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Passigli: Astrid

Una nuova politica industriale in Italia. Investimenti, innovazione, trasferimento tecnologico

editore: Passigli

pagine: 142

Anche dopo gli anni della grande crisi l'Italia rimane un grande paese industriale. Il secondo in Europa. Ma questo non è garantito per sempre. Occorre riflettere su politiche pubbliche e strumenti che possano difendere e rafforzare il ruolo del nostro paese come grande produttore manifatturiero. In tutta Europa il dibattito sulle politiche industriali negli ultimi anni è stato intenso e ricco. Questo non accade in Italia. Il dibattito è modesto. L'azione pubblica è stata in genere debole. Certamente, nel panorama italiano degli ultimi anni qualcosa si è mosso. Ma non è emersa una strategia. Molte misure appaiono di rilevanza limitata e discontinue. Il totale degli interventi è contenuto. A confronto con gli altri grandi partner europei, alla politica industriale italiana sembrano mancare una visione del futuro dell'industria, che orienti l'azione delle imprese; e un centro decisionale dotato di potere di intervento e di capacità tecnica di alto livello. Questo libro - prodotto di una ricerca di Astrid avviata ai primi segni di ripresa dopo la crisi - cerca di dare qualche contributo alla definizione di una politica industriale per l'Italia. Nell'economia contemporanea, si sostiene, è difficile fare a meno di un ruolo catalizzatore dell'intervento pubblico. Occorrono politiche e progetti per affrontare le grandi sfide del cambiamento climatico, dell'invecchiamento della popolazione, della rivoluzione tecnologica e digitale.
16,00

Internet e la tutela della persona. Il caso del motore di ricerca

editore: Passigli

pagine: 352

Il diritto all'oblio, come possibilità di cancellare per sempre dalla rete i riferimenti che ci riguardano e che vorremmo non
30,00

La regolazione intelligente

Un bilancio critico delle liberalizzazioni italiane

editore: Passigli

pagine: 286

A che punto siamo con le liberalizzazioni, in Italia? Negli ultimi anni non sono mancati i tentativi di liberalizzazione, ma s
28,00

Amministrazione della giustizia, crescita e competitività del Paese

editore: Passigli

pagine: 401

L'Italia è da anni agli ultimi posti in Europa quanto a produttività del sistema produttivo e a crescita economica. Accanto all'elevato debito pubblico, è questo il problema principale del Paese. Per riprendere la strada della crescita, avremmo bisogno di attrarre investimenti, soprattutto dall'estero. Ma, nel mercato globale, gli investimenti vanno dove trovano le migliori condizioni, in termini di certezza giuridica e di reddittività. Tra queste condizioni, una delle principali è costituita dalla rapidità e dalla affidabilità (prevedibilità) della giustizia civile. Anche qui, siamo invece agli ultimi posti, come testimonia, anno dopo anno, il noto rapporto Doing Business della Banca Mondiale: tempi e costi per ottenere giustizia nei confronti di un fornitore o di un cliente inadempiente sono in Italia maggiori che in tutti gli altri Paesi più avanzati. Come avere un sistema giudiziario in grado di rappresentare una risorsa, un fattore competitivo positivo, anziché un handicap per l'economia italiana? Le risposte date fino ad ora non sono state decisive, quasi sempre per l'unilateralità dell'approccio, o esclusivamente economicistico, o giuridico formale. La Fondazione Astrid ha invece messo a confronto, in una ricerca collegiale, alcuni dei maggiori esperti tratti dal mondo della ricerca giuridica, della magistratura, dell'industria e della finanza. Il confronto ha dato i suoi frutti. Ne è uscita una serie di analisi e proposte per molti aspetti innovative.
30,00

Prove di Europa unita

Le istituzioni europee di fronte alla crisi

editore: Passigli

pagine: 369

Negli ultimi anni l'assetto istituzionale dell'Unione europea ha subito profonde trasformazioni
30,00

Beni culturali tra tutela, mercato e territorio

editore: Passigli

pagine: 292

L'Italia possiede un patrimonio artistico, paesaggistico e culturale immenso, espressione di un territorio complesso e pertanto molto difficile da amministrare. Negli ultimi anni si sono succedute molte riforme del Ministero per i Beni e le attività culturali. Ma nessuna è stata in grado di fornire risposte concrete alle inefficienze organizzative dell'intero sistema. L'attuale crisi economica e finanziaria può rappresentare una opportunità. La scarsità di risorse è un problema, ma può costituire un'occasione imperdibile per rinnovare una policy, quella riguardante i beni culturali del nostro Paese, che non ha dato i risultati sperati. Lungi dall'addentrarsi ancora in dispute inconcludenti fra tutela e valorizzazione, fra pubblico e privato, fra centralismo e decentramento, la ricerca di Astrid individua e affronta le principali questioni legate oggi al sistema dei beni culturali: dalla tutela, che deve essere attiva e capace di integrarsi con le esigenze di sviluppo del territorio, a prescindere dalla proprietà pubblica o privata del bene, ai restauri, divenuti ormai la principale attività a scapito della prevenzione e della valorizzazione; dalla cura delle cose, invece che dei contesti, alla musealizzazione che ha di fatto cannibalizzato ogni altra forma di fruizione del patrimonio; dall'inadeguatezza della struttura organizzativa di modello ministeriale, al tentativo di individuare possibili forme gestionali differenti e innovative. Prefazione di Marco Cammelli.
22,00

Pubblica Amministrazione che si trasforma: cloud computing, federalismo, interoperabilità

editore: Passigli

pagine: 249

Il sistema informativo italiano è oggi frammentato in isole non comunicanti e non integrate. I tentativi, avviati nel 1999-2000, di offrire migliori servizi a cittadini ed imprese grazie alla integrazione e all'interoperabilità tra i sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni, sono completamente falliti: per ragioni istituzionali ed organizzative; per mancanza di governo di progetti a valenza sistemica; e anche perché si stenta a capire che, quanto più un sistema è organizzato in modo federale, tanto più forte deve risultare la funzione centrale di coordinamento delle iniziative dei singoli attori. Le Fondazioni Astrid e THINK!, con il contributo di importanti operatori del settore, hanno affrontato il problema. La ricerca dimostra che le tecnologie IT, accoppiate alla diffusione della banda larga e ultralarga, possono assicurare la ricomposizione del sistema informativo pubblico del Paese per l'erogazione dei servizi essenziali ai cittadini e alle imprese, ed evitare che il trasferimento di funzioni dallo Stato a Regioni ed Enti locali determini gravi disparità nella qualità dei servizi essenziali di chi vive e opera in zone diverse. Il cloud computing, in particolare, favorisce il consolidamento e la concentrazione (che non significa centralizzazione) delle infrastrutture e delle risorse informatiche, con benefici economici rilevanti, soprattutto per le Pmi (per le quali adottare servizi cloud è un importante fattore di crescita). Prefazione di Franco Bassanini e Roberto Masiero.
26,00

Esclusione sociale. Politiche pubbliche e garanzie dei diritti

editore: Passigli

pagine: 456

In un Paese dove un quarto dei giovani non studia e non lavora, dove aumenta ogni anno il numero dei poveri e dove gli immigrati rischiano lo sfruttamento o le discriminazioni, l'esclusione sociale diventa un problema allarmante non solo per chi la subisce, ma per l'intera collettività. Sono in gioco, nello stesso tempo, l'eguaglianza dei diritti, la buona tenuta della convivenza, la crescita economica. Nello stesso tempo, l'allarme per l'aggravamento dei fenomeni di esclusione è risuonato più volte da parte delle istituzioni imparziali attente alle diverse dimensioni del vivere collettivo (Presidenza della Repubblica, Banca d'Italia). L'anello mancante è stata finora la politica. Non le si chiedono fondi per creare nuove aree di assistenzialismo. Le si chiede al contrario di smantellare quelle esistenti, insieme alle sacche di privilegi che prosperano al di là di quelle denunciate dalla stampa, per stimolare e accompagnare tutte le iniziative utili a contrastare l'esclusione sociale. Il volume raccoglie allo scopo analisi, proposte, interviste e testimonianze. Gli esperti riuniti da Astrid, come le personalità della società civile che hanno voluto rispondere alle nostre domande, sono convinti che per combattere l'esclusione non servono programmi completi, ma che è necessario cambiare il segno degli interventi pubblici, e riunire intorno ad alcuni progetti anche all'apparenza minori le tante energie che già sono all'opera in questo campo.
28,00

Regioni, Corecom e banda ultralarga

editore: Passigli

pagine: 274

Le reti di comunicazioni di nuova generazione (banda ultralarga) rappresentano ormai, come è noto, uno dei fattori fondamentali della crescita e della competitività di ciascun paese. L'Unione europea, al riguardo, ha stabilito obiettivi precisi nell'ambito dell'Agenda 2020 che richiedono scelte impegnative sul terreno degli investimenti, ma anche sul terreno della regolazione. L'avvio delle reti di nuova generazione non comporta soltanto una profonda trasformazione del mondo delle comunicazioni, ma anche un'inevitabile riflessione circa il ruolo delle Regioni (che hanno ormai competenza legislativa concorrente in materia di ordinamento della comunicazione) e circa la natura e le funzioni dei Corecom. La ricerca della Fondazione Astrid, prodotto del lavoro di un qualificato gruppo di esperti, dà un importante e originale contributo a questa riflessione, anche tenendo conto dei percorsi già avviati in alcune realtà locali e in paesi stranieri. Regioni e Corecom possono, infatti, svolgere una funzione essenziale di rilevazione, di consulenza e di promozione delle strategie di sviluppo da adottare sul terreno del digitai divide connesso alle diversità territoriali. Un ampio spazio di azione si apre dunque per i poteri locali nella fase di avvio di un processo che appare sin d'ora decisivo per la crescita sostenibile, la modernizzazione e la competitività del nostro paese.
22,00

L'obiezione di coscienza

Studio sull'ammissibilità di un'eccezione dal servizio militare alla bioetica

di Paris Davide

editore: Passigli

pagine: 328

Con la fine del servizio militare obbligatorio il tema dell'obiezione di coscienza sembrava destinato a scomparire dal dibatti
28,00

Istruzione bene comune

Idee per la scuola di domani

 

editore: Passigli

pagine: 287

Nonostante le profonde trasformazioni intervenute nel contesto sociale, economico e culturale, il sistema educativo italiano r
28,00

La corruzione amministriva

Cause, prevenzione e rimedi

 

editore: Passigli

pagine: 538

La corruzione nelle pubbliche amministrazioni resta un fenomeno molto diffuso in Italia
32,00

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