Bollati Boringhieri: UNIVERSALE BOLLATI BORINGHIERI. CLASSICI
Le grandi opere politiche. Vol. 2: Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio.
Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio
di Machiavelli Niccolò
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 608
Questo secondo volume chiude il piano delle Grandi opere politiche, la riproposta delle opere di Machiavelli con un nuovo comm
Etica dimostrata secondo l'ordine geometrico
di Baruch Spinoza
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 289
Il capolavoro filosofico di Spinoza, l'esposizione del suo sistema metafisico, al quale lavorò dal 1661 al 1665 per poi portarlo a termine poco prima di morire. Scritto in latino, fu pubblicato ad Amsterdam nel 1677. Dio o la Natura non agiscono secondo scopi, ma per necessità: bene o male non indicano qualcosa di positivo nelle cose, ma soltanto le rappresentazioni umane di esse. Buono è ciò che aiuta l'uomo ad avvicinarsi al suo "modello". Dal principio dell'autoconservazione consegue che virtù significa la forza di seguire la propria natura, di realizzare il proprio poter-essere. L'affettività va mediata con la ragione, in quanto la conoscenza diviene essa stessa affetto, gioia che corrisponde all'essenza della natura umana. L'uomo, che ha tanta più virtù quanto più cerca di conservare il proprio essere, impara che agire per virtù altro non è se non agire sotto la guida della ragione e mirare per sé a ciò cui mira anche per gli altri. La riuscita della virtù significa "felicità", e poiché, secondo Spinoza, le azioni razionali sono sempre buone, la cosa migliore per l'uomo è vivere sotto la guida della ragione.
Le grandi opere politiche. Vol. 1: Il principeDell'Arte della guerra.
Il principeDell'Arte della guerra
di Machiavelli Niccolò
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 344
Miti e misteri
di Kàroly Kerényi
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 373
"Miti e misteri" apparve la prima volta nel 1951 nella collana einaudiana di studi etnologici cara a Cesare Pavese
Il sacro e il profano
di Mircea Eliade
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 139
Questo libro cerca di mettere a fuoco quei valori permanenti dell'esperienza religiosa che possono riscontrarsi sia nell'ambito di una sacralità arcaica, sia all'interno di una concezione profana del mondo, quale si presenta oggi in una società che ha fatto della morte di Dio una vera e propria teologia. Gli stretti rapporti che l'autore individua tra simbolismo e coscienza e tra gli stessi caratteri specifici del "profano" e del "sacro" non solo mostrano in che termini l'uomo laico moderno rimanga l'erede della religiosità dei progenitori, ma sembrano avallare la tesi che la secolarizzazione di un valore religioso costituisca essa pure un fenomeno religioso.