Libri di Adriano Prosperi
Un rivoluzione passiva. Chiesa, intellettuali e religione nella storia d'Italia
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 448
La Controriforma non fu un ritorno al passato, bensì un grande riassetto del sistema dei poteri
Eresie
di Adriano Prosperi
editore: Quodlibet
pagine: 772
Si è discusso in passato se eretico sia colui che è giudicato tale dalla Chiesa (Benedetto Croce), o se invece non sia chi sce
Un volgo disperso. Contadini d'Italia nell'Ottocento
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 424
Chi erano i contadini delle campagne italiane dell'Ottocento? Quali furono le condizioni di vita di una classe subalterna tra
Tremare e umano. Una breve storia della paura
di Adriano Prosperi
editore: Solferino
pagine: 140
Avere paura è un grande destino umano
Un tempo senza storia. La distruzione del passato
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 121
Si moltiplicano i segnali d'allarme sulla perdita di memoria collettiva e di ignoranza della nostra storia
Un volgo disperso. Contadini d'Italia nell'Ottocento
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 324
Quali erano le condizioni di vita dei lavoratori della terra nelle campagne italiane dell'Ottocento? Pierre Bourdieu ha coniat
Lutero. Gli anni della fede e della libertà
di Adriano Prosperi
editore: Mondadori
pagine: 580
La traccia lasciata da Martin Lutero e dalla sua Riforma nella cultura e nella società europea è così profonda che, senza i va
Identità. L'altra faccia della storia
di Adriano Prosperi
editore: Laterza
pagine: 105
Che cosa rivela l'inarrestabile diffusione della retorica identitaria? Il fatto che nella nostra epoca, mentre le merci e gli
Giochi di pazienza. Un seminario sul «Beneficio di Cristo»
editore: Quodlibet
pagine: 304
È il resoconto di uno studio sul testo religioso più famoso e discusso del Cinquecento italiano: il Beneficio di Cristo
Lutero. Gli anni della fede e della libertà
di Adriano Prosperi
editore: Mondadori
pagine: 580
La traccia lasciata da Martin Lutero e dalla sua Riforma nella cultura e nella società europea è così profonda che, senza i va
Delitto e perdono. La pena di morte nell'orizzonte mentale dell'Europa cristiana. XIV-XVIII secolo
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 588
Come ogni dramma teatrale, ciò che manteneva alta la tensione degli spettatori era l'incertezza dell'esito. Erano in gioco due vite, quella del corpo e quella dell'anima e tutte e due rimanevano in pericolo fino alla fine: una fine che si prolungava oltre l'esecuzione, quando il corpo rimaneva esposto alla folla, talvolta squartato e infilzato sulle picche talvolta pendente dalla forca, talvolta ancora "sparato" dai chirurghi nel rito della "notomia" pubblica. La sorte del corpo e quella dell'anima entrarono a far parte dei dialoghi che si svolsero tra il condannato e la folla per incanalarsi poi all'interno del confronto tra il condannato e gli esperti nell'arte del conforto, i membri di confraternite che si specializzarono in questa funzione e che, fiorite inizialmente nell'Italia centrosettentrionale fra Trecento e Quattrocento, si diffusero in seguito in tutta Europa.
La vocazione. Storie di gesuiti tra Cinquecento e Seicento
di Adriano Prosperi
editore: Einaudi
pagine: 269
La Compagnia di Gesú, nata nel secolo della Riforma e della Controriforma per combattere le eresie, abolita nel Settecento illuminista, riportata in vita nell'Ottocento romantico e reazionario, impegnata infine nelle tragedie del XX secolo, ha svolto ruoli diversi nel tempo. Ha accolto personalità tra di loro in vivace contrasto ma questo non ha impedito che nel corso dei secoli la parola "gesuita" continuasse a evocare un tipo umano speciale: sofisticati maestri di finzione e di doppiezza. Fu facile per critici e avversari giocare ogni volta sul luogo comune della distanza tra l'inarrivabile modello di Cristo e le difettose, parziali imitazioni di chi si fregiava del suo nome. Distanziandosi da tali stereotipi Adriano Prosperi racconta chi furono in realtà i primi gesuiti e come ne fu costruita la speciale coscienza di "chiamati" da Cristo a essere i nuovi Apostoli del mondo moderno. Lo fa attraverso l'analisi delle loro "autobiografie" che mettono in luce il rapporto tra la vocazione, la chiamata divina, e l'arbitrio umano nell'ascoltare e nel rispondere ad essa: un territorio oscuro, pieno di incidenti imprevedibili, dominato dalla resistenza umana.