Skira: ARCHEOLOGIA, ARTE PRIMITIVA E ORIENTALE
Armenia. Il popolo dell'Arca
editore: Skira
pagine: 176
L'Armenia ha una storia ricca di fascino che affonda le sue radici nella tradizione biblica del Diluvio Universale, emblema di rinascita e di nuova vita. È proprio alle pendici dell'Ararat, sulla cui cima si era arenata l'Arca di Noè, che nel VII sec. a.C. si formò il popolo armeno. Ancora oggi il monte Ararat è un richiamo simbolico fondamentale per l'Armenia, che nel 301 d.C. fu il primo paese al mondo ad adottare il Cristianesimo come religione di Stato. Il volume, a corredo dell'esposizione romana, presenta una ricca selezione di reperti archeologici, codici miniati, opere d'arte, illustrazioni e documenti che offrono una visione amplissima della presenza e del contributo dell'Armenia alla cultura universale. "Armenia. Il popolo dell'Arca" è un viaggio fatto di tappe fondamentali, di intrecci inevitabili, di integrazioni di genti che emergono come affascinanti mosaici, e narra il popolo armeno e il suo albero identitario attraverso i suoi codici e la sua arte millenaria. Preceduto da un'introduzione dei curatori, il volume è suddiviso in tre sezioni (Storia, lingua e religione; Espressioni artistiche; Gli Armeni in Italia) e comprende i saggi di Vartan Karapetian, Paolo Lucca, Gabriella Uluhogian, Murad Hasratian, Hamlet Petrosyan, Dickran Kouymjian, Anna Sirinian, oltre al catalogo delle opere, alla cronologia della storia armena e alla bibliografia.
Pitoti. Arte rupestre digitale dell'Europa preistorica: beni culturali, film, archeologia . Ediz. italiana e inglese
editore: Skira
pagine: 120
Pitoti svela il fascino e il vigore dell'incontro fra le arti digitali e l'arte rupestre preistorica, i pitoti, così chiamati nel dialetto della Valcamonica. Questa valle alpina, ricca di immagini preistoriche, è stata riletta come una metaforica sala cinematografica. I colpi di martellina, pexils, incisi nella roccia, diventano i pixel delle immagini digitali in un emozionante caleidoscopio di tecnologie avanzate che donano nuova vita alle incisioni rupestri: tecniche fotografiche, animazioni, time-lapse, 3-D a scansione laser, suoni ed echi, panorama, ambient cinema, videogiochi e performance artistiche. Pitoti, una joint venture internazionale tra archeologia e arte digitale, segna l'inizio di una collaborazione pionieristica, un'intuizione che crea aperture senza precedenti per entrambe le tradizioni. Il volume è il catalogo della mostra di Milano (Triennale, 1 ottobre - 4 novembre 2012).
Valcamonica. Immagini dalle rocce. Ediz. italiana e inglese
editore: Skira
pagine: 108
Insediati nell'attuale Valcamonica oltre 12.000 anni fa, gli antichi abitanti ci hanno lasciato nel corso dei millenni centinaia di migliaia di figure incise nella roccia che raccontano la vita di una popolazione con una struttura socio-politica ben organizzata e un patrimonio culturale e artistico sorprendentemente complesso. Dai cacciatori seminomadi dell'epoca post-glaciale fino all'Età del Ferro l'uomo ha inciso in ogni periodo i suoi miti, la sua vita e la sua storia. Si tratta di una delle più grandi concentrazioni di arte rupestre al mondo e la maggiore in Europa, primo sito italiano dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità nel 1979.
Arte africana
di Ezio Bassani
editore: Skira
pagine: 297
Delle opere d'arte africana, certamente decontestualizzate quando sono esposte in un museo conosciamo spesso la "vita occidentale", i nomi dei raccoglitori e dei proprietari, ma ignoriamo quasi sempre le circostanze della loro creazione, le innovazioni formali introdotte dall'autore e addirittura l'esistenza di quest'ultimo, quasi che esso sia solo uno strumento. L'universo sterminato della scultura africana è il risultato di un processo evolutivo complesso e diversificato, un mosaico variegato prodotto da una storia ricca e molteplice di contaminazioni stilistiche determinate da contatti, migrazioni, guerre e alleanze. Obiettivo di quest'opera è presentare le arti figurative tradizionali dell'Africa Nera nel modo più esaustivo possibile ed esporre in forma sintetica le caratteristiche storiche, formali, simboliche e funzionali che le distinguono. L'aggettivo "tradizionale" definisce le opere non create per il mercato dell'arte ma in risposta ai bisogni religiosi, politici e anche estetici delle società africane del passato. La scultura è il mezzo prevalente con cui si sono espressi gli artisti africani del passato. La figura umana, evocativa di personaggi importanti della comunità, reali o simbolici, o di entità che facilitano il contatto con il soprannaturale, è il soggetto quasi esclusivo della loro creazione.
Al-Fann. Arte della civiltà islamica. La collezione al-Sabah, Kuwait
editore: Skira
pagine: 336
Nel luglio del 1975 Sheikh Nasser Sabah Ahmed al-Sabah mostrò a sua moglie, Sheikha Hussah Sabah al-Salem al-Sabah la prima op
Riflessi di pietra
L'antico Egitto illuminato da Dante Ferretti. Catalogo della mostra (Torino, 3 febbraio-30 giugno 2006)
editore: Skira
pagine: 152
La straordinaria collezione di grandi statue di faraoni, divinità e dignitari della collezione del Museo delle Antichità Egizi
Idoli. Il potere dell'immagine
editore: Skira
pagine: 287
La mostra "Idoli" - dal greco "eidolon" che significa immagine - propone ai visitatori un viaggio nel tempo e nello spazio per
Egitto. Splendore millenario. Le collezioni di Leiden a Bologna
di Paola Giovetti
editore: Skira
pagine: 592
Nel 2011 il Rijksmuseum van Oudheden di Leiden e il Museo Civico Archeologico di Bologna hanno sottoscritto un accordo quinquennale con l'obiettivo di condividere attività di ricerca e culturali. Le due istituzioni possono essere considerate gemelle per tradizione museale, prestigio internazionale e patrimonio archeologico, ma sono soprattutto le loro collezioni egiziane - che conservano importanti capolavori provenienti dalla stessa area della necropoli di Saqqara - a rappresentarne il trait d'union principale. "Egitto. Splendore millenario. La collezione di Leiden a Bologna" celebra questa intensa e fruttuosa collaborazione attraverso l'esposizione di oltre cinquecento reperti, alcuni concessi in prestito per la prima volta dal museo olandese, databili all'intero arco cronologico della civiltà egiziana, dal Predinastico all'Epoca Romana. Proprio perché lo studio della storia non può essere completamente oggettivo e vale sempre la pena porsi il problema di come raccontare il passato, questo dialogo-confronto tra due importanti collezioni egiziane internazionali ha fornito l'occasione per "musealizzare" ancora una volta l'antico Egitto e al contempo offrirne una rinnovata chiave di lettura, grazie al contributo di numerosi studiosi di fama internazionale.
Akbar. Il grande imperatore dell'India 1542-1605
editore: Skira
pagine: 288
Akbar il Grande è considerato uno dei sovrani più splendidi della storia. Pur essendo analfabeta, è stato un grande protettore della poesia e della letteratura, fondatore della grandiosa capitale Fathepur Sikri, la città di Vittoria, e promotore di un nuovo stile nelle arti. La sua profonda tolleranza religiosa lo ha portato a dedicare molto tempo e risorse alla ricerca di punti di contatto tra le diverse fedi del popolo su cui regnava, tentando la creazione di una religione sincretistica che unisse Islam e Induismo. Il volume illustra tutti questi aspetti dell'impero di Akbar, documentando la vita di corte con ritratti e immagini delle attività politiche e delle manifestazioni culturali; descrivendo lo sviluppo di arti e mestieri attraverso dipinti e oggetti d'arte; analizzando la gloria militare attraverso armi, armature oltre alla tenda reale Mughal; mostrando gli splendori di un'epoca attraverso gioielli, oggetti preziosi e ornamenti da turbante, dipinti e calligrafie, album e libri, tessuti, costumi e tappeti, armi e armature, gioielli provenienti dai più importanti musei e collezioni indiani, europei e americani. La monografia sottolinea anche le conquiste culturali e politiche di Akbar, il suo profondo spirito religioso e l'apertura mentale verso le religioni.