia.