Libri di Adriano Sofri
Il martire fascista
di Adriano Sofri
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 237
Un maestro siciliano, di solida fede fascista, va a insegnare nella scuola di un paesino sloveno vicino a Gorizia, annesso all
La notte che Pinelli
di Adriano Sofri
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 284
"È la vecchia storia del ferroviere anarchico che venne giù dalla finestra del quarto piano della Questura di Milano. Quarant'anni fa, più o meno. Quelli che allora c'erano, ciascuno a suo modo, credono di saperla. Be', non la sanno. In nessuno di quei modi. Figurarsi quelli che non c'erano. Figurarsi una ragazza di vent'anni, di quelle che fanno le domande. Anch'io credevo di saperla. Poi ho ricominciato daccapo." Adriano Sofri
Il nodo e il chiodo
di Adriano Sofri
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 391
Questo libro tratta dell'antica e vivissima tendenza a dividere il mondo in due, dei suoi pregi, e dei suoi rischi, compreso quello di finirne a propria volta dimezzati. Naturalmente si occupa della più infiammata delle nostre coppie di opposti quella fra destra e sinistra - fra mano destra e mano mancina, fra cattivo ladrone di sinistra e buon ladrone di destra, fra i due emisferi cerebrali e i due schieramenti della politica. Ma soprattutto svolge l'opposizione che l'autore ha inventato per avere un binomio tutto per sé: quella fra nodo e chiodo. Tutto è cominciato dal fatto che da piccolo l'autore aveva sempre le scarpe slacciate. Tirando quel filo, ha riletto la vicenda della caccia alle balene e delle scissioni e fondazioni di partiti; dell'alpinismo chiodato e poi pentito, e del rapporto fra movimento e fine nelle avventure politiche e sessuali. Se il libro avrà fortuna, somiglierà a un tappeto: l'autore infatti, dopo aver ammirato a suo tempo la precocità sbrigativa di Alessandro Magno a Gordio, e pensato che al mondo facesse bene un taglio netto, ha ora una rispettosa invidia nei confronti dell'anonima tessitrice armena che annodò in un giorno solo 19.000 nodi. Il punto d'arrivo di questo attorcigliato percorso è di nuovo la sinistra.
Doppio rosso. Cina e Cuba. La differenza, la somiglianza
editore: Skira
pagine: 160
Una fotografa visita, una dietro l'altra, la Cina e Cuba. È nata trent'anni dopo la rivoluzione cubana, quaranta dopo la rivoluzione cinese. La notizia è che la fotografa è molto giovane, ma le rivoluzioni sono molto invecchiate. Cuba e Cina sono agli antipodi, continenti, canzoni, numeri incomparabili. La rivoluzione cinese fu un modello di metodo, la cubana un campione di irregolarità. Piegarono ambedue la rivoluzione a dinastia. Ma niente è più lontano del Mao in cornice dorata nella Tiananmen dall'icona pop del Che all'Avana. Teorizzarono ambedue la guerriglia, ma gli uni erano irsuti e neri di barbe e gli altri glabri come specchi. Offrirono un modello concorrente ai rivoluzionari del Terzo mondo. Poi gli uni restavano poveri, gli altri diventavano ricchi, e i modelli svanivano. Ora uno sfoglia le pagine a fronte e pensa: Guarda come sono diversi! E come si somigliano! E poi, magari, pensa: Guarda come siamo diversi! E come ci assomigliamo!
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli
editore: Lindau
pagine: 120
"Letto il discorso della montagna, che l'aveva sempre commosso, vide ora per la prima volta in questo discorso non astratti, bellissimi pensieri che per lo più ponevano esigenze esagerate e inattuabili, bensì dei comandamenti semplici, chiari e praticamente attuabili, i quali, qualora fossero stati attuati (ed era pienamente possibile), avrebbero prodotto un assetto assolutamente nuovo della società umana." (L. Tolstoj, Resurrezione) Nechljudov, il protagonista di Resurrezione, alla fine del romanzo, leggendo il discorso della montagna, trova la forza e la motivazione per cambiare vita e per credere in un mondo migliore. Nella convinzione che il messaggio di Cristo sia di fondamentale importanza anche per i contemporanei, le Edizioni Lindau presentano una nuova collana dedicata alle Beatitudini. In questo volume, Gianfranco Ravasi e Adriano Sofri dialogano e si confrontano sulla prima fra esse: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli." Ravasi la analizza con perizia filologica e intelligenza esegetica: mette a confronto le due versioni - matteana e lucana - rilevandone analogie e differenze, esamina i riferimenti intertestuali all'Antico Testamento e ad altri passi del Nuovo Testamento, illustra brevemente il percorso del tema evangelico della povertà nella storia della letteratura, da Jacopone da Todi a François Mauriac. Sofri, dal canto suo, affronta il tema della povertà con un approccio storico e sociologico...
Contro Giuliano. Noi uomini, le donne e l'aborto
di Adriano Sofri
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 139
"Ehi, Giuliano. Hai colto, con la prontezza di riflessi che accompagna la tua intelligenza come il palo accompagna il ladro, l'occasione dello slogan: moratoria dell'aborto. Che cosa significa? Niente, direi. È uno slogan, appunto, reso efficace dal calco capovolto di quell'altro, moratoria della pena capitale, al quale rubasti lestamente la scena e guastasti la festa. Alla lettera, non significa niente: le donne non possono sospendere a tempo indeterminato gli aborti, a differenza dagli Stati, che possono sospendere le esecuzioni capitali. C'è una sovranità territoriale. Il corpo delle donne appartiene alle donne, e non c'è diritto di ingerenza umanitaria che possa violare questa sovranità personale fino a che la creatura che cresce dentro il corpo materno non se ne sia staccata. L'ingerenza umanitaria sa che uno Stato non esaurisce in sé i cittadini individui. Madre e nascituro sono invece due e tutt'uno. Senza questa ammissione, l'habeas corpus non esiste, se non come diritto dei maschi per i maschi" (Adriano Sofri).
Chi è il mio prossimo
di Adriano Sofri
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 353
Il volume contiene tre parti, fra loro collegate dalla stessa domanda sullo stato del mondo - più esattamente: sulla fine del mondo - e sulla combinazione fra memoria e smemoratezza. Un capitolo si chiede che cosa sia davvero quella "eterogenesi dei fini" che, nonostante l'astrusità, è diventata così ricorrente nella pubblica conversazione. E che conseguenze abbia l'idea che i risultati delle azioni umane non corrispondono, e spesso tradiscono e rovesciano, gli scopi da cui sono partite, sul modo di pensare alla politica, e di praticarla. Un capitolo si interroga sull'ottimismo, dunque sul pessimismo. Sull'effetto che la lontananza e la vicinanza, e la grandezza e la piccolezza, esercitano sulla compassione per le sciagure umane. Un ultimo capitolo ripubblica la "Lettera a un aspirante terrorista" (maggio 2007) ed esamina i commenti turbolenti che ha suscitato, raccontando una serie sorprendente di precedenti, e mostrando i capricci della memoria pubblica e privata.
L'impero delle cicale. Il terzo racconto di Natale
editore: Coconino press
pagine: 60
Ancora un Natale, un Natale prossimo venturo, un Natale clandestino.., in una società in cui la vecchiaia (e non la vita) ha vinto sulla morte, anche il Natale che esalta un salvifico Bambinello, è ormai considerato fuorilegge. La collaborazione tra Adriano Sofri (con il testo letto nel carcere di Pisa la notte di Natale del 2003) e Isabella Sergio Staino (con i loro disegni e immagini pittoriche) continua in una nuova opera che descrive le inquietudini sulla sorte di un mondo sempre più lanciato verso la catastrofe umana, sociale ed ambientale. Una nuova, grande opera che, fondendo parola e disegno, mostra la duttilità e le capacità espressive del fumetto.