Libri di Alain Finkielkraut
In prima persona. Una memoria controcorrente
di Alain Finkielkraut
editore: Marsilio
pagine: 112
L'autobiografia senza sconti di un grande filosofo che rivive le tappe fondamentali del suo percorso umano e intellettuale, pe
L'identità infelice
di Finkielkraut Alain
editore: Guanda
pagine: 191
L'immigrazione, che contribuisce e contribuirà sempre più alla crescita demografica del Vecchio Mondo, pone le nazioni europee
L'incontemporaneo: Péguy, lettore del mondo moderno
di Finkielkraut Alain
editore: Lindau
pagine: 160
Perché Péguy, oggi? Che cosa hanno da dirci le inquietudini di questo scrittore francese, "morto sul campo d'onore" un secolo
Un cuore intelligente
di Finkielkraut Alain
editore: Adelphi
pagine: 212
Della letteratura non abbiamo bisogno per imparare a leggere
L'umanità perduta. Saggio sul XX secolo
di Alain Finkielkraut
editore: Lindau
pagine: 148
Il XX secolo ha lasciato al nuovo millennio un'eredità tragica. La più radicale affermazione di autonomia - di liberazione - dell'uomo che la storia abbia conosciuto, l'umanesimo figlio della modernità, si è risolta nel suo esatto contrario, la riduzione in schiavitù e lo sterminio di milioni di esseri umani sotto il Terzo Reich così come in Unione Sovietica e in Cina, in Cambogia sotto il regime dei Khmer Rossi, in Ruanda e nel Darfur. Dopo che tutto questo è avvenuto, l'idea di umanità non può più essere pensata innocentemente. Essa ha bisogno di essere concepita in modo nuovo. Secondo Alain Finkielkraut è il compito del nostro tempo, che, assumendolo, non deve però fraintenderne il significato profondo: né una generica compassione né un astratto umanitarismo possono infatti riscattare davvero i mali sofferti dagli uomini e dall'idea di umanità. Se l'uomo moderno continuerà a essere dominato da quella disposizione affettiva che Hannah Arendt ha definito "risentimento" - verso "tutto ciò che è dato, anche contro la propria esistenza", verso "il fatto che egli non è il creatore dell'universo né di sé stesso", un risentimento che lo spinge a "non scorgere alcun senso nel mondo quale gli si offre" e a proclamare che "tutto è permesso" - allora il XX secolo, con il suo carico di dolore e di morte, sarà trascorso invano.
Noi, i moderni
di Alain Finkielkraut
editore: Lindau
pagine: 318
Se la ragione deve illuminare il mondo e non incendiarlo, è bene che indaghi sui propri limiti e rifletta sulla propria fallacia. E magari riconosca che la modernità, con tutte le sue certezze, è stata l'ultimo, grande mito del '900. Oggi il presente ci interroga con durezza e ci chiede risposte non evasive. Attraverso quattro "lezioni" ("Bisogna essere moderni?", "Le due culture", "Pensare il XX secolo", "La questione dei limiti"), l'autore affronta i problemi più brucianti di questo tempo.