Vita e pensiero: Università/Bioetica e Medicina
Crescere sani
I consigli dei medici ai genitori
editore: Vita e pensiero
pagine: 248
Negli ultimi anni sono aumentate molto la sensibilità e l'attenzione per la crescita fisica, psichica e lo sviluppo dei bambin
La cura dell'amore
Donne, uguaglianza, dipendenza
di Eva Feder Kittay
editore: Vita e pensiero
pagine: 404
Per chi ama le classificazioni, il pensiero di Eva Kittay si inserisce nel filone del femminismo americano che pone a tema l'e
Paradoxa
Etica della condizione umana
di Adriano Pessina
editore: Vita e pensiero
pagine: 296
Ogni definizione che possiamo dare dell’uomo è, in fondo, anche una definizione che diamo di noi stessi. Ma possiamo immedesimarci nell’immagine di un uomo che non nasce, non cresce, non si ammala, non soffre, non perde mai l’esercizio delle sue facoltà e non si trova mai ad accudire altre persone che, come lui, attraversano queste esperienze? La cultura moderna ci ha consegnato il mito antropologico della soggettività autonoma, libera e responsabile e ha relegato nelle pieghe residuali del pensiero i problemi che vengono sollevati
dall’esperienza umana che si svolge nel tempo, creando un vocabolario adatto per rendere marginale ogni altro modo d’essere dell’umano: è il linguaggio che ha coniato espressioni come quelle di handicappato, invalido, disabile, per poi culminare nella formula ipocrita, ma politicamente corretta, del diversamente abile. Questo libro intende, invece, fare i conti con la condizione umana assumendo un’altra prospettiva. Malattia,
dolore, sofferenza, poste in relazione con l’ambiente (fisico, culturale, politico, sociale) condizionano la possibilità di realizzazione di ognuno di noi e finiscono con l’impattare sul senso stesso della partecipazione, della cittadinanza e della nostra auto-rappresentazione: questa relazione è ciò che oggi l’OMS e la
Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute intendono con il termine disabilità. Sulla scorta di tale definizione, il volume ripercorre alcuni temi classici dell’antropologia filosofica proponendosi di fornire una più adeguata comprensione dell’esperienza umana.
Patologie della volizione e libertà
editore: Vita e pensiero
pagine: 152
Il volume è il terzo – dopo Neurofisiologia e teorie della mente (a cura di L. Lenzi, 2005) e
Dinamiche della volizione e libertà (a cura di L. Eusebi, 2008), anch’essi pubblicati da Vita e
Pensiero – che il Centro di Bioetica dell’Istituto Auxologico Italiano dedica all’analisi
multidisciplinare sulla realtà della mente umana e sui presupposti biologici del
suo funzionamento, con particolare riguardo al profilo del volere: a quella capacità, cioè,
dell’essere umano di darsi fini molteplici e sempre nuovi, sulla base di progettazioni idonee
a conseguirli, che sembra differenziarlo in maniera radicale da ogni altro vivente. Sono
coinvolte nei diversi contributi competenze neurofisiologiche, psicologiche, filosofiche,
teologiche, pedagogiche, criminologiche. L’angolo visuale della patologia rimanda
all’indagine sui presupposti normali delle scelte volontarie e all’interrogativo su quando
una scelta (soprattutto una scelta giudicata illecita o immorale) possa ritenersi attuata in
un contesto di malattia. Come ogni realtà soggettiva, anche la volizione si esprime
attraverso il corpo e, oggi, le dinamiche neurofisiologiche ad essa correlate sono, sempre
più, oggetto di ricerca: ciò esige di affinare, ma di certo non rende obsoleta, la riflessione
sul tema della libertà, della quale possiamo constatare sul piano empirico solo i fattori
che, a un tempo, la condizionano e la rendono possibile, ma non – direttamente – il
manifestarsi. Ne deriva l’inevitabile apertura alla sfida della liberazione in quanto anelito
profondo dell’esistenza umana: non solo, attraverso vie terapeutiche innovative, dalle
patologie in senso proprio della volontà, ma anche da tutto ciò che – accolto prima facie
liberamente – si frappone alla realizzazione autentica della libertà.