Diabasis: I muri bianchi
Margherita d'Austria e di Parma. Figlia, donna, moglie, madre, madama, governatrice, duchessa
di Carlo Fornari
editore: Diabasis
pagine: 154
In un clima di conquiste e di sviluppo, la dinastia asburgica ha rappresentato il nucleo culturale originario della moderna Eu
Il cuscino di Viola. Dal corpo nemico al corpo consapevole
editore: Diabasis
pagine: 144
Nella seconda metà del Novecento con la diffusione dei Disordini del Comportamento Alimentare il cibo e il corpo si trasforman
Sacerdoti nella città. Esperienze di umanesimo cristiano
editore: Diabasis
pagine: 316
Il volume è dedicato a due figure di sacerdoti che hanno profondamente segnato la società e la storia di Genova, rendendosi pr
Il paese diviso. Dal regionalismo di Luigi Sturzo agli anni della lega
editore: Diabasis
Per il bene comune. Dallo stato del benessere alla società del benessere
di Bruno Amoroso
editore: Diabasis
pagine: 153
Una rilettura critica delle esperienze di welfare europeo e dei contributi teorici che hanno posto le basi per la loro trasformazione dallo Stato del benessere alla Società del benessere. Questi processi e elaborazioni vengono approfonditi alla luce della nuova fase dello sviluppo capitalistico imposto con la globalizzazione, con il suo tentativo di imporre una decrescita infelice, e dell'insorgenza di comunità e movimenti sociali che hanno rielaborato il progetto di welfare in direzione del Bene comune e dell'idea alternativa della Mondialità. Riflessione teorica e progetto politico si fondono in un testo scritto per chi vuole capire per agire.
Terrorismo umanitario. Dalla guerra del Golfo alla strage di Gaza
di Danilo Zolo
editore: Diabasis
pagine: 205
Il volume raccoglie una serie di saggi sul tema delle guerre di aggressione scatenate nell'ultimo ventennio dalle potenze occidentali in violazione del diritto internazionale. Le guerre "umanitarie" - dai Balcani all'Iraq, all'Afghanistan - sono state presentate come lo strumento principe della tutela dei diritti dell'uomo e dell'espansione della libertà e della democrazia. Si è trattato in realtà di conflitti fortemente asimmetrici, nei quali gli strumenti di distruzione di massa sono stati usati per fare strage di civili inermi, per diffondere il terrore, per distruggere le strutture civili e industriali di intere città e di interi paesi. Il fatto che in Occidente ci sia ancora chi continua a definire queste guerre "umanitarie" e persino "democratiche" - sostiene Zolo - chiarisce molto bene perché il global terrorism si sia diffuso in tutto il mondo sino a diventare la sola risposta tragica, impotente e nichilista - dei popoli oppressi. Sul piano teorico Zolo elabora una nozione di "terrorismo internazionale" profondamente diversa rispetto alle formule varate dagli Stati Uniti e accolte dalla maggioranza dei paesi europei e dei loro giuristi accademici.