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Guerini e associati: Sì sì no no

Buon governo. Un mito? Le Regioni rosse tra leggenda e realtà

editore: Guerini e associati

pagine: 123

Vannino Chiti e Raffaella Della Bianca si incontrano e si scontrano sulla valutazione del fiore all'occhiello della sinistra: le amministrazioni dell'Emilia, della Toscana, della neonata Liguria. Per l'uno sono state un modello da estendere a tutto il territorio nazionale, per l'altra un'ulteriore fonte di burocratizzazione da revisionare, se si vuole migliorare le istituzioni. Nell'introduzione Festa sostiene che se "si potesse disegnare con la bacchetta magica, un'Europa federale delle Regioni, invece che degli Stati, sarebbe molto migliore e vivibile". Per Sapelli, invece, il problema delle Regioni rosse nasce anche dalla "crisi antropologica di una cultura politica: quella comunista".
12,50

Milano, capitale morale? La sfida del nuovo sindaco e l'eredità di Pisapia

editore: Guerini e associati

pagine: 134

Milano, vetrina internazionale, regina dei commerci s'è fermata? No, rispondono Sapelli e Festa nella Prefazione: la città presenta qualche segno di cedimento strutturale, ma ha ancora grandi potenzialità. Sul tema intervengono Bussolati, riformista di centrosinistra, e Mardegan, propugnatore dei valori della tradizione cattolico-liberale. Bussolati rivendica il ruolo svolto negli anni dal riformismo socialista e ne vede la continuità con l'amministrazione Pisapia, caratterizzata da trasparenza, legalità, partecipazione. Milano è tornata la capitale del fare, aperta alla sharing economy, al dinamismo imprenditoriale e alla solidarietà. Il suo futuro può essere solo nel segno della continuità, che vuol dire condivisione, innovazione, inclusione. Mardegan, invece, critica l'assenza di progetti strategici, causa di astensionismo. Occorre valorizzare la centralità della famiglia, la libera formazione, la meritocrazia, l'accesso al lavoro, la sicurezza. Il suo gruppo, Noi x Milano, propone perciò un welfare mirato alle famiglie in difficoltà, un'edilizia popolare per i giovani, un'accoglienza con regole certe, un incremento delle infrastrutture, un'alleanza fra ambiente e sviluppo.
12,50

Dismissioni! E poi? Che fare delle ex-municipalizzate

editore: Guerini e associati

pagine: 122

In tempi di spending review, fioccano le proposte di dismissione generalizzata delle "ex-municipalizzate" e della cosiddetta g
12,50

Popolari addio? Il futuro dopo l'abolizione del voto capitario

editore: Guerini e associati

pagine: 131

Un colpo al cuore? Ma perché mai? Il decreto Renzi di riforma delle grandi banche popolari accende il dibattito fra sostenitori e critici, qui rappresentati da Franco Debenedetti e Gianfranco Fabi. Il confronto fra loro è introdotto da Giulio Sapelli, per il quale il problema non è contrastare l'innovazione ma salvaguardare il rapporto fra banca e territorio, e da Lodovico Festa, il quale ritiene che bisognerebbe evitare l'ennesimo intervento sulle banche senza visione sistemica. Il modello cooperativo "una testa un voto", argomenta Debenedetti anche in base a personali esperienze, dà luogo a opacità e disfunzionalità gestionali. Smarrito l'originario spirito mutualistico, l'adozione del modello "un'azione un voto" da tempo sarebbe stata vantaggiosa; ora, con l'unione bancaria, diventa non procrastinabile. Fabi, invece, vede la riforma come un giallo: "C'è la vittima: le grandi banche popolari. C'è il colpevole: il Governo. C'è l'arma del delitto: il decreto legge del 20 gennaio. Ci sono i complici: il Parlamento. C'è il mandante: la Banca d'Italia e, in secondo piano, la Banca centrale europea".
13,50

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