DeriveApprodi: Labirinti
Controstoria del pensiero della differenza sessuale. Da Carla Lonzi a Luisa Muraro
di Giacomo Gambaro
editore: DeriveApprodi
pagine: 212
Il volume attraversa alcuni momenti della storia del pensiero femminista della differenza sessuale, con specifico riferimento
L'altro giudizio. Diritto e letteratura
di Massimo La Torre
editore: DeriveApprodi
pagine: 176
Il libro argomenta la capacità del romanzo e del racconto di produrre uno sguardo critico che il diritto non riesce a offrire,
György Lukács. Cento anni di «Storia e coscienza di classe»
editore: DeriveApprodi
pagine: 192
György Lukács è un clamoroso esempio di rimozione, agita contro una delle figure chiave del pensiero del Novecento e del marxi
Scienza, esperienza e ontologia in Kant
di Antonio Schiavo
editore: DeriveApprodi
pagine: 288
Nella seconda metà del XX secolo, dopo la crisi dell'idealismo, l'interpretazione della Critica della ragion pura di Immanuel
L'età dei torbidi. Il ritorno delle trincee tra Stati Uniti, Europa e Russia
di Rita Di Leo
editore: DeriveApprodi
Alla fine di un secolo che aveva vissuto una Prima guerra mondiale, il 1917 bolscevico, una Seconda guerra mondiale e si chiud
Un marxismo «alquanto aristocratico». Studi su Antonio Labriola
di Alberto Burgio
editore: DeriveApprodi
pagine: 256
Antonio Labriola non è forse, oggi, una figura nota ai più
Il senso della norma. Filosofia fragile del diritto
di Massimo La Torre
editore: DeriveApprodi
pagine: 336
Il libro raccoglie una serie di lezioni di filosofia del diritto che hanno il pregio di un andamento «colloquiale»
Bioetica in tempi di pandemia. Morale, diritto e libertà
di Massimo La Torre
editore: DeriveApprodi
pagine: 176
Non c'è, purtroppo, momento più attuale per parlare di bioetica
Oltre Heidegger. Percorsi tra fenomenologia materiale e idealismo
di Roberto Formisano
editore: DeriveApprodi
pagine: 211
"Oltre Heidegger" non è un'illustrazione storica delle posizioni filosofiche attuali, o del recente passato, di altri pensator
Differenze italiane. Politica e filosofia: mappe e sconfinamenti
editore: DeriveApprodi
pagine: 334
I saggi raccolti in questo volume rappresentano una prima panoramica sul dibattito internazionale emerso dalla proposta di pensare una Italian Theory come orizzonte entro cui riflettere su autori e categorie che caratterizzano il pensiero filosofico e politico italiano. Non c'è, qui, la pretesa di rinchiudere il pensiero italiano all'interno dei confini pacificati e condivisi di una "teoria", si tratta piuttosto di verificarne la sua implicita istanza politica. Come infatti dimostrano i contributi di questo volume, la cosiddetta Italian Theory è tutt'altro che una teoria in grado di neutralizzare le discordanze e gli antagonismi; è invece un campo di tensione dove sono proprio le differenze e i conflitti a mapparne e delinearne il territorio. Territorio, dunque, anch'esso irriducibile a confini - siano questi quelli di una presunta "italianità" o della "teoria" ma che è costantemente segnato da "sconfinamenti" o percorso da vettori di "deterritorializzazione". L'intento di "Differenze italiane" è soprattutto quello di rappresentare l'apertura di un discorso, le cui frontiere sono tutt'altro che prestabilite, ma che comincia a costituirsi come una "rete" senza un centro di emanazione, capace di riannodarsi ovunque se ne presenti l'occasione.
La libera ricerca di Cesare Bermani. Culture altre e mondo popolare nelle opere di un protagonista della storia militante
editore: DeriveApprodi
pagine: 121
Cesare Bermani, tra i fondatori dell'Istituto Ernesto de Martino, è stato tra i primi ricercatori a utilizzare a fini storici e antropologici "fonti popolari" quali le narrazioni orali e i canti sociali. Questo libro raccoglie gli scritti di numerosi studiosi che, in un convegno dedicato all'importante figura di Cesare Bermani per la ricerca storica e sociale del Novecento italiano, hanno analizzato da diversi punti di vista il ricco e originale repertorio delle sue opere.
Rousseau e gli altri. Teoria e critica della democrazia tra Sette e Novecento
di Alberto Burgio
editore: DeriveApprodi
pagine: 247
Il 2012 è un anniversario perfetto. Rousseau nacque nel 1712 e 250 anni ci separano dalla pubblicazione di opere che l'hanno reso celeberrimo. Ma perché oggi rileggere in particolare il "Contratto sociale"? Perché dalle sue pagine si sprigiona, insieme a una teoria radicale della democrazia, una critica attualissima della società borghese, incentrata sulla lotta contro i particolarismi. La modernità è sorta nel nome della libertà, dell'uguaglianza, della fraternità. Sappiamo com'è andata a finire. Nella sua battaglia per la giustizia sociale, Rousseau incontra Marx. Sussiste, tra loro, una prossimità intuitiva, che coinvolge i presupposti stessi della critica. Entrambi colgono la radice della violenza borghese nell'appropriazione privata di ciò che è comune, e nell'insieme dei rapporti di dominio che ne discende. La loro riflessione coglie dunque un punto ancora oggi, con ogni evidenza, essenziale. E qui si dà un paradosso. Uomini del Sette e dell'Ottocento lessero lucidamente processi allora in embrione, che ai nostri giorni squadernano effetti devastanti. Ma oggi tali processi sono perlopiù misconosciuti. Per questo è tempo di tornare a Rousseau. "Ben lontano dalle idee comuni", come egli scrive, il "Contratto sociale" offre strumenti formidabili per la ricostruzione di un pensiero critico.