Fazi: Le terre
Lo scontro degli stati-civiltà
di Christopher Coker
editore: Fazi
pagine: 300
La seconda metà del XX secolo e il primo decennio del XXI secolo sono stati caratterizzati dall'affermazione dello Stato-nazio
L'enigma Draghi
di Marco Cecchini
editore: Fazi
pagine: 200
Chi è Mario Draghi? Certamente il "salvatore" dell'euro, una figura di grande rilievo nel panorama di un'Europa in cerca di gu
L'arma segreta della Francia in Africa. Una storia del franco CFA
editore: Fazi
pagine: 256
Quando le sue colonie in Africa ottennero l'indipendenza, all'inizio degli anni Sessanta, la Francia eseguì un gioco di presti
Destinati alla guerra. Possono l'America e la Cina sfuggire alla trappola di Tucidide?
di Graham Allison
editore: Fazi
pagine: 517
Qual è la soglia oltre la quale un conflitto diventa inevitabile? Nello scenario politico-economico contemporaneo, Cina e Stat
Persone in rete. I dati tra poteri e diritti
di Antonello Soro
editore: Fazi
pagine: 166
L'innovazione sta scardinando i parametri del vissuto individuale e collettivo, tanto da rovesciare l'interrogativo su cosa l'
La storia come mai vi è stata raccontata. Gli eserciti segreti della Nato
di Daniele Ganser
editore: Fazi
pagine: 350
Un problema tuttora irrisolto della politica è: quanta segretezza può essere consentita al ramo esecutivo di una democrazia? N
La rinascita delle città-stato. In che direzione dovrebbe andare l'Europa?
di Parag Khanna
editore: Fazi
pagine: 159
«Le elezioni presidenziali del 2016 hanno rivelato che la democrazia così come è praticata negli Stati Uniti è uno strumento i
Verso un mondo multipolare. Il gioco di tutti i giochi nell'era Trump
di Pierluigi Fagan
editore: Fazi
pagine: 349
Quello in cui viviamo è un mondo sempre più complesso; in poco più di un secolo la popolazione è passata da 1,5 a più di 7 miliardi e secondo le stime demografiche entro il 2050 arriverà a 10. Anche gli Stati nel giro di cinquant'anni sono quadruplicati, passando da 50 a oltre 200. Il nostro establishment politico, economico e finanziario, come nella Francia di Maria Antonietta, pare avulso dalla realtà dei popoli e inadeguato ad affrontare i profondi cambiamenti che stanno investendo il pianeta. All'aumentare della complessità del mondo corrisponde una progressiva perdita di credibilità dei piloti, quell'élite occidentale a cui nessuno riconosce più il suo ruolo di guida. Allo stesso tempo, con la crisi della globalizzazione acquisiscono nuova importanza gli Stati, le unioni, gli accordi bilaterali, il giusto mix di hard e soft power, l'equilibrio tra i diversi attori. "Verso un mondo multipolare" esamina lo scacchiere internazionale attingendo alle forme di pensiero della cultura della complessità e dei sistemi. Il risultato è un'analisi condotta su diversi livelli dei punti di forza e debolezza sia degli attori tradizionali (USA, Cina, Russia ed Europa), sia dei nuovi centri emergenti, tutti impegnati nel grande gioco di tutti i giochi: assicurarsi le migliori condizioni di possibilità per accedere a un futuro in cui cambieranno molte cose. Un mondo in cui se l'Europa non troverà in fretta una sua chiara collocazione finirà per essere una pedina all'interno di un gioco a tre: Cina, Russia e America. Un mondo nuovo per il quale sono necessari un agire e un pensare inediti.
Connectography. Le mappe del futuro ordine mondiale
di Parag Khanna
editore: Fazi
pagine: 622
Dalla sua città di residenza, Singapore, il famoso stratega geopolitico indiano Parag Khanna si è spostato verso le mete più disparate, dall'Ucraina all'Iran, dalle miniere della Mongolia a Nairobi, dalle coste atlantiche al circolo polare artico. Grazie ai suoi viaggi ha avuto modo di osservare i mutamenti epocali che stanno investendo il mondo. Migrazioni, megalopoli, Zone Economiche Speciali, comunicazioni e cambiamenti climatici stanno ridisegnando la geografia planetaria: gli Stati non sono più definiti dai loro confini, bensì dai flussi di persone e di legami finanziari, commerciali ed energetici che quotidianamente li attraversano. In questo scenario anche lo scontro fra potenze assume nuove forme, trasformandosi in un forsennato tiro alla fune: gli eserciti vengono usati tanto per difendere i territori quanto le risorse e le infrastrutture che vi sono custodite. Sono i prodromi della definitiva scomparsa delle guerre? "Connectography", che chiude la trilogia di cui "I tre imperi" e "Come si governa il mondo" sono i primi due volumi, è una mappa dettagliatissima che non solo ci offre una lucida analisi del presente, ma ci propone una visione molto ottimistica del futuro che ci attende: un mondo in cui le linee che lo connettono sono molte di più di quelle che lo separano.
Breve storia del futuro
di Jacques Attali
editore: Fazi
pagine: 238
La crisi finanziaria iniziata nel 2008 finirà con un ritorno dell'onnipotenza di Wall Street? I disordini finanziari potranno essere gestiti? I fondamentalisti islamici faranno marcia indietro? Il cuore dell'economia mondiale resterà negli Stati Uniti? Il degrado del clima sarà contrastato? Le nuove tecnologie renderanno possibili altre forme di dittatura? Ecco alcuni interrogativi che Attali si pone in questa nuova edizione di "Breve storia del futuro", totalmente riscritta alla luce delle crisi finanziarie del 2007-2008 e dei nuovi scenari che hanno prodotto a livello mondiale. E, iniziando dall'analisi dell'attuale situazione geopolitica globale, delinea quelle che definisce le cinque "ondate del futuro", la prima delle quali riguarda il decennio a venire (2015-2025). Sconvolgimenti demografici, terrorismo, cambiamenti climatici, esaurimento delle risorse, ascesa di nuove potenze e declino dello stile di vita occidentale: ecco i temi analizzati nelle prime quattro "ondate" a partire dalla caduta dell'Impero Americano ("prima ondata") fino alla formazione di un mondo policentrico ("seconda ondata"), sul quale dominerà un "iperimpero" ("terza ondata") percorso da un "iperconflitto" ("quarta ondata") dalle conseguenze inimmaginabili. L'umanità sembra andare verso il proprio annientamento, ma non è questa la conclusione a cui giunge Attali.
Grandi uomini, piccoli padri
di Maurizio Quilici
editore: Fazi
pagine: 239
Rousseau, considerato il fondatore della pedagogia moderna e autore di bellissime frasi sui doveri paterni, ebbe cinque figli che destinò tutti, appena nati, all'ospizio dei trovatelli, senza più curarsene; Manzoni, il campione della pietas cristiana, ignorò per anni le accorate richieste della figlia Matilde perché l'andasse a visitare, finché questa non morì di tisi, a 26 anni, senza che il suo desiderio fosse esaudito; il grande Charlie Chaplin, indimenticabile "padre" nel film Il vagabondo, ammise di detestare i bambini, mentre una delle sue figlie ricorda che il tempo massimo che il genitore le dedicò nel corso della vita fu di... 17 minuti. Evidentemente, genio e famiglia non vanno sempre d'accordo. Sembra, anzi, che le vette dell'arte, della scienza, insomma del pensiero, portino inevitabilmente a trascurare i rapporti familiari. Questo libro mette alcuni grandi della storia dell'umanità, lontana e recente, sotto una lente particolare: quella della paternità. Un esame che riserva molte sorprese e ridimensiona alcuni geni, senza nulla togliere alla grandezza della loro mente e delle loro opere, riportandoli a una statura umana, molto umana, fatta di assenze e debolezze.