Libri di A. Balzano
Allo scoperto. Politiche e piaceri ambientali in tempi postumani
di Stacy Alaimo
editore: Mimesis
pagine: 336
"Allo scoperto" è un antidoto contro l'eco-ansia
Materia vibrante. Un'ecologia politica delle cose
di Jane Bennett
editore: Timeo (Palermo)
pagine: 258
Un flusso di elettroni in una rete di distribuzione elettrica inizia inesplicabilmente a scorrere nel verso sbagliato, generan
Biolavoro globale. Corpi e nuova manodopera
editore: DeriveApprodi
pagine: 249
Tra il pullulare di discorsi sul capitalismo avanzato spicca l'assenza di analisi sui corpi. Sono in tanti a focalizzarsi sul capitalismo cognitivo, trascurando il versante della produzione materiale sul quale si fonda l'economia della vita. Melinda Cooper e Catherine Waldby con questo libro colmano tale lacuna, mostrando come la bioeconomia si sia sviluppata a partire dalle capacità biologiche insite nei corpi stessi, e in particolare nei corpi delle donne. Tra i più fiorenti settori del capitalismo ci sono infatti quelli trainati dalle scienze della vita. Medicina riproduttiva e medicina rigenerativa hanno aperto nuovi mercati globali, la cui fonte di plusvalore coincide direttamente con le potenzialità generative dei corpi delle donne, ma non solo. Aumenta la domanda di oociti, uteri, sperma, placenta, sangue del cordone ombelicale, cellule staminali, embrioni. Spuntano cliniche specializzate in fecondazione assistita e maternità sostitutiva e agenzie intermediarie pronte a fornire questi materiali in vivo, dagli Stati Uniti all'India, passando per l'Europa dell'Est e la Cina. Ma chi sono i fornitori di questi materiali? Cooper e Waldby analizzano il lavoro riproduttivo e rigenerativo ai tempi del biopotere, focalizzandosi più che su questioni etiche e giuridiche sulle condizioni di vita di una manodopera "clinica" oggi globalmente diffusa, quando il capitalismo fa dell'appropriazione della vita una nuova frontiera di colonizzazione dietro la spinta di nuove tecnologie...
Il postumano. La vita oltre l'individuo, oltre la specie, oltre la morte
di Rosi Braidotti
editore: DeriveApprodi
pagine: 220
La nostra seconda vita negli universi digitali, il cibo geneticamente modificato, le protesi di nuova generazione, le tecnologie riproduttive sono gli aspetti ormai familiari di una condizione postumana. Tutto questo ha cancellato le frontiere tra ciò che è umano e ciò che non lo è, rivelando le fondamenta non naturalistiche dell'umanità contemporanea. Sul piano della teoria politica e filosofica, urge adeguare le categorie di comprensione delle identità individuali e dei fenomeni sociali a partire da questo salto. Sul piano dell'analisi, dopo aver constatato la fine dell'umanesimo, occorre vedere in questa trasformazione le insidie di una colonizzazione della vita nel suo complesso da parte dei mercati e della logica del profitto. Serve dunque aggiornare la teoria ai cambiamenti in atto, senza rimpianti per un'umanità ormai perduta e cogliendo le opportunità offerte dalle forme di neoumanesimo che scaturiscono dagli studi di genere, postcoloniali e dai movimenti ambientali.
La vita come plusvalore. Biotecnologie e capitale al tempo del neoliberismo
di Melinda Cooper
editore: Ombre corte
pagine: 155
Quali rapporti intercorrono tra politica, economia, scienza e valori culturali nell'epoca del biocapitalismo? Con riferimento agli ultimi quarant'anni, in questo lavoro Melinda Cooper dimostra come la storia delle biotecnologie non possa essere compresa senza tener conto della contestuale ascesa del neoliberismo come fattore politico. Seguendo in particolare gli sviluppi della tecnologia del Dna e le politiche dell'amministrazione del secondo Bush in materia di ricerca sulle cellule staminali, l'autrice ascrive la violenza bellicosa del libero mercato alle sue crescenti contraddizioni interne, alla commercializzazione delle scienze della vita. La rivoluzione biotecnologica ha connesso la produzione economica alla ricerca genetica, microbiologica, cellulare. Partendo dal presupposto che la vita è stata catturata dai circuiti dell'accumulazione capitalistica, Cooper mette in evidenza i rapporti che intercorrono tra pratiche economiche, politiche e sociali. Al centro della nuova economia postindustriale c'è la trasformazione della vita biologica in plusvalore, ovvero la valorizzazione economica della vita nella sua capacità di riproduzione e potenza generativa. Analizzando le politiche della scienza nel periodo reaganiano, la militarizzazione delle biotecnologie, l'imperialismo farmaceutico e il movimento per la vita, l'autrice mette in luce le spinte speculative che hanno animato la crescita della bioeconomia. Introduzione e cura di Angela Balzano, postfazione di Rosi Braidotti.