Libri di A. Gallenzi
La valle dell'anima. Lettere scelte 1815-1820
di John Keats
editore: Adelphi
pagine: 533
Bastarono poche stagioni di frenesia creativa, prima della morte a venticinque anni, per fare di John Keats il poeta romantico
I bassifondi della poesia
di Alexander Pope
editore: Adelphi
pagine: 165
Pubblicato nel 1728 all'interno del terzo volume di Miscellanee di Jonathan Swift e Alexander Pope, il Perì Bathous, o L'arte
Grazie, nebbia. Testo inglese a fronte
di Wystan Hugh Auden
editore: Adelphi
pagine: 122
In questa ultima raccolta di Auden, scritta nel 1972 e uscita postuma due anni più tardi, il poeta creatore della poesia degli anni Trenta, passato per la Germania agli albori del nazismo, la Spagna della guerra civile e la Cina in fermento, quasi fuggito oltreoceano alla vigilia della seconda guerra mondiale, diventato cittadino americano e convertitosi al cristianesimo, pendolare poi per tante stagioni fra Ischia e gli Stati Uniti, residente a lungo in Austria -, torna a quella Oxford da dove era partito. E qui il vecchio Narciso, "finalmente libero dalla brama di altri corpi", con le sue carni ormai "quasi femminili", ringrazia anzitutto la Nebbia - "Sorella immacolata" dello Smog (conosciuto fin troppo bene a New York), "acerrima nemica della fretta" -, che dal suo cottage del Christ Church College ha avuto modo di riscoprire, apprezzandone di nuovo l'ovattata bellezza; scrive albate e notturni per gli amici, un discorso agli animali e un'ode al diencefalo, usa con disinvoltura sovrana metri, rime, misure, strofe e schemi d'ogni forma e sorta, parole desuete e tecnicismi, toni, registri e accenti i più disparati. Poi torna a ringraziare i poeti suoi maestri nell'arco di una vita: Hardy, Frost, Yeats, Graves, Brecht, per terminare con Grazio e Goethe.
Il ratto del ricciolo. Testo inglese a fronte
di Alexander Pope
editore: Adelphi
pagine: 168
Un certo Lord Petre ebbe l'ardire di tagliare surrettiziamente un ricciolo di Lady Arabella Fermor - e il gelo calò fra le due famiglie: finché un giovane e già celebre poeta ricevette il delicato incarico di scrivere una poesia che contribuisse a rasserenare gli animi. Futile occasione, si direbbe: se non che l'artista interpellato era il beffardo e geniale Alexander Pope, "piccolo usignolo" della Chiesa cattolica nell'Inghilterra settecentesca. Così "solleticato", Pope compose un poemetto che per inventiva, passionalità ed estro poetico tocca punte di epicità omerica: non per niente lavorava a quel tempo a un'epocale traduzione dell'Iliade. La sua, però, è una guerra in miniatura, incentrata sull'eterna, risibile "guerra dei sessi". Il testo riscosse un immediato successo di pubblico e suscitò inviperite reazioni nella buona società. Ma Pope, per ribattere, inventò la, per così dire, pars deconstruens: scrisse un commento che è una chiave di lettura ultratendenziosa della sua stessa opera e insieme la satira di ogni pretesa interpretativa.
Casa Carlyle
di Virginia Woolf
editore: Mondadori
pagine: 124
Pubblicato per la prima volta nel 2003 in Inghilterra, si tratta di un quadernetto di appunti scritto nel 1909 e ritrovato cas