Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Di Girolamo: LINEA DI DIFESA

Don Peppe Diana. Un martire in terra di camorra

di Sardo Raffaele

editore: Di Girolamo

pagine: 144

Don Giuseppe Diana fu ucciso il 19 marzo del 1994 nella sua chiesa a Casal di Principe
13,00

Quando Falcone incontrò la mafia. I primi processi del magistrato a Cosa Nostra nel Palazzo di Giustizia di Trapani ed altre singolari vicende (1967-1978)

di Salvatore Mugno

editore: Di Girolamo

pagine: 160

"Mi sono fatto le ossa a Trapani come sostituto procuratore. La mafia è entrata subito nel raggio dei miei interessi professionali con uno dei grandi processi del dopoguerra. Dieci assassinii e la mafia di Marsala dietro le sbarre. Era il novembre del1967" raccontò Giovanni Falcone a Marcello Padovani. Il nostro volume ricostruisce, in modo puntuale proprio l'intenso e pressoché sconosciuto tirocinio di giudice antimafia di Giovanni Falcone a Trapani (1967-1978), attraverso i processi da lui istruiti. Racconta, al contempo, grazie alle molteplici testimonianze di amici, colleghi e cronisti di quel tempo, la spumeggiante sfera sociale e l'interessante coté privato della sua vita. Pagina dopo pagina emerge che gran parte degli "uomini d'onore" e delle "famiglie" mafiose del Trapanese di un certo rilievo finirono, in qualche misura, nel suo raggio d'osservazione: da Mariano Licari a Salvatore Zizzo, dai Rimi al giovanissimo Francesco Messina Denaro. Il libro racconta anche taluni singolari processi di natura diversa di cui il magistrato ebbe ad occuparsi.
14,00

Mediamafia. Cosa Nostra fra cinema e Tv

di Andrea Meccia

editore: Di Girolamo

pagine: 200

Dopo lunghi anni di silenzio, la mafia è diventata un tema di forte richiamo spettacolare. Ci si domanda spesso se tutto ciò sia un bene o un male. Siamo di fronte a un fenomeno bivalente in cui l'informazione si intreccia con la mitizzazione, il racconto delle vicende con l'enfatizzazione delle leggende. Questo libro intende servire da criterio orientativo per evitare, da un lato, di aderire senza filtri alla rappresentazione cinematografica e televisiva della mafia e, dall'altro, di rigettarla in blocco. Il testo, attento al linguaggio dei mafiosi quanto al linguaggio sui mafiosi, si muove non solo fra le pieghe di film e sceneggiati Tv, ma anche in canzoni, titoli di giornale, dichiarazioni di uomini politici, spot pubblicitari. Un'analisi originale e necessaria nel complesso universo dei media in cui romanzi e serie Tv si ispirano alle vite dei mafiosi i quali, a loro volta, si ispirano alle narrazioni incentrate sulle loro storie. Il mondo delle immagini e la cronaca finiscono così per condizionarsi a vicenda, in un circolo di causa-effetto che va conosciuto, studiato e analizzato.
15,00

Una mamma in Addiopizzo. Storia di una svolta sociale e personale (2004-2014)

di Anna M. Santoro

editore: Di Girolamo

pagine: 176

A volte le scelte dei figli influenzano e cambiano la vita dei genitori. È quello che è accaduto ad Anna Maria Santoro, una madre che vince la paura e l'indifferenza e si schiera al fianco del figlio e di tutti i giovani palermitani che hanno dato vita alla straordinaria esperienza di Addiopizzo. La mattina del 29 giugno del 2004, la città di Palermo si risvegliò tappezzata di manifesti listati a lutto che riportavano queste parole: un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità. Un'iniziativa senza precedenti, una piccola rivoluzione, promossa spontaneamente da un gruppo di giovani (tra cui il figlio dell'autrice) decisi a cambiare le cose in prima persona. Come Anna Maria che inizia il suo personale percorso di cambiamento che racconta in questo volume.
14,00

Il rifiuto del Sud. Storie di criminalità politica e controllo del consenso

di Massimiliano Iervolino

editore: Di Girolamo

pagine: 200

"La monnezza è oro". Lo disse nel 1992 Nunzio Perrella, un camorrista napoletano mentre era detenuto a Vicenza a Franco Roberti, all'epoca alla direzione distrettuale antimafia di Npoli. Anticipava quello che si è scoperto negli anni: la storia di un business che non conosce crisi, un business che ingrassa mafie, colletti bianchi, imprenditori, personaggi dello stato e delle istituzioni. Già, perché come dimostra Massimiliano Iervolino, la macchina dei rifiuti olia una serie di ingranaggi che muovono rapporti, appalti, posti di lavoro, consulenze e quindi consenso, l'ingrediente che sfama la politica. Mentre le organizzazioni criminali si inseriscono in un sistema di illegalità e corruzione e trovano le soluzioni giuste.
15,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.