Del vecchio editore: Formebrevi
Acqueforti spagnole
di Roberto Arlt
editore: Del vecchio editore
pagine: 256
Tra il febbraio del 1935 e il luglio del 1936, Roberto Arlt pubblica sul quotidiano con il quale collabora dal 1928 e grazie a
Lasci la stanza com'è
di Amilcar Bettega
editore: Del vecchio editore
pagine: 201
Ogni racconto di questa raccolta apre per il lettore un ventaglio di interpretazioni potenzialmente infinito, gli elementi ric
I mondi reali
di Abelardo Castillo
editore: Del vecchio editore
pagine: 261
Vecchiette multimilionarie, barboni, adolescenti, criminali, i personaggi più disparati prendono vita nei racconti di Castillo, perfettamente intagliati nel linguaggio, riportando continuamente in primo piano lo sfondo di un'Argentina nitidissima e insieme fuori dal tempo. Storie perturbanti, kafkiane, del "limite", che hanno indotto la maggior parte dei critici a definire Castillo il più diretto erede di Julio Cortázar. In alcune storie, elementi fantastici si congiungono a quelli umoristico-polizieschi o, ancora, è la vita di coppia che si fa simbolo della battaglia di sopravvivenza quotidiana. Ma per quanto le storie dei cuentos siano attraenti e originali, è lo stile inconfondibile di Castillo a dominare la scena. Una lingua semplice, incisiva ed elegantissima, che danza tra registri colloquiali, linguaggio infantile, monologo allucinato, ma senza mai rinunciare alla coloritura porteña. Ecco che figure e caratteri si distinguono mano a mano nell'affresco, contribuendo alla definizione di un'immagine complessa, permeata da un'ironia grottesca che fa riflettere inevitabilmente sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sulle infinite possibilità del reale.
La stella del vespro
di Colette
editore: Del vecchio editore
pagine: 267
Un'inedita e struggente Colette si racconta in questa raccolta, pubblicata per la prima volta nel 1946, lungo frammenti scritti con la cura e la sofisticatezza a cui ormai ha abituato i suoi lettori e di cui è diventata maestra; gli avvenimenti e le osservazioni della vita quotidiana; i capricci di primavera; i viavai del compagno; le visite che riceve; le audizioni per la riduzione teatrale de "La Seconde"; l'impegno a raccogliere tutte le sue opere per il progetto "Oeuvre complète" per l'editore Le Fleuron; l'Académie Française. Ormai immobilizzata dalla vecchiaia, dal peso e dall'artrosi, osserva il cielo, il succedersi al giorno della luna o del vespro nel quadrato ritagliato dalle finestre della sua grande casa a Palais-Royal. Leggiamo una Colette malinconica e meditativa, chiusa nel suo appartamento, in cui riceve, mangia, scrive e legge: evoca i ricordi dai tempi della guerra, medita sulla sua condizione di invalidità e i suoi nuovi rapporti con il mondo da scrittrice "nota e riconosciuta" e, amabilmente, conversa con le sue care presenze, con gli esseri da lei sempre amati - appassionatamente o teneramente - come la madre Sido; la figlia di cui evoca il ricordo della nascita nel 1913; Bertrand; l'ex marito Henry de Jouvenel; Polaire; il migliore amico nonché terzo e ultimo marito Maurice Goudeket; il giovane reporter che va a intervistarla...
Storie strane
di Villy Sorensen
editore: Del vecchio editore
pagine: 238
"Storie strane" attirò immediatamente l'attenzione dei lettori e in fretta su però i confini della Danimarca. Si trattava, almeno in apparenza, di un netto distacco dalla narrativa danese, espressione di una generazione che aveva vissuto lo smarrimento della guerra e del dopoguerra. Scritte in uno stile a tratti semplice e ironico, vicino a quello delle fiabe di Andersen, altre volte esplicitamente kafkiano, toccano temi quotidiani, storici, o anche di derivazione biblica: spesso metafore dei conflitti psicologici o dell'inadeguatezza dell'individuo a vivere serenamente nella società; rovesciano le prospettive e lasciano emergere l'assurdità della costrizione dell'uomo in schemi e pastoie che non gli sono propri e impediscono alla persona la sua vera realizzazione. Appare tipica, in questi racconti, la contrapposizione di due figure complementari che si rivelano veri e propri doppelgänger: un mondo popolato di uomini sdoppiati per la mancanza di libertà necessaria all'armonico sviluppo della personalità. Una disarmonia caratteristica delle nevrosi del nostro tempo e della complessità superficiale della nostra società, che ci vorrebbe adattati e proni alle dinamiche violente che ci inducono a fermarci alla superficie oleosa degli eventi, invischiati nella tristezza di una quotidianità senza sbocco né senso. E allora mostrare le crepe per permetterci di ricomporre il mondo appare come un compito irrealizzabile. Invece, è un compito che la letteratura può assolvere.
L'uomo è buono
di Frank Leonhard
editore: Del vecchio editore
pagine: 324
L'origine del male e "L'uomo è buono" vengono scritti ed elaborati nel primo anno della Grande Guerra
La ragazza del cinema
di Marguerite Duras
editore: Del vecchio editore
pagine: 109
Un inedito di Marguerite Duras, "Il camion", si accosta in un unico piano-sequenza al più noto "Agatha": la conferma della coerenza e dell'acutezza di una grande osservatrice dell'umanità. Nei testi, la struttura cinematografica conferisce ancora maggior densità alle parole, che diventano il sottofondo musicale del tempo che scorre. In "Agatha" un uomo ritrova la sorella che non vede da anni, nella casa al mare. Si svela pian piano il ricordo delle estati da adolescenti, dell'inquieto desiderio che aleggiava tra i due, intessuto della voglia di partire, di andare via. Un impeto incestuoso narrato come un amore puro e irrealizzabile, vissuto come assoluto, al limite della realtà possibile. L'azione de "Il camion" si svolge tutta in una stanza: Gerard Depardieu e Marguerite Duras leggono la storia di una donna che ogni sera si fa dare un passaggio su un camion diverso e ogni sera racconta all'autista, che non la ascolta mai, la sua vita, per la prima volta. Tra i due personaggi, in salotto, le storie sembrano acquisire forma materiale insieme alla donna che le narra, in una tensione irrisolta e terribilmente perturbante.
Le ore lunghe 1914-1917
editore: Del vecchio editore
pagine: 226
Nel 1914 il marito di Colette, il barone Henry de Jouvenel des Ursins, parte per il fronte
Le stanze dei fantasmi
editore: Del vecchio editore
pagine: 237
In una vecchia casa di campagna Joe e Patty decidono di invitare un gruppo di amici per vivacizzare le loro giornate
Acqueforti di Buenos Aires
di Arlt Roberto
editore: Del vecchio editore
pagine: 291
Scritte nel 1933 le "Acqueforti di Buenos Aires" raccolgono immagini e percezioni della metamorfosi della capitale argentina i