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Libri di A. Rivera

L'invincibile estate di Liliana

di Cristina Rivera Garza

editore: Sur

pagine: 315

Il 16 luglio del 1990, a Città del Messico, Liliana Rivera Garza fu vittima di un femminicidio
19,00

Quello che i morti non dicono

di Ana Lena Rivera

editore: Piemme

pagine: 344

All'ombra della maestosa cattedrale gotica di Oviedo di rado avviene qualcosa che sia degno di nota
18,90

Razzismo. Gli atti, le parole, la propaganda

di Annamaria Rivera

editore: Dedalo

pagine: 176

È su una montagna costituita anche da cattive parole e pessime retoriche che si è sedimentato, riprodotto e legittimato il raz
17,00

L'ultima leonessa. La vita di Giulia Florio, mia madre

di Costanza Afan de Rivera

editore: Sperling & kupfer

pagine: 304

«Lui scese, le andò incontro e le aprì la portiera
16,90

La mia arte, la mia vita

di Diego Rivera

editore: Johan & levi

pagine: 202

Mostro sacro del muralismo messicano, Diego Rivera è stato in realtà tante cose: sodale di Picasso, donnaiolo impenitente e am
23,00

Il primo ricettario vegan per cani

di Michelle A. Rivera

editore: Terra nuova edizioni

pagine: 970

Il cibo convenzionale per cani che si trova in commercio è solitamente prodotto con gli scarti dell'industria alimentare
13,00

Popol Vuh

editore: A. recinos fondo de cultura economica mexico

21,00 19,95

Spelix. Storia di gatti, di stranieri e di un delitto

di Rivera Annamaria

editore: Dedalo

pagine: 199

Costruito in forma di giallo, il romanzo è ambientato in un quartiere romano
18,00

La bella, la bestia e l'umano

di Rivera Annamaria

editore: Ediesse

pagine: 160

12,00

L'arte della resurrezione

di Hernán Rivera Letelier

editore: Mondadori

pagine: 231

Domingo Zarate Vega coglie forme apocalittiche nelle nuvole e predice piccoli disastri. Dopo la morte della madre, si fa eremita nella valle di Elqui dove scopre di essere la reincarnazione di Gesù Cristo. Quando nel 1942 viene a sapere che nei pressi della miniera Providencia vive una prostituta che venera la Vergine del Carmine e che per giunta si chiama Magalena, parte alla sua ricerca. La donna deve diventare la sua discepola e la sua amante e insieme dovranno diffondere la notizia dell'imminente fine del mondo. Il deserto cileno e le miserabili comunità che vivono a fatica attorno alle miniere di salnitro, costituiscono il palcoscenico ostile dove l'illuminato, meglio noto come il Cristo di Elqui, creerà parecchio scompiglio con le sue sante predicazioni. Personaggi grotteschi, sermoni visionari e deliranti, miracoli inverosimili sono gli elementi con i quali Hernán Rivera Letelier costruisce questa cronaca di un'epoca e di una geografia uniche.
17,00

Il fuoco della rivolta. Torce umane dal Maghreb all'Europa

di Annamaria Rivera

editore: Dedalo

pagine: 192

L'autrice analizza, in modo rigoroso, un tema poco indagato dalle scienze sociali negli anni recenti: il fenomeno delle autoimmolazioni, pubbliche e di protesta, in alcuni paesi del Mediterraneo, prima e dopo quella di Mohamed Bouazizi. La sua ipotesi è che questi suicidi col fuoco, accomunati dalla rivendicazione della dignità, non siano un'espressione alternativa o surrogata del conflitto sociale e della rivolta, ma appartengano in fondo alla stessa categoria fenomenica. Sulla scia dei più classici studi sociologici sul suicidio, l'autrice mostra come un tal genere di morte volontaria, sia un fatto eminentemente sociale. Esso chiama in causa i nodi irrisolti della transizione tunisina: le gravi disuguaglianze economiche e sociali, la struttura autoritaria del potere, la comparsa di ideologie religiose che esaltano la violenza e il martirio. Ma non solo: le torce umane, che ora ardono anche in alcuni paesi europei e in Israele, rivelano un malessere che non riguarda esclusivamente le società "asiatiche" e quelle a maggioranza musulmana, ma pure le nostre, colpite da una crisi economica che è anche sociale e politica.
17,00

Me li suono e me la canto

di Andrea Rivera

editore: Rizzoli

pagine: 201

"Applaudire il padrone è il lavoro sicuro del nostro tempo" canta Andrea Rivera nel Figurante. Sarà perché non ha mai appreso questa lezione che si è ritrovato a fare mille mestieri? Ha pulito i cessi in teatro - bisogna pure amare tutto della propria vocazione - è stato macchinista, direttore di scena, attore, cantante e mattatore. Artista vagabondo, ha imparato per strada a imitare i tic della gente comune, a schivare gli schiaffi e i carabinieri (anche se una volta loro sono stati più veloci e lui in caserma ci è finito davvero). La gavetta, che lo ha portato da Trastevere ai citofoni di tutta Italia, gli ha permesso di guardare da ogni angolo questo Paese casinista e ossequioso, ipocrita e cialtrone, che alla qualità preferisce la quantità. Con il bel risultato che siamo passati da De Filippo alla De Filippi. Oggi il "cantautore operaio" entra nelle case degli italiani con un metodo semplice quanto rivoluzionario: suonando il campanello dei loro citofoni. E in questo libro si toglie lo sfizio di raccontare tutto quello che ha visto e che non avrebbe mai voluto vedere su e giù per la penisola: un popolo bue e credulone facile da dividere e impossibile da unire, un parlamento dove peggio della destra c'è solo la sinistra (sempre che qualcuno riesca ancora a distinguerle), partiti presunti laici che riveriscono la Chiesa e il suo sempiterno potere temporale.
17,50

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