Aliberti
Il partigiano Dossetti
di Salvatore Fangareggi
editore: Aliberti
pagine: 192
Giuseppe Dossetti è stato uno dei grandi personaggi della storia politica italiana del dopoguerra. Protagonista della Costituente, vicepresidente della Democrazia Cristiana durante il governo De Gasperi, fautore del dialogo con le sinistre, abbandonò la vita politica per abbracciare la scelta monastica e l'impegno dentro la Chiesa. Nel suo itinerario spirituale, civile e politico, la Resistenza e la partecipazione alla lotta armata contro il fascismo e il nazismo rappresentano un momento cruciale: è in questo periodo, infatti, che si rivelano alcuni tratti essenziali della personalità e dell'umanità di Dossetti. Qui matureranno alcune delle sue più profonde convinzioni, destinate a dominare la sua opera e il suo messaggio.
Club Bilderberg
Gli uomini che comandano il mondo
di Moro Domenico
editore: Aliberti
pagine: 171
Non sono pochi i premier e i banchieri centrali che, prima di diventare tali, sono entrati a far parte del Bilderberg o della
Il bosone di Higgs
Il trionfo del Modello Standard o l'alba di una nuova fisica?
di Lamberti Corrado
editore: Aliberti
pagine: 156
Quando i ricercatori celebrano un significativo successo delle loro teorie, quando le idee convergono verso un modello unico,
Fino all'ultimo giorno della mia vita
editore: Aliberti
pagine: 189
Salvatore Borsellino racconta i ricordi di una vita al giovane amico giornalista Benny Calasanzio, con il quale condivide il dolore di essere parenti di vittime di mafia. Una vita iniziata sotto le bombe degli Alleati nella Palermo del 1942, poi sconvolta dall'autobomba che causò la strage di via D'Amelio il 19 luglio 1992. Il racconto ha inizio con l'infanzia felice trascorsa con il fratello Paolo e le sorelle Adele e Rita alla Kalsa, un quartiere oggi completamente trasformato, di cui queste pagine restituiscono un affresco animato di colori, voci e abitudini dimenticate. Prosegue con gli anni dell'università e poi il trasferimento nel Nord Italia, in "un altro Paese", lontano dalla famiglia e da quel fratello che già mostrava le sue doti eccezionali e la sua forte personalità. Mentre Paolo diventa un personaggio pubblico per il suo coraggioso impegno contro la mafia, Salvatore fa carriera come ingegnere elettronico; i due fratelli percorrono per decenni strade diverse, che torneranno a unirsi con il più tragico degli eventi. Da quella domenica d'estate Salvatore si fa carico della memoria del fratello, che diffonde in ogni angolo d'Italia. Ma il primo processo farsa e l'opinione pubblica sempre più distratta spengono le sue energie e la speranza di poter ottenere verità e giustizia. Fino al 2007, anno in cui torna alla vita dopo un lungo periodo di "morte" interiore. Poi, due anni dopo, nasce il movimento delle Agende rosse grazie alla voglia di impegnarsi di tanti giovani....
E liberaci dal male
I segreti della terza loggia
di Parisi Antonio
editore: Aliberti
pagine: 124
Quando Antonio Parisi ritrovò la Bmw indicata da una testimone come l'auto che sequestrò Emanuela Orlandi, i misteri del Vatic
Titanic-Europa. La crisi che non ci hanno raccontato
di Giacché Vladimiro
editore: Aliberti
pagine: 176
La crisi che stiamo vivendo ci è stata spiegata così
Dallo scudetto ad Auschwitz. Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo
di Matteo Marani
editore: Aliberti
pagine: 221
Chi è stato Arpad Weisz? E per quale motivo uno dei grandi personaggi degli Anni 30 è caduto nell'oblio, al punto da non conoscerne, oggi, neanche il nome? Da queste domande nasce e si sviluppa il viaggio-inchiesta alla scoperta del trainer che ha vinto lo scudetto con l'Inter nel 1929-30 - il primo della Serie A come la conosciamo ora - e di altri tre titoli nazionali col grande Bologna. Oltre al Trofeo delle Esposizioni, la Champions League dell'epoca, conquistato contro i maestri del Chelsea. Era il 26 ottobre 1938 quando il protagonista di questo libro si dimise da tecnico del Bologna che aveva portato a dominare il calcio in Italia. A lui, Arpad Weisz, ebreo purosangue, e ai suoi famigliari, non fu più permesso di vivere in Italia dalle leggi razziali promulgate da Mussolini. Il 10 gennaio 1939, insieme ad altri profughi, si rifugiò in Francia passando dal valico di Bardonecchia. Da Parigi si spostò in Olanda, nella cittadina di Dordrecht, dove per quasi due anni fece l'allenatore prima di essere deportato in un lager senza ritorno.