Libri di Alfred Jarry
Almanacco illustrato di padre Ubu
di Alfred Jarry
editore: Castelvecchi
pagine: 80
Paradosso e provocazione segnano tutta l'opera di Alfred Jarry, autore capace di sovvertire le convenzioni letterarie e artist
Acrobazie in bici
di Alfred Jarry
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 101
Avido di esercizio fisico e di nuove sensazioni, Alfred Jarry - che divideva la stanza con l'adorata, e mai pagata, Clément luxe 96 - ci offre qui un'inedita lettura ispirata a una passione lontana tanto dalla competizione quanto dal cicloturismo, ai quale oppone "l'emozione della velocità nel sole e nella luce", la possibilità di "catturare nel minor tempo possibile, in un rapido drenaggio, forme e colori lungo strade e sentieri sterrati". E ci mostra i suoi protagonisti - Gesù in derapata sul Golgota, Issione attaccato alla ruota per l'eternità, l'acrobata dei velodromi - dediti, in sella a una bicicletta appunto, all'unico sforzo che per lui importava veramente: la ricerca d'assoluto.
Ciclismo patafisico
di Alfred Jarry
editore: Shake
pagine: 140
A fine Ottocento, l'invenzione della bicicletta rivoluzionò, ancor più del treno, i trasporti di massa e la società stessa. Primo vero mezzo meccanico di trasporto individuale, poté garantire una libertà di movimento e d'azione negata per secoli all'uomo comune, a quell'"uomo della strada" che fino ad allora di strada ne aveva fatta ben poca. La bicicletta rappresentò per protofuturisti come Jarry l'incarnazione dell'"uomo-macchina", uno "steam-cyborg" a pedali in cui gambe, telaio e manubrio si fondevano perfettamente in un prodigioso miracolo tecnico-atletico. Il giornalista Giffard, uno degli inventori del Tour de France, profetizzò giustamente il declino del cavallo e l'avvio di una nuova era. Ma la bicicletta fu anche l'inizio della liberazione della donna. Telaio e pedali le concessero il privilegio dei pantaloni, entusiasmando Stéphane Mallarmé e allarmando il pioniere della sessuologia ciclotrasportata Ludovic O'Followell sui pericoli presentati dall'eccitante sellino e dal suo continuo sfregamento. E rappresentò anche un modo per appropriarsi del paesaggio urbano e agreste, come ci raccontano sia Jarry sia Zola e Clemenceau, nelle loro nostalgiche narrazioni di idilliache pedalate sul pavè parigino o sulle polverose strade di una Francia non ancora assalita dall'asfalto.
Il supermaschio. Rifacimento e adattamento teatrale dal racconto fantastico di Alfred Jarry. Ediz. limitata
di Jarry Alfred
editore: Interlinea
pagine: 64
In questi tempi in cui i nostri giornali riportano pagine e pagine di intercettazioni telefoniche in cui si mette a nudo un in
Il supermaschio
di Jarry Alfred
editore: Bompiani
pagine: 146
'Il supermaschio', può essere letto in molti modi, tutti assolutamente legittimi
Ubu In Bicicletta. Il Fu Alfred Jarry
editore: Piano b edizioni
A cento anni dalla sua morte da dietro la collina spunta la sagoma di un alfred jarry avido di esercizio fisico e di nuove sen
Ubu sulla collina. Testo francese a fronte
di Alfred Jarry
editore: A & B
pagine: 96
Deformazione grottesca del dramma, parodia buffa e bouffonne, rappresentazione spietata della borghesia capitalista, nazionalista, colonialista, imperialista, nonché 'naturalmente' rozza e violentemente ingorda, operazione di fine travestissement letterario, gioco potachique, esercizio di sovvertimento dell'impianto retorico tradizionale, apologia della volgarità linguistica e degli idiomi popolari, mortificazione/magnificazione dello psicologismo a teatro, celebrazione dell'elementarità bestiale dell'era del dio caprone. Ubu sulla collina (1901), riduzione in due atti di Ubu re, riassume tutte queste definizioni, rappresentando lo spirito della sua epoca attraverso i meccanismi propri del movimento simbolista e la volontà di sovvertire le (sovra)strutture sceniche. Lo spettacolo divenne un libretto soltanto nel 1906 ma, ad oggi, è una delle pièce di Jarry più portate in scena o riadattate.